giovedì 17 gennaio 2013

Sull'isola deserta

A proposito di musica e isola deserta.
Va bene i dischi, ma dopo un po' che palle, a me verrebbe voglia di suonare.
Naturalmente, se sull’isola deserta possiamo ascoltare i dischi vuol dire che c’è la corrente, e allora possiamo portarci anche un computer.
Uno qualsiasi, ormai sono tutti più che adatti per suonare e registrare.

E allora, lista: i 5 strumenti da avere assolutamente sull’isola deserta.

1. Chitarra Fender Telecaster
Perchè io sono sempre stato un fan delle Gibson, dalla 335 semiacustica alle varie Les Paul/Diavoletti, e non sono mai riuscito a farmi piacere la Stratocaster.
Ma la Telecaster è LA chitarra elettrica, per comodità e suono. Se devo avere una chitarra sola, Telecaster sia.

2. Ableton Live
Cioè il software DAW[1] più avanzato che io conosca.
Non facilissimo nè intuitivo, è completamente diverso da qualsiasi altro programma del genere, ma ti permette cose che non puoi fare con nessun'altro.
Per me è stato un punto di non ritorno.
Non è nè gratuita nè a buon prezzo, ma insomma...

3. Simulanalog Guitar Suite (VST)
In giro da parecchi (digitalmente parlando) anni, è ancora oggi una delle simulazioni di amplificatore per chitarra più realistiche disponibile sul mercato dei plugin VST[2] gratutiti, e non solo.

Inciso: a parte la DAW (per la quale non esiste nulla di gratuito nemmeno vagamente paragonabile a Live, lì tocca comprare o craccare) cerco di non usare altri strumenti VST craccati.
E' una cosa mia, probabilmente influenzata da anni di lettura di KVR, che fa della filosofia "don't crack" uno dei fondamenti della propria esistenza.
Però esistono così tante ottime cose gratuite e legali che non c'è davvero senso a cercare quelle illegali.
Come con il computer: esistono così tanti software free e opensource che non c'è ragione di usare altro.

Fine inciso: SAG è composta da due ampli, l'emulazione di un Fender Twin Reverb e l'emulazione di un Marshall JCM900, più alcuni effetti a pedale.
Il Fender ha ancora uno dei migliori suoni ottenibili con un emulatore di amplificatore per chitarra.
Senza interfaccia grafica per allocchi, solo suono. Ottimo.
(Non è completamente vero, esiste anche una versione con interfaccia grafica - è l’immagine che illustra questo post - ma io preferisco la versione “base”)

4. Cellofan (VST)
Vecchissimo e non più facilissimo da trovare VST di produzione francese, è un violoncello campionato.
A me il suono del violoncello piace da impazzire, e questo piccolo VST è sempre tra i miei preferiti.

5. Sound Magic Piano One (VST)
Grafica orrenda, ma il suono è più che decente.
Magari non ci si può incidere un album di composizioni per pianoforte di Mozart, ma se avete bisogno di un suono di piano per un disco pop/rock, qui c'è quello che serve.


Note e links:
[1] DAW sta per Digital Audio Workstation, cioè un software che trasforma il computer in una sorta di studio di registrazione digitale.

[2] VST sta per Virtual Studo Technology, ovvero software che peremttono di ricreare strumenti musicali e effetti digitali all'interno della DAW.

17 commenti:

Unknown ha detto...

Bello!
Io addirittura mi accontento dell'isola deserta, anche senza dischi e strumenti!))

Webbaticy ha detto...

Eheh, sai che jams ci scapperebbero! Ci sarebbe da tornare a casa con giga e giga di materiale...
Almeno lì riprenderei a suonare

allelimo ha detto...

Evil Monkeys, sull'isola deserta non c'è nessuno (per definizione) a parte te stesso, se non hai nemmeno un disco o una chitarra dopo due giorni muori di noia!

Webbaticy, ma perchè, hai smesso di suonare? Nemmeno il gruppo di cover blues?

Webbaticy ha detto...

Niente da fare, mi hanno sbattuto fuori anche da quello :-)

SHRC ha detto...

Chi l'ha detto che per ascoltare i dischi c'è bisogno di corrente!
https://www.youtube.com/watch?v=K0ysaXHwU_A
Magie del vinile :)

allelimo ha detto...

Eh già, chi non sogna di ascoltare un disco così?
Comunque, se sull'isola deserta deve esserci un giradischi, cartoncino e nastro adesivo per realizzare un rudimentale grammofono, e dischi da far girare, tanto vale immaginare che ci sia direttamente la corrente elettrica, così si possono ascoltare i dischi davvero...
:)

SHRC ha detto...

Pure tu c'hai ragione. :)

Anonimo ha detto...

Sarebbe interessante poi sentire che musica salterebbe fuori da rocchettari post-punk su un'assolata isola deserta: secondo me la deriva afro-latina sarebbe inevitabile, un mix di Sonic Youth e Tito Puente...

W

allelimo ha detto...

Ipotesi interessante, anche se più che sull'afro-latino punterei sulla Giamaica: un noise-drone-ambient-reggae tipo Velvet Underground + Bob Marley + Fennesz...
:)

ReAnto ha detto...

Notebook con The dark side of the moon :)

allelimo ha detto...

Ma "Dark side of the moon" che cazzo di strumento è?
Di tortura?
:)

Anonimo ha detto...

Eh, beh, comunque con un bell'univebe, un minimoog e una laptop steel guitar sull'isola deserta ti diverti anche tu...

W

allelimo ha detto...

W, "univebe"?
La lap steel guitar non ho idea da che parte si cominci a suonarla, il minimoog va bene per:
1 - assolo di "Impressioni di Settembre" della PFM
2 - parti di basso acid/house/techno/trance/etc.

Anonimo ha detto...

Univibe, naturalmente...

Immagino che con lo slide ti sia già cimentato, per cui il passo dalla la lap steel non sarebbe così traumatico. Di tempo sull'isola deserta ne avrai e, tra un feed back e l'altro su mono accordo alla Velvet, potrebbe essere un piacevole diversivo...

Il mini-moog ci sta in un sacco di roba che dovrebbe piacerti, penso ai Can, ad esempio...

Ti ci aggiungo anche un echorec binson da collegare alla telecaster? Tanto se sull'isola c'è la corrente, si troveranno anche le bobine di ricambio, immagino...

W

allelimo ha detto...


Ah ok, univibe so cos'è (effetto a pedale per simulare un Leslie), non avevo davvero capito.
Gli effetti a pedale (che son tanto di moda da qualche anno a questa parte) non mi sono mai piaciuti troppo: pile da cambiare continuamente, oppure cavi di alimentatori ovunque che si intrecciano con i cavetti audio che firggono etc.
A parte il wha-wha, mai usato niente tra la chitarra e l'ampli.
Stesso discorso per il Binson Echorec, una "echo machine" (come si diceva all'epoca) dal peso, affidibilità e complessità assurdi per gli standard di oggi.

Sull'isola deserta c'è già il computer con dentro il simulatore di amplificatore e tutti gli effetti possibili ed immaginabili per creare pedal-board mostruose senza gli svantaggi dei pedali fisici...
Lo stesso programma DAW scelto (Ableton Live) è fondamentalmente una versione evoluta del Binson Echorec.

Slide sì certo, ma la lap steel va suonata con accordature aperte che non più ho voglia di imparare. E comunque si può fare del signor feedback monocorde anche su una lap steel.
:)

Minimoog: non ho sottomano i dischi per controllare, ma ai Can mi viene naturale associare organi elettronici economici, string machines e piani elettrici, il tutto filtrato nelle maniere più diverse, piuttosto che sintetizzatori veri e propri.
Moog e simili, mini o modulari, li associo più alla "musica cosmica" e al prog-rock che al krautrock dei Can.

Sull'isola deserta c'è la corrente e i pezzi di ricambio per qualsiasi cosa, però a me piace tenere le cose semplici ("K.I.S.S.") piuttosto che complicarle inutilmente.
:)

Anonimo ha detto...

Per la lap è sufficiente accordatura aperta in sol, va benone sempre quella... fossi in te la proverei su un tappetone mono accordo alla Venus In Furs... poi magari sull'isola trovi anche l'indigena che ti fa... l'assolo vocale alla Great Gig In The Sky

W

allelimo ha detto...

E no, sull'isola deserta ci sono un sacco di cose (elettricità, strumenti, dischi, etc.) però è deserta.
Ci fossero altre persone non sarebbe più deserta, e invece di passare il tempo ad ascoltare dischi e a suonare la chitarra si potrebbero organizzare altri tipi di passatempo...
:)