mercoledì 25 agosto 2010

Bob Dylan - Bootleg Series vol. 9 e The Original Mono Recordings


Finalmente qualcosa di nuovo nei negozi di dischi!
Due imperdibili raccolte postume del noto cantautore americano, Bob Dylan.
La prima, "The Bootleg Series Volume 9 - The Witmark Demos", 47 demo originali per i primi editori musicali di Dylan
La seconda, "Bob Dylan - The Original Mono Recordings" ovvero 8 lp in versione mono.

Le due raccolte vengono vendute in millemila confezioni differenti, naturalmente limitate "for collectors only", addiritura in abbinata tra di loro: va da sè che il vero appassionato se le procurerà tutte.
L'elenco delle edizioni:
The Bootleg Series Vol. 9 - The Witmark Demos: 1962-1964: 2 CD + Exclusive T-Shirt
The Bootleg Series Vol. 9 - The Witmark Demos: 1962-1964: 4 LP + Exclusive T-Shirt
The Original Mono Recordings: 8 CD Set con Poster in edizione limitata
The Original Mono Recordings: 9 LP Set con Poster in edizione limitata
Collector's CD Combo Pack: The Bootleg Series Vol. 9 + Original Mono Recordings in CD
Collector's LP Combo Pack: The Bootleg Series Vol. 9 plus the Original Mono Recordings on Vinyl

Prezzi popolari, ovviamente: dai miserabili 32,99 dollari della versione cd dei Witmark Demos ai ridicoli 339,99 dollari dell'ultimo Combo Pack (in vinile!)

Notizie e prenotazioni sul sito della Sony.


Note e links:
Questo post mi fa morire dal ridere. Soprattutto perchè non ho dovuto inventare niente, è tutto vero...

23 commenti:

silvano ha detto...

iena!

brazzz ha detto...

bè,il mercato funziona esattamente così..e c'è chi becca e compra..eheh

DiamondDog ha detto...

Ormai non c'è più limite.
Si cerca di spremere l'unico target ancora in grado e con la voglia di "cacciare soldi" per la musica.
Le edizioni e riedizioni supermasterdeluxe e i concerti delle reunion sono le uniche vie.
L'archeo-rock.

della serie: ogni tanto bisogna anche darti ragione....:-)

IL Sugna ha detto...

quando esce Gian Pieretti ?

allelimo ha detto...

silvano: Plissken!
brazzz e DiamondDog: Il pacchetto completo (per i più esigenti) viene 977.93 dollari, cioè circa 770 euro... alla faccia della "crisi".
Il Sugna: mi sembra verso le 8.00 per cappuccio e brioche al bar, e a volte intorno alle 18 (se ha finito le sigarette)

Webbaticy ha detto...

La cosa più ridicola in assoluto, poi, sono le versioni mono: che cazzo se ne fa uno della copia identica del disco che conosce già al millimetro, che però si sente peggio??? A me è capitato con le ristampe dei Love, e mi è sembrato veramente un insulto (per fortuna, il price era nice ugualmente)

Joyello ha detto...

Sugna: Bella idea i remasters di GianPieretti (il bobdilan italiano)che, almeno, ha smesso di produrre nel 1979, l'anno in cui anche l'originale americano avrebbe fatto bene a smettere
:-D

Webba: Sì, sono d'accordo. Se esiste una versione Stereo, che senso ha quella MONO? Tra l'altro non si sente nemmeno "peggio" è solo monoaurale... e vorrei proprio sapere se è vero che esistono patiti di queste edizioni, piuttosto che di quelle stereo. Il BOX dei Beatles rimasterizzato parrebbe far propendere per la loro esistenza... ma i fans dei bitols non fanno testo: comprerebbero anche un LP di scorregge di John Lennon, in odorama! :)

allelimo ha detto...

Webbaticy e Joyello: sì e no. Per le versioni mono, molto dipende da come erano stati registrati e mixati gli Lp originali.
Spesso (ad esempio è il caso con i dischi dei Beatles, ma anche del primo dei Velvet Underground) le versioni mono erano quelle "ufficiali", cui veniva dedicato tempo e cura per il missaggio, mentre le versioni stereo erano poco più di una curiosità, e i mix venivano realizzati senza la presenza dei musicisti, un po' "come viene viene".
Non che le differenze siano macroscopiche, ma spesso la versione "filologicamente corretta" è proprio quella mono.
Detto questo, a me la cosa non fa nè caldo nè freddo, e ascolto tranquillamente Velvet e Beatles in stereo su cd (o direttamente in mp3) e lascio volentieri il vinile in mono ai malati di hi-fi (o meglio, ai malati e basta...)
Joyello: ma queste sono edizioni postume! Non è mica morto anni fa il Dylan?

Harmonica ha detto...

Bah, io preferisco sempre le versioni in stereo, la filologia lasciamola alla musica classica. Mi ricordo di quando acquistai "Pet Sounds" dei Beach Boys nella doppia edizione mono/stereo: seppur la versione ufficiale voluta da Brian Wilson era quella in mono, la parte stereo è tutta un'altra cosa e forse per l'organicità del progetto era quella più sensata.

p.s. Esiste il cofanetto di Dylan in versione Silvio's pack con il buono per una pipardiera aggratiss? ;o)

Anonimo ha detto...

non apprezzare, capire e conoscere la differenza - enorme - tra registrazioni mono e registrazioni stereo dimostra tutta la superficialità di cui sono fatti il 90% degli ascoltatori di musica. magari apprezzate anche gli mp3, quelle porcate immonde

silvano ha detto...

Se sia meglio stereo o mono, mi sembra una discussione senza alcun senso. In linea di massima se una registrazione è stata concepita alla nascita come mono allora sarebbe meglio ascoltarla così. Di contro ci sono molte registrazioni (penso ai Beatles) che sono state rieditate in stereo con ottimi risultati.
Bisognerebbe guardare i singoli casi, ma appunto quello sarebbe il modo di affrontare il discorso, altrimenti diventa ideologico e basta.
Poi personalmente credo che un minimo di cultura dell'ascolto (cercare di ascoltare nel modo migliore possibile, o meglio ascoltare con quel minimo di cultura e gusto che ti permetta di assemblare un impianto d'ascolto che abbia, o tenda, al miglior rapporto qualità prezzo) debba far parte del bagaglio di qualunque amante della musica. Intendo dire che si può avere un vero impainto hi-fi se sa ben scegliere spendendo pochi soldi.
ciao, silvano.

Joyello ha detto...

Forse coi Beatles abbiamo fatto l'esempio sbagliato. I primi 4 LP dei Fab4, nella versione "Stereo" erano inascoltabili (Playback su un canale, Voce nell'altro)...però penso a dischi pubblicati in epoche in cui la tecnologia stereo aveva preso piede anche in sala di registrazione. Penso al primo dei Velvet Underground o a Pet Sounds. All'epoca erano stati pubblicati in entrambe le versioni SOLO perché si pensava che i giradischi monoaurali non riuscissero a leggere i dischi Stereofonici. Ovviamente non era così ma per tranquillizzare l'utenza (e vendere dischi anche a chi aveva la fonovaligia Lesa) pubblicarono in due edizioni. Ed è più che altro qui che mi chiedo: che senso ha la versione MONO di Pet Sounds? Anche brian Wilson all'epoca sosteneva che la versione MONO suonava meglio, ma era semplicemente contagiato dal pensiero comune. Il suo stesso lavoro in studio, fatto di Take sovrapposti su doppia traccia a quattro piste, merita ancora oggi l'ascolto stereofonico.
Epperò a parziale discolpa c'è da dire che la versione MONO nel CD di Pet Sounds appare nello stesso CD, come bonus tracks, senza sovrapprezzo. Non si può dire altrettanto di The VU & Nico, che invece è stato pubblicato in versione DeLuxe, doppio CD, costo assurdo.
Io ovviamente ho il vinile dell'epoca (sono un vecchio!) la versione DeLuxe l'ho scaricvata da emule!
:-)

allelimo ha detto...

Mah, continuo a preferire la musica ai supporti fonografici ed alle loro diverse versioni.
Una bella canzone rimane tale sempre, in mono/stereo/cassetta/vinile/cd/mp3.
Riesco ancora ad appassionarmi al lavoro di un artista, mentre non sono mai risucito ad appassionarmi al mezzo attraverso il quale ascoltare tale lavoro.
Mi autocito e rimando ad esempio al primo post di questo blog.
Sulle DeLuxe edition, vedi post successivo... :)

silvano ha detto...

Mah...proprio non ci si capisce. Supporti con cui si ascolta o musica non sono contrapposti. Non si deve pensare che perchè uno ha curato l'hardware per riprodurre il software per definizione sia un audiofilo coglione che ascolta gli apparecchi invece della musica. Mi sembra un errore grossolano. Apprezzare e godere opera è la cosa centrale e importante, se poi si pensi che guardare una bella foto della Gioconda o vederla, sia pur dietro un vetro antiproiettile da 10 cm, dal vero sia la stessa cosa allora non sono d'accordo, pur accettando che la cosa importante sia la Gioconda, poterla comunque vedere ed apprezzare.
Dal vivo o su un supporto che la riproduca quanto meglio possibile approssimandola all'originale, riesco a goderla di più. Tutto qui.

Joyello ha detto...

allelimo, in linea di massima sono d'accordo con te: detesto chiunque sia (o si definisca) audiofilo. Mi stanno sulle palle le persone che antepongono il cavo RCA in oro alla musica che ascoltano.
Un mio ex collega (per dire una tipologia più diffusa di quanto si creda) costruisce e realizza casse acustiche pregiate (che vende a circa 6mila euro la coppia) studiate per l'ascolto di Cantanti femminili di musica Jazz.
La cosa bizzarra sapete qual è? Che ne vende moltissime e da qualche mese non lavora più qui perché ...guadagna a sufficienza.
Epperò, la linea di massima crolla quando la stereofonia è parte integrante di un'opera. Voglio dire che anche io ho amato Sgt Pepper's (è un album di una discreta Boy Band inglese, ormai dimenticata) in versione MONO perché l'ho comprato quando avevo sette anni e possedevo solo la fonovaligia Brionvega... però poi, quando i miei frateli portarono a casa "lo stereo" e mettemmo a suonare Pepper...beh, è stata tutta un'altra cosa.
Lo stesso si può dire di "the Dark Side of the Moon" di quell'altro gruppetto indie inglese di cui non ricordo il nome...
Solo per dire che, come spesso accade, certi distinguo sono necessari.
Poi, ti do ragione su una cosa: chi ama le canzonette le ama anche quando escono dalla più sfigata delle radioline. Ed io sono tra questi.
:-)

silvano ha detto...

? Passo.

allelimo ha detto...

silvano (e Joyello): secondo me invece ci si capisce benissimo, solo che su questo argomento abbiamo opinioni completamente diverse :)
Il mio punto è, semplicemente, che della "qualità di ascolto" non so che farmene. In casa non accendo "lo stereo" da almeno 10 anni (è in soggiorno, e non posso imporre la mia musica a tutto il resto della famiglia)
Ascolto musica in macchina, una volta con le cassette, poi direttamente con i cd, adesso con l'iPod. Per quanto mi riguarda, non noto differenze tra i cd e l'iPod ascoltati in macchina, e l'iPod è millemila volte più comodo.
Se ascolto musica in casa, lo faccio con l'iPod e una cuffia decente (che per me vuol dire che l'ho pagata un centinaio di euro). Molto raramente ascolto direttamente il cd in cuffia, e a volte ascolto dal computer, sempre in cuffia.
Poi, come dice anche Joyello, ovvio che ascoltare un disco "bene" è meglio che ascoltarlo "male". Però una canzone bella rimane bella anche attraverso un vecchio registratore mono, e un discodimmerda ascoltato con un impianto da millemila euro rimane un discodimmerda.

Il discorso sull'approssimazione all'originale invece è interessante, bisognerebbe però capire qual è l'originale.
Nel caso della musica rock non credo sia il suono live, che dipende da un miliardo di diversi fattori; credo che l'originale sia invece il mixdown della registrazione multitraccia. (Non il master, che è un'altra cosa)
La cosa più simile al suono di un mixdown in studio di registrazione è il cd. Chiunque sia stato in uno studio lo sa.
Tutto il resto, dal vinile ai cavetti dorati, è, per dirla con Giovanni Brera, "masturbatio grillorum".
Ma naturalmente, liberi tutti di spendere i propri soldi in quello che si preferisce. Come consiglio, piuttosto che un cavetto con connettori dorati, una chitarra elettrica da 200 euro e qualche lezione "di base" sono soldi spesi meglio.

silvano ha detto...

troppo snob per me questi commenti.
senza offesa ovviamente.

allelimo ha detto...

Oh bella, nessuna offesa, ma perchè "snob"?

silvano ha detto...

Trinciare giudizi senza conoscere. Dare, pur senza intenzione di offendere, degli, diciamo così, "originali" a quelli che hanno semplicemente un'altra opionione sull'importanza nella fruizione della musica di un decente impianto stereo e rivendicando il fatto che in primis è la qualità della canzonetta ad essere (e chi l'hai negato?!?) importante...come li chiami? Anch'io preferisco ascoltarmi Steve Reich allaltoparlante del telefono invece di Lady Caca con il miglior impianto stereo del mondo...ma che c'azzecca? Non tutti gli audiofili sono fessi e soprattutto molti di questi sono prima di tutto musicofili e non guardano con scherno o commiserazione chi fruisce musica dal cavo telefonico, da un ipod ecc. Io non lo faccio, e rivendico di non essere un "originale" per non dire un coglione, perchè amo ascoltare la musica bene (o, meglio, come piace a me).

Musica ascolto, ascolto canzonette che mi piacciono e non ascolto nè tuoni nè pioggia per testare la fedeltà e ladinamica di un impianto stereo.

Infine sulle cose che non conosco me ne sto zitto e cerco di informarmi.

allelimo ha detto...

silvano, spero senza offesa, ma ne abbiamo già parlato diverse volte.
Ad esempio qui e prima qui.

Per me, di massima, la passione per l'Hi-Fi ("audiofilia") è una malattia.
Ci sono poi persone più o meno malate, al limite qualche portatore sano del virus... :)
Però mi spiace che tu la prenda sul personale - questo è evidentemente, come tutti i discorsi, una generalizzazione, una sintesi, al limite anche una banalizzazione, e in quello che dico non mi riferisco in particolare a te, ma a una generica (ed esistente) categoria di persone che ascoltano lo stereo o il supporto e non la musica.

Quando leggo di [unqualsiasipezzodistereo] che costa [unaqualsiasicifraoltre500euro] mi domando se c'è qualcuno così folle da spendere i suoi soldi in quella maniera.
Dico, cavetti (della corrente) che costano più di 10.000 dollari?
Oppure "lettori cd che correggono gli errori fatti durante la registrazione o il mastering"? C'è qualcuno che ci può davvero credere?

Ho proposto più volte di provare a svolgere un serio (e semplice) test ABX tra un cd ed un mp3, ma non mi risulta che nessuno abbia provato e abbia poi qui riferito i risultati.
E' un test molto interessante da fare. Fatto quello, potremmo anche riparlare del confronto tra le diverse apparecchiature stereofoniche.

Poi, ecco: delle cose che non conosco, non parlo.
Credo di avere mille difetti, ma non mi manca certo la capacità e la voglia di informarmi prima di scrivere una qualsiasi opinione.

silvano ha detto...

CDC (can dal porco), bisogna che la risolviamo sta storia. Verona non è lontanissima da Milano...se un sabato non hai niente da fare...potremmo organizzare un ascolto chè allora forse riuscirei a spiegarmi.

Maurizio Pratelli ha detto...

me lo ero perso questo post! ma non mi perdo il vinile o il cd, ci penso.