lunedì 11 gennaio 2010

Vinile o CD?


Ma siamo proprio sicuri che "tornare al vinile" sia una cosa "buona e giusta" [1] ?
Io, scusatemi, mi permetto di dubitarne.
E' sicuramente l'hype del momento, tra ristampe in 180 gr. e nuove edizioni in tiratura limitata da parte ormai di un po' tutti, dalle major internazionali alle piccole etichette dyi fiorite su internet, ma insomma, vi siete mica chiesti perché – quasi di punto in bianco – anche la grande industria si è messa a riscoprire il vinile?
Io si, e le risposte che ho trovato non mi piacciono per nulla…

Il discorso "vinile contro cd" discende da quello meno recente "analogico contro digitale" (inteso come tecnica di registrazione del suono)
Oggettivamente non ci sono dubbi: il suono digitale è più accurato del suono analogico (alla fine ci sono un po' di link a pagine di spiegazioni tecniche - purtroppo per la maggior parte sono in inglese), quindi TECNICAMENTE il discorso non ha senso: qualsiasi media digitale è più fedele all'originale di qualsiasi media analogico.
Quindi ogni volta che sento parlare di "superiorità tecnica del vinile rispetto al cd" - con relativi vaneggiamenti tecnici - mi viene l'orticaria...
In particolare non è vero che "il suono originale è analogico" - analogico viene dal greco, la radice è la stessa di "analogo", ovvero "simile, che approssima": qualsiasi tecnica di registrazione e riproduzione analogica è una tecnica che approssima il suono originario, esattamente come la tecnica digitale.
Poi la tecnica digitale si misura con limiti matematici e quella analogica con limiti fisici - ma i limiti della tecnica analogica sono molto più pesanti dei limiti della tecnica digitale.
Se qualcuno di voi è mai stato in uno studio a registrare una canzone, non può non sapere che un cd sarà sempre più fedele a quello che è stato registrato in studio sul multitraccia.
Poi si può sostenere che un disco in vinile suona "meglio", o che preferiamo il suono analogico a quello digitale - basta non sostenerne la superiorità tecnica rispetto al digitale.

Ma torniamo a bomba [2]: a un certo punto (1982) l'industria del disco e della riproduzione musicale inventa il cd, per un po' lo vende a prezzi così alti che lo comprano in pochi (io ho cominciato nel '93, mentre il mio primo lp l'ho comprato nel '78), poi piano piano sono costretti a portare il prezzo dei cd più o meno alla pari degli lp, la bilancia delle vendite comincia a pendere dalla parte del cd e produrre lp diventa anti-economico, e quindi stop ai padelloni neri.

E qui l'industria si rende conto di essersi tirata una grandissima mazzata sui coglioni: il cd come formato non è passibile di miglioramenti [3] - e allora dopo aver fatto profitti schifosi per anni rivendendo tutto il catalogo in cd a noi appassionati [4] mi immagino i CEO delle aziende che si guardano intorno con aria terrorizzata, domandandosi e adesso che cazzo ci inventiamo?
E allora ci hanno provato, con i SACD e gli AudioDVD, ma essendo tecnicamente IDENTICI ai Cd di coglioni che li comprano ne hanno trovati pochi...

Parallelamente i CEO delle società di Hi-Fi si rendevano conto che una volta comprato un cd player non c'erano vere ragioni per comprarne un altro (rotture escluse) e che era difficile continuare a ciulare [5] la gente come prima, proponendo prodotti sempre nuovi (il nuovo giradischi! Più preciso dello 0,01% di quello dell'anno scorso! etc., se c'eravate ve ne ricordate senz'altro)

Nel frattempo arriviamo alla fine degli anni '90, internet e computer cominciano ad essere ovunque, nascono gli mp3. E a ruota Napster.
Vi rendete conto che senza i cd non sarebbero mai nati gli mp3?
Vi rendete conto che senza cd non sarebbe mai nato Napster?
Per trasformare un cd in mp3 bastano 5 minuti di tempo e un computer qualsiasi, il risultato è indipendente dall'hardware usato: è tutta roba digitale! – mentre per trasformare un lp in mp3 ci vuole una botta di tempo e una botta di equipaggiamento, e soprattutto bisogna essere capaci di farlo.

Poi dell’mp3 si può dire tutto il male che si vuole – basta ignorare la realtà e basarsi sui “si dice” [6] - ma non si può negare che la digitalizzazione della musica unita alla diffusione di internet sia stata una vera rivoluzione, con aspetti negativi (pochi) e positivi (molti di più).

Da Napster sono nati tutti i programmi di file sharing: chi c’era si ricorderà AudioGalaxy, WinMX, eMule, SoulSeek, i Blog mp3 per finire con i torrent “privati” (Oink, nessuno?)

E insomma l’auto-martellata sui coglioni dell’industria discografica ha cominciato a fare davvero male: altro che passare un lp a tre amici che si facevano la cassetta, qui ci sono copie perfette (o quasi nel caso degli mp3) che passavano a centinaia di migliaia di persone…
Pensa che ti ripensa, finalmente a qualcuno è venuta in mente l’ideona: il vinile! Come si stava bene quando non esisteva la musica digitale, niente “furti” di massa via internet!
Rapida telefonata agli amici produttori di Hi-Fi: essì, che idea! Per ascoltare un disco in vinile allo stesso livello di un cd da 100 euro si deve spendere almeno 20/30 volte tanto!
E allora basta cominciare a far circolare la voce che il vinile, però, come era più caldo il suono analogico del freddo suono digitale!
Qualche complice nel campo editoriale, qualche vecchio appassionato che magari ci crede davvero, la voce si sparge e comincia a diventare il nuovo Graal degli appassionati di musica, che non vedevano l’ora di farsi prendere di nuovo per il culo dall’industria musicale tutta.
E allora via, ce l’hanno fatta di nuovo, ci stanno rivendendo DI NUOVO lo stesso catalogo, ma questa volta in formato “Hi Quality Vinyl – 180 gr. Pressing”

E il bello è che noi ne siamo contenti, vuoi per un misto di nostalgia per i nostri 18 anni (per chi ha una certa età), vuoi per una certa sensazione elitaria che ci da il vinile (per i nuovi adepti), vuoi perchè siamo così stupidi da credere a stronzate come la "sensazione tattile" di prendere il disco e metterlo sul piatto, o l’artwork della copertina più grande, o a quello che volete voi.
Purtroppo l'industria sarà sempre un passo avanti a noi, e l'industria non fa mai nulla se non c'è profitto: quindi, buon viaggio a chi vuole percorrere la “nuova” strada del vinile, io – scusatemi – mi rifiuto di seguirvi.


Note e links:
[1] Si esatto, la mia generazione c’è passata tutta dalla messa della domenica…

[2] L'utilizzo di questa locuzione desueta denota la non verdissima età dell'autore :)

[3] Se non ci credete, la matematica contenuta in questo articolo lo dimostra senz’ombra di dubbio – poi naturalmente siete liberi di credere ai fantasmi e a Babbo Natale…

[4] Nel conto possiamo pure buttarci le ristampe – inizialmente si usavano le ristampe economiche o nelle linee mid-price, poi il solito CEO si deve essere detto: ma checcazzo, perchè ristampe a basso costo? Con la tutta la fuffa avanzata che abbiamo negli archivi inventiamoci piuttosto le bonus tracks, le rimasterizzazioni, poi magari le “Deluxe editions” e i cofanetti, e altro che prezzo ridotto! Via a prezzo pieno se non maggiorato!
Che poi esistono anche cose fatte con un po' più di amore e che hanno un minimo di senso, tipo la ristampa di un lp con bonus delle tracce che erano magari state pubblicate solo su singolo o ep e non eri mai riuscito ad ascoltarle - ma la maggior parte delle edizioni con bonus di outtakes, inediti, pezzi live etc. sono pure speculazioni - quanti inediti avete ascoltato che se anche fossero rimasti tali non sarebbe cambiato nulla?
E ci sono cascato anch'io, eh, mica sono più intelligente di voi - così ad esempio "Crocodiles" di Echo and the Bunnymen l'ho comprato in lp quando è uscito, poi l'ho ricomprato in cd a metà anni '90 e poi l'ho ricomprato “Remastered ed Expanded” nel 2000 e rotti…

[5] Milanese, sta in questo caso per “turlupinare, truffare”. “Che ciulata!” – “che truffa!”

[6] Una cosa in particolare: gli mp3 suonano male. Provate a fare un “blind test ABX” per esempio usando foobar2000, e vi accorgerete che distinguere un mp3 “di qualità” (diciamo codificato a v0) dal cd è impossibile. Decine di blind test tenuti in tutto il mondo lo confermano, ma fate anche voi la prova. Io l’ho fatta, e ci sono rimasto veramente male nel vedere che non ero in grado di riconoscere la differenza… :(

Altri link interessanti sull'argomento digitale/analogico e cd/vinile:
Vinyl Myths
Vinyl FAQs

Un link fondamentale per capire perchè non tutti gli mp3 sono uguali (in particolare il grafico a metà pagina circa)

E in generale tutto il wiki dell'HydrogenAudio Forum.

28 commenti:

Lucien ha detto...

L'unico mio motivo nostalgico è legato alla bellezza delle copertine: in questo campo non c'è gara.
Per il resto conservo gelosamente le mie centinaia di vinili, ma anche per me la questione è chiusa da vent'anni.

allelimo ha detto...

Sono d'accordo - un lp è (quasi sempre) più bello da vedere di un cd, ma cosa poi questo possa avere a che fare con la qualità dell'esperienza "sonora"... giuro che ho letto gente affermare che un lp da più soddisfazione di un cd perchè la copertina è più grande :)

Ah ho scritto "quasi sempre" perchè esistono anche cose come, ad esempio, i CDr di Richard Skelton e tante altre produzioni di piccole etichette DIY che francamente non sono meno belle da vedere di un lp :)

Maurizio Pratelli ha detto...

morirà prima il cd del vinile. ma il ritorno al vinile delle major è solo un altro errore. Too late.

allelimo ha detto...

Ah ok, viva la sintesi :)
Ci provo anch'io: Una Gibson è meglio di una Fender, ma una Telecaster è meno rock di una Stratocaster. Ditto.

(Si fa per scherzare, eh! - Perchè va bene la sintesi, ma magari anche una piccola motivazione... no?)

silvano ha detto...

Oh my God! e come faccio a commentare? bisognerebbe ci scrivessi un poema sulla musica e sulla sua riproduzione.
Brevemente: non è vero che la musica digitale sia superiore a quella analogica e non è nemmeno vero il contrario. Dipende in primo luogo dalle tecniche di registrazione, dalle tecniche di missaggio ed infine dalla stampa fisica del supporto sia esso cd o vinile.
L'mp3 è un formato qualitativamente tanto scarso quanto comodo. Il livello di compressione dei dati (rispetto ad esempio al cd) è tale che non può essere altrimenti, e poco importa che sia sofisticato l'algoritmo di decompressione, non può ricostruire dati che non ci sono. Mi riprometto di scrivere a tal proposito un post. Ma tutta questa discussione ha gran poco senso se si passa poi all'ascolto. Con un buon impianto le differenze si sentono ed in modo drammatico. Tu sembri dire che un cdp equivale all'altro se legge sempre corretamente un supporto digitale. Scusami ma è una sciocchezza. Prova ad andare in un negozio di hi-fi con un tuo cd che conosci bene e prova ad ascoltare lo stesso supporto su una macchina da 500 euro o su una macchina da 5000, la differenza c'è ti assicuro. Ovvio se si ascolta con impainti tutto compreso 200 euro comprati a MW con 5 casse e surround che tu metta un mp3, un cd o qualsiasi altra cosa è lo stesso, te ne do atto.
Comunque mi piacerebbe invitarti a casa mia per ascoltare un po' di musica.
Per concludere io non sono un maniaco del vinile, certo mi piace ed ho parecchie centinaia di dischi, ma ho anche qualche migliaio di cd e nessuna preclusione verso il formato digitale (molto più comodo, molto più facile da manuntenere, prova solo a pensare il casino di pulire come si deve un lp...non passa più).
ciao, silvano.

allelimo ha detto...

Sono assolutamente d’accordo con te: “non è vero che la musica digitale sia superiore a quella analogica e non è nemmeno vero il contrario.”, tanto è vero che l’ho anche scritto nel post: “Poi si può sostenere che un disco in vinile suona "meglio", o che preferiamo il suono analogico a quello digitale - basta non sostenerne la superiorità tecnica rispetto al digitale.”
Mi limitavo a parlare di semplice superiorità “tecnica” – riconoscendo che si può, per svariate e valide ragioni, “preferire” il suono analogico a quello digitale!

Invece l’mp3 non è un formato così scarso, è molto diffuso ma poco “conosciuto” - ma al proposito ho praticamente pronto un nuovo post :) - io la pensavo esattamente come te fino a più o meno un anno fa. Poi ho fatto una prova “seria”, ed ho cambiato idea :)

Se mi inviti vengo volentieri a sentire musica a casa tua, io abito dalle parti di Monza… :)
Anche se sugli hi-fi, non sono d’accordo: l’unico componente che ha una reale incidenza sull’ascolto sono le casse (o le cuffie). Un cdp da 500 euro suona esattamente come uno da 5.000!
Anche questo argomento si meriterebbe un post… ma per il momento aggiungo solo che un convertitore DAC con un SNR di -125 dB costa tra i 100 ed i 200 dollari. Tutti gli altri componenti di un cdp non hanno nessuna rilevanza sul suono :)

Sul vinile: io ci sono cresciuto col vinile, pensa che il primo vinile l’ho comprato nel ’78 e il primo cd nel ’93 (e solo perché cominciavo a fare fatica a trovare gli lp rispetto ai cd)
Ma ti giuro che non tornerei mai indietro al tempo delle spazzole per pulire gli lp, delle puntine storte, dei dischi graffiati (me lo presti che mi faccio la cassetta?), della musica ascoltata praticamente solo in cassetta per non rovinare il disco… mamma che incubi!

silvano ha detto...

Ti dirò, una volta mi piaceva quando ero convinto della bontà e della giustezza di una mia opinione farne partecipi e addirittura tentare di convincere gli altri. Il tempo passa e con il tempo si cambia, e oggi non ho più l'ambizione di cambiare l'opinione altrui. Secondo me ti sbagli e non poco a considerare un cdp uguale all'altro perchè le mie orecchie ancora funzionano bene...ma in effetti si tratta delle mie orecchie e non delle tue, si tratta delle mie percezioni e non delle tue. La felicità nell'ascolto delle buona musica è dato esclusivamente dal livello di soddisfazione che se ne trae dall'ascolto stesso, dal piacere che ti da la musica in se, da quanto questa musica si avvicina all'evento musicale reale. Quindi se per te un cdp vale l'altro, buon per te, avrai meno problemi e spenderai meno soldi per approssimare una buona qualità di riproduzione dell'evento musicale reale.
ciao, silvano.

allelimo ha detto...

Ma figurati, lungi da me il voler convincere chicchessia... :)
Però avevo capito che su un blog uno potesse esprimere le sue opinioni, e poi eventualmente dialogare con chi ne ha di diverse!

Sulla questione delle orecchie, ti credo senza problemi: sicuramente le tue orecchie funzionano ancora bene, il "problema" qui risiede piuttosto nel modo curioso in cui funzionano TUTTE le orecchie :)
In particolare, è un fatto largamente accettato a livello scientifico che qualsiasi persona, di fronte a due sorgenti sonore, riconosce sempre come "migliore" quella che suona ad un livello più elevato. Questo semplice fatto, tralasciando qualsiasi altra considerazione, significa che qualsiasi "confronto" fatto in un negozio ha un'attendibilità insignificante.
L'unico confronto serio (ABX etc.) è quello che toglie ogni ambiguità dal materiale da confrontare: volume, posizione, impatto visivo, effetto placebo dato dal sapere durante l'ascolto quale dei due apparecchi confrontati sta suonando, e così via.
Non esiste NESSUNA EVIDENZA SCIENTIFICA che testimoni la riconoscibilità di un cd da 500 rispetto ad uno da 5.000 - mentre ne esistono diversi che testimoniano il contrario (maggiori dettagli e link in un prossimo post su hi-fi ed audiofilia!)

Poi naturalmente che l'audiofilo "duro e puro" che crede senza fallo ai numeri delle specifiche tecniche che gli assicurano che la distorsione del suo nuovo ampli è di ben lo 0,002% migliore di quella dell'ampli vecchio rifiuta a priori gli stessi numeri che gli dicono che le persone non sono grado di sentire questa differenza. Ma qui entriamo nel campo della fede, ognuno è libero di credere in quello che preferisce :)

Ho trovato molto interessante anche questa tua frase: "La felicità nell'ascolto delle buona musica è dato esclusivamente dal livello di soddisfazione che se ne trae dall'ascolto stesso, dal piacere che ti da la musica in se, da quanto questa musica si avvicina all'evento musicale reale."

Mi trovo d'accordo con quello che dici di soddisfazione e piacere, ma mi piacerebbe capire che cosa intendi per "evento musicale reale" :)

silvano ha detto...

Sui blog si esprimono le proprie opinioni, non è detto che si condividano.
Tu hai espresso le tue (legittime) io ho espresso le mie (spero altrettanto legittime), infine credo che tu ti stia sbagliando (opinione mia, spero pure legittima e soprattutto non offensiva).
Fatta questa premessa, cosa intendo io per evento musicale reale? Intendo "qualcosa" espresso in onde sonore che vada ad avvicinare la mia idea/sensazione di musica ascoltata dal vivo. Il concetto è estremamente personale, dipende dal mio modo di percepire, dalla mia educazione musicale, dalla mia storia di amante della musica, da quanti e quali concerti ho ascoltato dal vivo in vita ecc. In realtà i fattori sono infiniti. Io trovo che un buon impianto hi-fi non sia quello che ha misure tecniche straordianrie ma quello che soddisfa il mio gusto della musica affinato e costruito nel tempo.
Ho letto riviste hi-fi per anni, e pure ho guardato le misure, oggi però quando saltuariamente le sfoglio lo faccio solo per curiosità, per sapere quali sono gli apparecchi nuovi in commercio. Ho raggiunto con il mio impianto il modo ideale (in rapporto ai soldi spesi) di ascoltare musica. Sono soddisfatto e cerco di mantenere questo rapporo qualità/prezzo/soddisafazione raggiunto non cambiando nulla. Purtroppo il mio cdp - meridian comincia a dare qualche segno di vecchiaia, ma intanto cerco di tirarlo avanti il più possibile perchè sarà difficile sostituirlo. Il mio vecchietto suona ancora in modo fantastico per i miei gusti e le macchine odierne di meridian non mi soddisfano (oltre a costare proporzionalmente molto di più).
mi auguro di essermi spiegato.
ciao, silvano.

allelimo ha detto...

Ci mancherebbe altro! Non è mia intenzione negare la legittimità delle opinioni di nessuno, nè le ritengo offensive - d'altronde solo opinioni diverse possono creare una discusione, se no ci si limita a fare il congresso del Pdl :)

Sulla questione Hi-Fi/audiofilia ti risponderò nei prossimi giorni con un post sull'argomento :)

La risposta su "l'evento musicale reale" è interessante, volevo proprio capire se intendevi riferirti alla musica dal vivo o alla registrazione multitraccia di un disco come base di riferimento.
Anche questo potrebbe essere usato come spunto per un altro post... ;)

Sui cdp, non conoscevo la marca del tuo, così ho cercato in rete e vabbè, scusami ma qui non riesco a capire - siamo nel campo della magia, mica dell'Hi-Fi o della matematica:
- Il modello 808.2 "adds a new accuracy and clarity to CD replay – even correcting digital faults in the original recording"
- Il modello G08.2 "is so effective that it can even correct errors made in the recording or mastering stage. CDs played back on the G08.2 can sound even better than they did in the studio!"
- Il modello G06.2 "utilises 192 kHz, 24-bit digital to analogue converters for the very highest analogue quality, along with superb analogue design."

Ora, un cd è codificato a 16bit/44.1 kHz - cioè 44.100 volte al secondo viene scritto un numero che varia da -32768 a +32767.
Il modello G06.2 quindi legge dal cd un numero qualsiasi, diciamo 100, lo scrive in un range di 24 bit (cioè tra -8.388.608 e + 8.388.607) per ben 192.000 volte al secondo - cioè, grossomodo, al posto del nostro 100 originale scrive 100 per quattro volte... ottenendo così un miglioramento nella qualità sonora che vale pienamente i 1.800 del prezzo? Boh... :)

silvano ha detto...

Ora io è da anni che non che non vado in giro sitematicamente ad ascoltare cdp hi-end, ma ti inviterei a farlo per poter ascoltare che cosa in realtà ci sia inciso su quei dischetti argentei. Tieni conto che io ho veramente un buon impianto eppure da quello di un mio amico (molto ma molto superiore al mio almeno per quel che riguarda l'amplificazione) ho sentito per la prima dal cd "La scala" di K. Jarrett che le assi del palcoscenico scricchiolavano quando lui agiva sui pedali del pianoforte, ora dal mio impianto sentivo il rumore meccanico dei pedali ma le assi del palcoscenico della Scala no. Ricordo che tornato a casa ho provato ad ascoltare se riuscivo a risentirle pure io...ma ho dovuto cacciare il volume ad un livello improponibile per riconoscere lo scricchiolio. Dirai che non te ne può importare di meno dal sentire le assi del palcoscenico, ed hai pure ragione, non fosse che tutta questa definizione si va a riflettere anche sulla musica. Non pretendo che mi credi, ma mi piacerebbe tu lo potessi ascoltare con le tue orecchie.
ciao, buonanotte, silvano.

allelimo ha detto...

Ma ti assicuro che ci credo, le differenze tra due diversi impianti hi-fi esistono eccome! Si chiamano "casse" :)
Poi scusami, ma se un cdp "è addiritura in grado di correggere gli errori fatti durante la registrazione od il mastering" allora siamo nel campo della patafisica - cioè "la scienza delle soluzioni immaginarie..."

silvano ha detto...

Vai e ascolta su un buon impianto due cdp e vedrai che le differenze ci sono e parecchio incredibili, quasi come quelle che si riscontrano tra coppie di diffusori diffenrenti. Ma diffenrenze macroscopiche si notano anche con le amplificazioni. Ma su questi temi non serve discutere, perchè si resta cmq della propria opiione, ma solo l'ascolto può far ricredere le persone...le ho fatte anch'io le prove alla cieca e di sicuro non ho l'orecchio di un Abbado, eppure non c'è dubbio differenti elettroniche suonano in modo clamorosamente diverso.
ciao, bella discussione, grazie.
silvano.

allelimo ha detto...

Questo è un link che farà parte dell'ormai stra-citato prossimo post su Hi-Fi etc. - l'articolo non è recentissimo, ma non è mai stato confutato...

E' solo una proposta per cercare di andare oltre le opinioni, la magia e la patafisica ed introdurre un po' di oggettività in questo argomento :)

silvano ha detto...

Straordinario, quando il mio Krell crollerà mi comprerò un Pioneer e sarò felice, quando il meridian andrà in pensione mi comprerò un bel sony, anzi userò il dvd sony che ho già collegato come cdp. Thanks per le dritte, ora mi sento molto stupido per aver buttato via migliaia di euro.

allelimo ha detto...

Scusami silvano, capisco perfettamente che tu non possa assolutamente essere d'accordo - però la discussione mi sembra interessante :)
Ma perchè non proviamo a organizzare (geografia permettendo) un test "cieco" serio, in condizioni di parità di volume, e vediamo se è davvero possibile distingure un cdp o un amplificatore da un altro?

Anche Krell era per me una marca sconosciuta, ma il sito è ancora una volta orientato alla patafisica o alla magia:
"The preamplifier bandwidth extends to 300 Khz promoting low distortion and proper phase in the audible band."
"All signal gain is realized in the current domain using proprietary multiple-output current mirrors with nearly 500 times the open loop linearity of other designs"
"The volume control is realized with a 16-bit balanced resistor ladder, which uses low-resistance, high-linearity solid-state switches and discrete precision resistors."
"1.5 MHz open loop bandwidth in a zero feedback, balanced, Krell Current Mode design terminating in Krell CAST."

I 300 khz in particolare sono fantastici - considerando che i suoni che un orecchio umano può percepire arrivano più o meno ai 20 khz e che il suono più alto che uno strumento può produrre arriva circa a 18 khz, i 300 khz mi sembrano particolarmente significativi :)

Dal sito The Audiocritic.com mi permetto di citarti questo parere, che riflette più o meno quello che io penso sui componenti di un impianto Hi-Fi:

"The loudspeaker will determine how your music system sounds. Not the amplifier, not the preamplifier, not the CD or DVD player, nothing but the loudspeaker. Speakers, even the finest, are far less accurate in terms of output compared to input than any of those other components. The speaker will be invariably the weakest link in the chain, the link that limits the quality of sound reproduction.
I am always cynically amused when an audiophile brings home a shiny new amplifier in his hot little hands, breathlessly connects it to the dinky little box speakers anything larger than which his spouse won’t allow, and turns on the music. The sound is exactly the same as it was before with his older, cheaper, less fancy amplifier, but of course he will not admit it. If he had spent his money on better loudspeakers instead, the improvement in sound would have been inarguable."

silvano ha detto...

Sì i 300 khz sono fantastici, ma non sono inutili. Noi non possiamo percepirli, nè gli strumenti musicali li possono riprodurre ma devono essere letti nel senso che la risposta sino ai 20 khz sarà straordinariamente lineare. Se ci pensi una mercedes che vada a 50kmh non differisce in quanto a velocità da una 500 che vada a 50kmh.
ciao, silvano.

allelimo ha detto...

Ma no dai! Non c'è niente lì, e se anche ci fosse nessuno sarebbe in grado nè di sentirlo, nè di produrlo, nè di registrarlo!
Se non ci credi dai un'occhiata a questo grafico che riporta la frequenza prodotta dagli strumenti musicali!

E scusami, ma la lineraità della risposta in frequenza:
1 - non ha nulla a che vedere con la sua estensione;
2 - non è necessariamente una cosa positiva, nel senso che non "suona" bene.
I monitor da studio sono tutti più lineari di qualsiasi cassa da Hi-Fi :)
Se no spiegami il perchè esistono i controlli di tono oppure gli equalizzatori (che se non sono usati per correggere le deficenze acustiche di un ambiente sono un puro non senso musicale).

L'analogia della 500 e della Mercedes non l'ho mica capita: se tutte e due vanno a 50 all'ora allora sì, rispetto alla velocità sono identiche, ma cosa c'entra con la risposta in frequenza?

romilar ha detto...

bel post. Non mi intrometto nella discussione perchè fino ai 25 anni ascoltavo i vinili in un compatto della Sony, mi dava soddisfazioni, non sono un audiofilo nè credo lo sarò mai per un problema di moneta soprattutto.
Ad oggi niente impianto stereo, i vinili sono qua davanti a me e chissà quando li potrò riascoltare, quindi cd e mp3 a manetta, qualcuno inorridirà ma ho sempre ascoltato musica in cuffia di qualsiasi dimensione, alcune buone altre meno quindi oggi con gli mp3 player vado a nozze purchè abbia un buon paio di cuffie e mica chissà che, delle Sony da 25 euro vanno benissimo. Quindi capite bene che la vostra discussione la seguo e mi interessa relativamente. Per me un buon paio di cuffie sono fondamentali, il resto è secondario.

allelimo ha detto...

Grazie e benvenuto, Romilar :)
Pefettamente d'accordo sull'importanza delle cuffie - nella citazione da Audiocritic puoi tranquillamente sostituire alla parola "loudspeaker" la parola "earphones" e il discorso rimane ugualmente valido - tutto "il resto" è davvero secondario.
Poi, vabbè, la differenza tra diverse cuffie si sente eccome... :)

Titus Bresthell ha detto...

ecco vedi, dovevo risponderti in mail e invece trovo il tuo blog! comunque diciamo che grosso modo la penso come te..soltanto che io "preferisco il suono analogico, sporco e frusciante del vinile". al prossimo giro magari lascio un commento sugli mp3.
adesso mi abbono al blog.
tanti saluti

allelimo ha detto...

Benvenuto Titus :)
Io di sporco e fruscio faccio volentieri a meno, ne ho già avuto più che abbastanza nei miei primi 15 anni di ascolti (diciamo 1978-1993) - ma è una questione di preferenze, ognuno è libero di avere le sue!

Anonimo ha detto...

Ragazzi complimenti per tutte le vostre ottime e razionali spiegazioni ma il vinile è, oltre ad una questione di suono, un salto nel passato e nei particolari.
In questo mondo digitale e ben compresso non abbiamo mai il piacere di gustare le cose semplici e immediate, non lasciamo mai a casa quella fastidiosa scatoletta che suona e vibra e non ci ricordiamo come riuscivamo a fare tanto quando avevamo così poco.
Io, quando ero un po' più giovane, non mi potevo permettere stereo completi di giradischi e annessi ed ora che sono più grandicello sono un gran patito del vinile e di tutto quello che gli sta intorno. Se ve la devo dire tutta io non compro i CD, o quasi, mi limito ad acquistare le uscite di qualche interprete che proprio mi piace, altrimenti vado alla ricerca del vinile stampato, per la prima volta, nel 2010 !!!!!
Vi rispetto e posso concordare sulle vostre puntualizzazioni tecniche ma, per cortesia, non dite che è meglio guardare un book di un cd che quello di un grande e nuovo disco; che vi sia più soddisfazione appoggiare un disco su un piatto che inserire un cd nel dec...
Saluti a tutti.
Luca

allelimo ha detto...

Luca: che ti devo dire, io sono nato e cresciuto con il vinile e con le cassette da sentire in macchina. Non ne sento la mancanza: graffi, scricchiolii, polvere, boh...
Poi a me piace asoltare la musica, non il supporto su cui è registrata.
Posso citarti le ultime righe del post?

"E allora via, ce l’hanno fatta di nuovo, ci stanno rivendendo DI NUOVO lo stesso catalogo, ma questa volta in formato “Hi Quality Vinyl – 180 gr. Pressing”
E il bello è che noi ne siamo contenti, vuoi per un misto di nostalgia per i nostri 18 anni (per chi ha una certa età), vuoi per una certa sensazione elitaria che ci da il vinile (per i nuovi adepti), vuoi perchè siamo così stupidi da credere a stronzate come la "sensazione tattile" di prendere il disco e metterlo sul piatto, o l’artwork della copertina più grande, o a quello che volete voi.
Purtroppo l'industria sarà sempre un passo avanti a noi, e l'industria non fa mai nulla se non c'è profitto: quindi, buon viaggio a chi vuole percorrere la “nuova” strada del vinile, io – scusatemi – mi rifiuto di seguirvi"


Continuo a pensarla così (e meno male, sono passati neanche tre mesi...).
Gli unici che ci guadagnano dal "ritorno" del vinile sono le case discografiche e i rivenditori di Hi-Fi.
Poi, la soddisfazione di appoggiare un disco sul piatto o inserire un cd nel player mi sembra pari a zero in entrambi i casi - così come guardare una copertina più o meno grande non mi sembra aggiungere o togliere un granchè all'esperienza sonora...

Anonimo ha detto...

DISSENTO... Il motivo per cui il digitale è meglio dell'analogico dipende quasi squisitamente dal "rumore del segnale", cioè un segnale digitale è meno soggetto ad interferenze rispetto a quello analogico!

Ad esempio se scattiamo una foto con la migliore Reflex a pellicola e la mogliore Reflex digitale non c'è paragone, il livello di dettaglio è maggiore in una Reflex a pellicola.

La stessa cosa la si può applicare al vinile contro il CD, se avessimo un impianto di altissimo livello che genera un segnale non affetto da disturbi il vinile vincerebbe.

Il motivo è semplice, in un onda analogica ad ogni suo livello corrisponde un valore, mentre in un segnale digitale esiste un range di valori che corrisponde ad un valore preciso (con effetto di perdita di informazione).

allelimo ha detto...

Anonimo: vai e studia la teoria del campionamento invece di dire cazzate sulla perdita di informazioni.
C'è un link nella nota 3.
Poi decidi: puoi capire che 2+2 fa 4, oppure continuare a immaginare che 2+2 faccia 87, per me non c'è nessun problema.

Unknown ha detto...

ma "blog volgare, scurrile e offensivo" implica anche ignorante, saccente e disinformativo?

Disinformativo tanto più quanto più hai frullato ragionevoli evidenze e supponenti sciocchezze.

La qualità del suono dipende innanzitutto dalla masterizzazione: un MP3 V2 tratto da un buon master suona meglio di un SACD tratto da un cattivo master. Ma andiamo con ordine:

1) Il problema oggi è la compressione dinamica del suono (da non confondere con la compressione MP3): l'escursione tra i suoni bassissimi ed i picchi altissimi viene limitata per fare in modo che le tracce suonino "bene" allo stesso "alto" volume nell'iPod dell'adolescente che ascolta con cuffiette schifose in metropolitana.

Il motivo per cui il vinile è apprezzato dagli audiofili è che la masterizzazione degli LP non è sottoposta a limitazione del range dinamico, mentre il CD lo è.
Ascoltare per credere l'ultimo dei Wilco: scarica dalla rete la versione 16bit 44.1kHz (stessa definizione del CD) del vinyl rip di "Dr. Robert" ed ascolta con le tue orecchie

Certo che per apprezzare fino in fondo un LP occorre avere un impianto hi-fi che costa 10 volte più di equivalente impianto hi-fi che non suona gli LP

2) non si tratta quindi di una superiorità intrinsica dell'analogico o del vinile, ma di un sfigatissimo frangente storico e di scelte commerciali orientate ad un pubblico grossolano ed ineducato. Tanto quell'adolescente perderà presto la sensibilità dell'udito visto il volume a cui ascolta per sovrastare il rombo della metropolitana [suggerimento: e comprati nelle cuffiette in-ear isolanti!]

3) il vinile nel tempo di internet è piratabile tanto quanto il CD. C'e' una fiorente community di needledropper, con impianti da favola, che gareggiano ad offrire i vinyl rip di ottima qualità in qualita 16bit-44.1kHz o meglio 24bit-96kHz.
Una dozzina di loro sono a livelli stratosferici. Se non sei fermo a Oink, controlla su what.cd

4) ribadito che la qualità del suono dipende al 50% dal mastering, al 30% dalle casse/cuffie e solo il restante 20% dipende dalla catena intermedia, c'e' di meglio del CD. Per 2 motivi:

4a) il formato del CD è stato pensato con scarse ridondanze, motivo per cui quando un player legge un CD non è affatto detto (anzi piuttosto improbabile) che legga correttamente tutti i bit. Tant'è che nello stesso supporto fisico ci stanno grossolanamente 700MB di dati ma 800MB di musica.
Oggi come oggi la riproduzione state-of-the-art si ottiene con perfect digital rip (vedi Exact Audio Copy) dei CD per poi riprodurre direttamente da PC

4b) se è vero che 16 bit e 44.1 kHz sono adeguati alla sensibilità dell'orecchio umano, la modalità con cui il suono viene trattato per arrivare al master, e nella catena tra il master e la riproduzione finale è meglio avere più bit e frequenze più alte, in modo che i 16 bit interessanti e le frequenze udibili non siano "sporcate".
E' certamente inutile mettere in contenitori ad alta definizione (SACD, DVD-A, HD downloads) dei master la cui dinamica non supera 16 bit e le cui frequenze non superano i 20kHz, ma per registrazioni moderne 24bit-96kHz sono il nirvana sonico

Spero sia chiaro che il dibattito analogico/digitale qui non c'entra nulla, la maggior parte dei miei ascolti sono versioni digitalizzate di vinili, roba che poteva tranquillamente essere pubblicata direttamente in digitale senza tutte le seccature del vinile ed i suoi fruscii residuali.

W il digitale!
Oggi con un portatile, €1000 di DAC/AMP (vedi Matrix Quattro) e €1000 di cuffie (vedi Sennheiser HD800) si ha una qualità praticamente irraggiungibile ad un comune mortale 10 anni fa

allelimo ha detto...

Nando1970, grazie per l'intervento puntuale, educato ed informaivo.
Risponderei anche ai tuoi punti da 1) a 4b), ma quando uno interviene iniziando con gli insulti, mi domando: replico alle cazzate che 'sto stronzo ha scritto, oppure mi adeguo e lo mando subito a cagare? Nel tuo caso, la seconda che ho detto.