venerdì 2 dicembre 2011

Claudio Rocchi

E io che me lo sono sempre confuso con lo zingaro felice, Claudio Lolli.
Non avevo mai colto la differenza, nè realizzato che fossero due persone diverse, il Lolli ed il Rocchi.
E invece il Rocchi è quello che ha suonato negli Stormy Six, il fricchettone, lo sperimentatore, quello che è stato in India e ai festival pop degli anni '70.
Ne ho letto sul blog della Scighera qualche mese fa, è stata una folgorazione.
"Volo magico n. 1" è un pezzo - musicalmente - di un'attualità sconvolgente. Poi certo, il testo è un po' troppo "peace&love", ma è del 1971 (!), e quindi ci sta.

La musica è, accidenti, avanguardia pura, tra folk e psichedelia.
Direi che dovrebbe stare in ogni antologia di rock italiano, e non capisco come possa essere scomparso dalla memoria collettiva così in fretta, che son risucito a interessarmi di musica italiana per più di 25 anni prima di sentirlo nominare.
Se non l'avete mai ascoltato prima, fatelo.


Note e links:
Il sito ufficiale di Claudio Rocchi è piuttosto brutto, ma può essere un punto di partenza, insieme con il post ricordato sopra.

La sua produzione è stata piuttosto ampia e varia, di quest'anno un LP in collaborazione con i vercellesi Effervescent Elephants, storico gruppo psychedelico degli anni '80 ("Claudio Rocchi & Effervescent Elephants" per Psych Out) e un album solo (il 19°), "In alto", pubblicato dalla Cramps.

Un bel riassunto discografico lo trovate ad esempio sul blog di christo70.

8 commenti:

Lucien ha detto...

Conosciuto tanti anni fa grazie ai freaks che gestivano un radio improbabile (Radio Graal) in cui un ragazzino Lucien trasmetteva timidamente per la prima volta. Me l'ero perso per strada e sarei curioso di ascoltare "In alto".

brazzz ha detto...

conosciuto ai tempi..trovo tu abbia ragione..però confonderlo con gli zingari feici..anni e situazioni decisamente diverse..rocchi col 77 centra nulla..

allelimo ha detto...

brazzz, hai ragione. Rocchi non c'entra nulla col '77 e con Lolli.
Adesso lo so, però io nel '77 avevo 13 anni, stavo finendo la terza media e i miei interessi erano, nell'ordine: giocare a pallone, giocare a pallone, giocare a pallone. Se mi avanzava del tempo dopo aver giocato a pallone, giocavo a pallone.
Quando ho cominciato, un paio di anni dopo, ad ascoltare musica consapevolmente, Rocchi era praticamente sparito dall'immaginario collettivo.
Caludio Lolli invece era un disco dei nostri fratelli e amici più grandi, mitico per la tristezza della sua copertina e accuratamente evitato da tutti...
E così, per anni Claudio Lolli e Claudio Rocchi sono stati per me due nomi confusi in una sola entità, rigorosamente da non ascoltare :)
E' questo repentino cancellamento di di un artista come Rocchi che mi stupisce: a quanto capisco, è stato un mito e un modello per la generazione precedente alla mia, ha condotto anche programmi radiofonici, è stato una figura centrale dei primi anni '70.
E nel 1980, era pressochè completamente sparito.
Mi piacerebbe sentire il parere di qualcuno che ha vissuto quegli anni in modo più consapevole per capire cosa sia successo esattamente.

allelimo ha detto...

Lucien: "In alto" non l'ho ancora trovato, ho ascoltato invece il disco con gli Effervescent Elephants e non è male, ma niente di più.

giusy ha detto...

ho conosciuto gli Stormy six perché associati alla trasmissione di Arbore (alto gradimento) e poi ho ascoltato "oggi piango". MI piacciono per il loro impegno politico e i testi impegnati. Ma si tratta di un'altra epoca, perciò la confusione tra Rocchi e Lolli (il cantautore politicamente più impegnato della tradizione italiana)è normale.
Rocchi però suona ancora (di nuovo) e produce dischi.

allelimo ha detto...

giusy: Franco Fabbri è uno dei miei eroi (uno dei pochissimi, a dire il vero), questi sono i post in cui ne ho parlato.
Quello che a me sembra curioso è che degli altri protagonisti dell'epoca (per rimanere nell'ambiente milanese, Alberto Camerini, Eugenio Finardi, Area, Pfm) sia rimasto un ricordo molto più vivo, anche per chi, come me, nel '71 aveva 8 anni e quindi non ha ricordi di prima mano di quella scena, mentre uno come Claudio Rocchi, non so per scelta o per caso, è praticamente stato dimenticato così in fretta.
E in realtà non è che abbia ripreso a fare dischi: non ha mai smesso, tolti due periodi (dal 1983 al 1993 e dal 1999 al 2007)

giusy ha detto...

Camerini, Area, Pfm, erano di moda. Finardi ha fatto 4-5 canzoni determinanti per restare nella memoria. Di tratta comunque di Artisti che sapevano stare sul palco. Il prog in Italia aveva molti fans e si giovava anche dell'impegno politico del periodo (oltre che della musica "intellettuale- sperimentale" e alternativa al pop); Finardi ha azzeccato un po' di album di successo tutti di fila e soprattutto alcune canzoni molto "radiofoniche" che gli hanno permesso di restare ANCHE nella memoria di massa.
...Nel '71 io non ero ancora nata, però il libro di Fabbri che citi l'avevo letto anch'io.
:-)

Anonimo ha detto...

claudio rocchi è stato per quindici anni monaco induista nell'hare krishna, producendo solo dischi "devozionali" che però hanno venduto la cifra non trascurabile di 2 milioni di copie (es. "un gusto superiore", con paolo tofani, anche lui monaco induista), e creando la radio Hare Krishna, uno dei primi netowork radiofonici italiani. poi è stato anche 3 anni in Nepal, dove ha diretto l'unica radio indipendente del paese, anche questa nazionale. praticamente ha vissuto altre vite...
e adesso finalmente ha fatto un disco interamente nuovo,quell' "in alto" che avete citato, e che è bellissimo.