venerdì 13 gennaio 2012

Alanjemaal e Stefano Giaccone con Mario Congiu dal vivo al Lo Fi di Rogoredo, 11 gennaio 2012

L'ho rifatto.
Nonostante l'età, sono andato a vedere un altro concerto dopo quello di più di un anno fa di Nick Cave: Alanjemaal e Stefano Giaccone al Lo Fi di Rogoredo, in occasione della pubblicazione del tributo ai Franti di cui si è già parlato qualche giorno fa.

Degli Alanjemaal faccio fatica a parlare: sono amici, potrei parlarne benissimo ma sarei di parte, potrei parlarne male per non essere di parte ma poi magari mi si offendono (e poi non ho voglia di parlarne male).
Potrei non parlarne del tutto e saremmo tutti contenti... mi limito invece a segnalare che la loro versione di "Prete, croce, sedia, morte",[1] con l'innesto di chitarre noise sull'impianto già tradizionalmente rock del pezzo, rende molto bene anche dal vivo (ed è uno dei pezzi migliori della raccolta).

Stefano Giaccone, è uno dei miei (pochi) miti.[2]
Naturalmente il concerto è stato molto bello: Giaccone alla chitarra acustica, accompagnato da Mario Congiu[3] a quella elettrica, ci hanno regalato una serie di originali di Giaccone, Franti e gruppi limitrofi, intervallati da un discreto numero di cover (al volo, ricordo Working Class Hero, London Calling, Transmission, Run Run Run).
Cover, per una volta, in perfetta armonia con i brani originali, fino alla chiusura con "Only a new film" dei Franti e "Questi anni" dei Kina.

Non troppe persone (eufemismo) nel locale, sono cose che possono succedere tra i binari della ferrovia e i capannoni industriali di Rogoredo. Però non è la quantità che fa la qualità (anche un po' di quantità fa sicuramente piacere a chi suona e a chi organizza) e sia gli Alanjemaal che Giaccone/Congiu non si sono certo risparmiati.
Nota personale: è bello ritrovare persone che non vedevi da tempo: tutti un po' meno giovani (eufemismo 2) ma tutti con la stessa passione di venti anni fa.


Note e links:
[1] Cioè il pezzo con il quale hanno partecipato alla raccolta "Tributo ai Franti".

[2] Ho avuto l'immeritato onore di fargli da gruppo spalla con i Mother of Loose in un concerto acustico di Orsi Lucille nei primi anni '90, e di stare al mixer in un altro concerto degli Ishi dello stesso periodo.
Poi, con la mia abituale timidezza amplificata dall'essere in presenza di un mito, sono riuscito tutte le volte, compreso ieri, a biascicare due parole di saluto e poco più. Maledizione.

[3] Grande chitarrista, eh. Purtroppo, neppure un assolo in tapping a millemila chilometri all'ora, tocca accontentarsi...

1 commento:

Ettore ha detto...

per un attimo mi sono illuso che Ahmadinejad (si proprio lui) coverizzasse Giaccone a Rogoredo. ce lo vedrei.