Ovvero: quando ci si appassiona a qualcosa, di solito lo si fa partendo dai "big".
Poi si comincia a scavare, a cercare qualcosa di nuovo che dia le stesse (vabbè, più o meno) emozioni, e si finisce per scavare sì, ma sempre più nella serie b del genere.
Nei primi anni '80 ho comprato una quantità di dischi di wave/post-punk/dark di cui non ricordo nemmeno una canzone, ma che al momento mi sembravano indispensabili.
Prima, un buon numero di dischi di rock/beat/glam/prog/blues/etc. di cui non ricordo nemmeno una canzone, ma che al momento mi sembravano indispensabili.
Dopo, anche: nei secondi anni '80 ho comprato un sacco di dischi di garage/psichedelia/stooges di cui non ricordo nemmeno la copertina, ma che al momento mi sembravano indispensabili.
Negli anni '90 ho comprato decine di dischi noise/grunge/shoegaze/indie/alternativi di cui non mi ricordo nemmeno il nome, ma che al momento etc.
Adesso sto cercando di limitare l'acquisto/download di folktronica/noise/drone/etc. alle cose fondamentali, per evitare di riempire l'hard disk di file di cui domani non ricorderò nemmeno l'esistenza etc.
Certo, c'è il problema che le cose fondamentali, quelle che rimangono, le puoi identificare solo a posteriori.
Fortuna che c'è il download, più o meno legale, che aiuta molto a "provare" un po' tutto senza sbattere via vagonate di euro (che in ogni caso non avrei a disposizione) e quindi a cancellare senza troppi rimpianti le cose mediocri.
Però è un fenomeno curioso, no?
Note e links:
[1] Se qualche juventino si offende per la foto, è lì apposta!
6 commenti:
si ma la poesia del vinile,lo splendore magico della copertina,l'odore stesso della carta,le indispensabili note di copertina con gli indispensabii testi..dove li metti????
e la magica sensazione di avere buttato nel cesso 15000 vecchie lirete x unobarradue pezzi ascoltabili, che dimenticherai nel giro di una settimana,dove la metti??
post molto carino,e che,come capita spesso quando scrivi,condivido..
e bella foto degli orribili gobbi
Io, per fortuna o per sfiga, sono sempre stato un povero. Compravo pochi dischi perché non potevo permettermi si spendere troppo. Quando ho iniziato a lavorare mi sono concesso UN disco a settimana. Non potevo sbagliare, così, alle "figate" strillate da Rockerilla e da Urlo, preferivo prendere le cose che mi piacevano di più, trovandomi oggi con pochissima zavorra.
Viceversa, il download illegale (si può dire, si?) mi ha scatenato la voglia di avere qualsiasi cosa, di poterla ascoltare, magari apprezzare, e di poter scegliere quali titoli fossero davvero fondamentali da acquistare, e acquistarli. Vi basta sapere che dall'inizio dell'anno non ho comprato ancora nulla? Sarà la rivoluzione del trasloco e del cambio di città ma... non ho ancora trovato nulla da acquistare. O forse sono semplicemente vecchio e... non mi va più. Boh.
Mentre scrivo mi rendo conto che ho detto una balla. Un disco l'ho comprato nel 2012: "Padania".
li puoi sempre rivendere su ebay...magari qualcuno li cerca.
brazzz, vero, dimenticavo la magica sensazione di aver buttato nel cesso 15.000 lire per unobarradue pezzi :)
Che anzi, per una volta la sensazione non è legata al supporto fonografico particolare, ma è la stessa per vinile/cd/file/etc.
Joyello, io invece per fortuna ho sempre vissuto vicino a Milano, e ho comprato quasi tutti i miei dischi/cd nei negozi dell'usato, rivendendovi continuamente quelli che non reggevano più di un ascolto.
Quindi sì, ho avuto per casa un bel numero di puttanate, ma la maggior parte se n'è andata da tempo :)
Da quando ho cominciato a lavorare all'avvento del web ho comprato una media di tre/quattro dischi alla settimana.
Col web ho cominciato a scaricare tutto quello che potevo, adesso cerco di limitarmi a un disco al giorno, di più tanto non avrei il tempo di ascoltarli.
Il 2012, sono d'accordo, non è cominciato benissimo, ho comprato non più di 5 dischi dall'inizio dell'anno.
Cirano, come ho appena detto: quelli veramente superflui li ho eliminati da tempo (e pazienza se adesso su eBay potrei venderli a prezzi esorbitanti a qualche appassionato in ritardo...)
Praticamente un disco scarso che entrava nel circuito dell'usato generava molto più fatturato che uno bello. Quello bello veniva venduto una volta sola e restava lì.
Quello brutto passava magari in decine di mani e poco alla volta generava un cumulo di denaro.
DiamondDog, interpretazione interessante che conferma ancora una volta la tesi che (generalmente) più un disco vende e più è brutto...
:)
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