venerdì 8 giugno 2012

La morte del rock

Ecco, per una volta lo dico io: il rock è morto.
Ieri sera a San Siro si è tenuta la celebrazione della sua morte con il concerto di Bruce Springsteen.
Mica l'ho visto, eh.
C'era lo spettacolo di fine anno scolastico dei miei figli, e anche ammesso che avessi dovuto scegliere, avrei scelto quello, mica il Boss.
Perchè poi, a leggere i resoconti di chi c'è stato, il genere di spettacolo era lo stesso: intrattenimento per famiglie, bambini sul palco, genitori e nonni tra il pubblico.
Che vi devo dire.
Il rock non è intrattenimento per famiglie.
Perlomeno, non è nato così.
E' nato "contro".
Era la musica che non piaceva ai tuoi genitori, era la musica che serviva, almeno un po', a darti un'identità, a ribellarti.
Il rock per famiglie, accipicchia.
Che brutta fine.

39 commenti:

enri1968 ha detto...

Hai ragione però ora siamo cresciuti e abbiamo famiglia e quindi non so cosa più dire...

allelimo ha detto...

Io direi che spero che i miei figli trovino qualcosa di altrettanto appassionante e importante di quello che è stato il rock per me.
E che sicuramente non potrà essere un intrattenimento per famiglie come il rock esemplificato dal Boss.
E nemmeno la musica che piace a me: queste sono le cose contro cui prima o poi dovranno ribellarsi per crescere, esattamente come abbiamo fatto noi con il rock and roll e il punk e la new wave e quello che volete. Mica per niente non faccio mai ascoltare ai miei figli la "mia" musica: appartiene a me, mica a loro, e devono trovare la loro strada da soli.

Anonimo ha detto...

Eh! Ci ho pensato tante volte anche io: abbracciare la fede del rock non fa più incazzare nessun genitore o padre di pollastra...
Mi sa che oggi la maggior parte dei rocchettari sia almeno di seconda generazione (diciamo dai trentenni in su), anzi a volte son più rocchettari i padri dei figli o addirittura i padri delle fidanzate dei giovani rockers...

Non amo particolarmente il Boss e il rock 'duro dal cuore d'oro' fa effettivamente un po' ridere...non so, ma forse son cose inevitabili. Io credo che il rock non morirà mai (muoino le rockstar, le mode e moriamo noi). Ma: e se, ancora peggio, il rock fosse destinato a un'infinita monotonia e ripetitività? Forse è qui che il rock esce sconfitto? E' che invecchia anche lui e alla fine sarà sempre la stessa storia pallosa?...Ma no, dai, qualcosa cambierà, anzi è già cambiato...

W

tony-face ha detto...

Alla recita di mio figlio (seconda media) i bambini hanno suonato "Livin Lovin" dei Led Zep, "Satisfaction" Stones, "Into the fire" dei Deep Purple, "Get back" dei Beatles, Santana, Queen e altre varie minchiate.
Il rock è musica "classica" che ha da decenni perso ogni connotato ribellistico o "contro".
I Led Zep e "Gloria" di Umberto Tozzi per i 13enni sono la stessa cosa.

A me fa piacere che imporvvisamente mio figlio canti per casa "Satisfaction" o "Hey bulldog" e "Get back" dei Beatles ma per lui è musica come un'altra...
Dietro al "rock" non c'è più nulla di quello che c'è stato.
E probabilmente è giusto così.

Trovino, creino un'altra cosa.
Tocca loro.

tony-face ha detto...

PS: sempre odiato il Boss, mai piaciuto, mi sembra la copia meno tarra di Ligabue....

Lucien ha detto...

Mio figlio suona, più che ascoltare: meglio così, specialmente se dovesse vivere intrappolato nel passato musicale o in celebrazioni appassite tipo quella del Boss.
Dei miei 500-600 cd di sua iniziativa ne avrà ascoltati si e no una decina. Quand'era più piccolo se ne è sorbiti anche troppi...

Anonimo ha detto...

@Tony su Boss/Liga: e viceversa ma più tarra!


Il rock formato famiglia strappalacrime non si può vedere, però devo ammettere che anche certi ultrasessantenni che si ostinano a salire sul palco in canotta e camperos mi mettono una tristezza infinita: un po' di decoro, cazzo...

W

beppekin ha detto...

Approvo in pieno il contenuto e sopratutto il senso del post.
Sono assolto se confesso di essere lo stesso andato 2 anni fa a vedere Springsteen dal vivo? :))

Cannibal Kid ha detto...

sono totalmente d'accordo!
ho pensato la stessa cosa di cameron crowe: qualche anno fa regista di almost famous, oggi passato al film per famiglia con la mia vita è uno zoo.
il rock è proprio stecchito

Webbaticy ha detto...

Ma perchè non si è ancora deciso ad andare in pensione?

Harmonica ha detto...

Giusto. Quello che vale per Springsteen vale anche per gli altri sessantenni rokkettari, escluso Paul Mc Cartney naturalmente. :)
Ma anche per i cinquantenni...e i quarantenni.
La morte del rock? Il primo album dei Police.

DiamondDog ha detto...

ti rispondo con quello che scrivevo poc'anzi su facebook.

"Allora, chiariamo il concetto e andiamo un pò controcorrente. Ho amato il Boss come pochi, sono stato un suo fan assoluto, riverente e prono per molti anni. Diciamo fino a Nebraska, con qualche punta di interesse anche dopo, ma pochine.
Detto questo, senza quindi essere in alcun modo prevenuto ma facendo parte dei fan della vecchia guardia, credere che ieri sera un uomo leggermente bollito di 63 anni e un gruppo di accompagnamento che da tempo arranca dietro di lui abbia fatto il concerto del secolo ho qualche piccola difficoltà. Ma appena appena eh."

Ho preso qualche pernacchio ma va bene lo stesso.

enri1968 ha detto...

Il Rock è stata istituzionalizzato credo che siamo tutti d'accordo, probabilmente le future generazioni troveranno un altra forma espressiva o almeno così mi auguro.

Alexdoc ha detto...

Bruce non é mai stato "contro" in senso adolescenziale. Anche da ragazzo i miei, completamente digiuni di rock, lo tolleravano. Se volevo farli incazzare c'erano sempre gli Ac/dc, che sembravano nati per quello scopo.

Alexdoc ha detto...

Dimenticavo: oggi il rock é la nuova "musica dei genitori", i figli ascoltano l'hip-hop. Io ancora non ho figli, ma quel genere non riesce proprio a piacermi. E non ho mai pensato che sia un dovere ascoltare musica diversa da quella dei genitori.

allelimo ha detto...

Intendiamoci: Springsteen è solo il simbolo del rock americano tronfio e pomposo che non mi interessa, e qui non ha mai goduto di buona stampa.
Quello che mi ha colpito dei resoconti letti però, al netto della solita prosopopea trionfalistica e un po' pacchiana di chitarre e sudore, è stato l'accento messo da molti sulla partecipazione delle famiglie.
E io non ho nulla contro le famiglie, anzi. Sono una delle cose più belle che ci sia.
Ma le famiglie vanno insieme a vedere il Papa, a fare le vacanze, a mangiare una pizza, al cinema.
Il rock (o come volte chiamarlo) a mio parere non è materia per famiglie.
E' un'altra cosa, e non prevede figli insieme ai genitori.

allelimo ha detto...

Il punto non è far incazzare i genitori, nè il dovere di ascoltare musica diversa.
Il punto è che la musica che piace ai ragazzi non piace naturalmente alla generazione precedente.
L'hip-hop e i giovani d'oggi, pessimo esempio. La data di nascita dell'hip-hop è il 1973...

Alexdoc ha detto...

Piaccia o no, oggi siamo obbligati ad accettare il fatto che ci siano genitori e figli che ascoltano rock. So benissimo che Springsteen non ti piace per niente, e che l'hip-hop nasce negli anni '70. Ma non c'entra col fatto che nel 2012, almeno nell'Italia che conosco e frequento io, la maggior parte dei figli teenager che vogliono ascoltare musica diversa da quelle dei loro genitori 40-50enni rockettari si rivolge all'hip-hop. Non certo a quello del 1973, ma ai rapper nostrani contemporanei. Non é una mia opinione, é una constatazione.

Alexdoc ha detto...

Ho letto adesso la domanda di Webbaticy riferita a Springsteen. Mi ha divertito molto pensare che sia esattamente la stessa che mi ha fatto ieri mio padre, rincarando la dose con "Ma 'sti americani non ci vanno mai in pensione?" ;)

allelimo ha detto...

Se ci sono figli che ascoltano rock con i genitori, beh, mi dispiace per i figli: sono come i figli che ascoltavano l'opera con i genitori mentre fuori c'era il punk.
L'hip-hop era un pessimo esempio perchè è tutto tranne che musica nuova ed eccitante oggi, nel 2012. E quello che dici tu è solo la sua versione nostrana e normalizzata a base di Fabri Fibra e Marrakech.
La musica interessante c'è ancora, ma non è fatta nè dai finti rapper nè dai sessantenni sudati con chitarra a tracolla e fascia assorbi-sudore.

fuzz ha detto...

Direi che il rock sta benissimo, Who, Led Zeppelin, Beatles & co vendono ancora benissimo. Sono alcuni rocker che sono bolliti ma continuano imperterriti a fare i ragazzini (e non da adesso, da almeno 20 anni), spettacolo pietoso ma che non sta a indicare la morte del rock.
I figli devono ascoltare musica diversa dai genitori? Alla mia povera figlia toccherà ascoltare l'opera o lady gaga, non le resta molto altro. Per essere un buon padre che mi consigli, di cambiare gusti musicali io in modo da lasciarle campo libero con i suoi amati Green Day?
Ma che poi in Italia quando mai la musica rock è stata musica di ribellione? a memoria mia mai, magari i primi beat degli anni 60 a leggere alcune cronache d'epoca. Quando ho cominciato ad ascoltare il rock (76) era ben accettato ovunque, veniva trasmesso per radio dalle reti nazionali (per voi giovani e popoff) e trovava spazio anche in tv.

Harmonica ha detto...

Ieri sera dalle mie parti c'è stato una specie di raduno con musica live, ho accompagnato mia figlia con delle sue amiche, il posto era un prato con palco, insomma il tipico posto da raduno rock. Gli spettatori erano tutti ragazzi dell'età di mia figlia o giù di lì, non sopra i trent'anni comunque. Solo che al posto del rock, sul palco c'erano rappers e dj's, hip-hoppers e quant'altro, tanto che mia figlia dopo mezzora mi ha telefonato per andare a riprenderla: da appassionata di rock e punk non era proprio il suo ambiente. Quindi mi devo preoccupare se non ascolta musica non poi troppo diversa da quella che ascoltavo io alla sua età, oppure la ribellione o un certo modo di ribellarsi non passa più dalla musica?

allelimo ha detto...

I figli devono ascoltare musica diversa dai genitori?
La mia risposta è sì, perchè così è da sempre.
Ogni generazione inventa la "sua" musica, si chiami blues, jazz, r'n'r, punk, new wave, grunge, hip-hop, noise, trance (a titolo esemplificativo e non esaustivo, andate avanti voi)

I nostri figli ascolteranno quello che inventerà la loro generazione, e che noi probabilmente non capiremo, come è sempre successo.
Il rock è sempre stato musica di ribellione. Anche finta, anche all'acqua di rose, ma è uno dei suoi valori quello di farti crescere, di farti capire che esistono cose diverse da quelle che hai conosciuto nella scuola e nella famiglia.

Il rock istituzionale, quello dei concerti per famiglie, a me un po' spaventa. E direi che sta tutt'altro che bene.

enri1968 ha detto...

Torno sul Boss, secondo me il suo è uno spettacolo - rock
voglio dire intrattenimento
e quindi ci posso andare con la famiglia, ovviamente la cosa non mi interessa. Per i media italiani è sicuramente un'occasione per scriverne.

enri1968 ha detto...

I miei figli sono più piccoli rispetto a vostri (così mi pare leggendo i commenti) e per il momento alcune cose le ascoltano e le trovano divertenti, fracassone, ballerine o dolci o interessanti.
Sicuramente appena comincia una canzone che non gli garba me lo fanno capire benissimo.
A volte prendono a caso una copertina e vogliono ascoltare il disco.
Non ho mai "imposto" un ascolto, di solito accade in modo casuale o perché gli parlo di un testo ovviamente in italiano.
Potrei citarne di esempi ...

allelimo ha detto...

enri1968, intrattenimento e spettacolo-rock mi stanno benissimo come definizioni di un concerto del Boss.
Ovvero di una cosa per la quale non provo nessun interesse :)

I figli, io cerco di non imporgli niente.
I miei hanno 11 e 12 anni, al momento si interessano a Lady Gaga, Shakira e One Direction, e direi che è giusto così.
Per crescere hai bisogno di scoprire le cose con i tuoi tempi, non di imposizioni dall'alto. Spero di riuscire a ricordarmene sempre.

enri1968 ha detto...

@ Allelimo Si, i tuoi sono più grandi e scelgono giustamente e naturalmente quello che gli interessa.
I miei essendo più piccoli sono attirati dal ritmo o dal suono, oppure dalla storia che c'è nel testo.

Condivido quello che hai scritto.

brazzz ha detto...

che dire?condivido il tuo discorso..l'idea del rock per famiglie significa semplicemente che il rock è finito,morto e sepolto..bisognerà rivolgersi ad altro..trovo che davvero tu abbia ragione su tutto..parlando di mio figlio,ha 19 anni,ha ascoltato molte cose mie(da dire che personalmente non mi son certo fossilizzato sui miei ascolti giovanili,anche se ho,naturalmente,un mio periodo diciamo di riferimento),ma da tempo ascolta solo death metal o cose simili..mi piacciono?no,ma che importa?
solo una cosa..ho letto la scaletta del concertodi Springstiiiin(o come volete chjiamarlo..diciamo intrattenimento x famiglie)..almeno una grazia ce l'ha fatta..niente versione sudore e lacrime e quindi da codice penale, di London Calling..Joe da lassù sentitamente ringrazia

Unknown ha detto...

Scusami ma davvero non capisco il senso del post e, soprattutto, quello della frase iniziale.
Il rock non è affatto morto, anzi, è assolutamente vivo, vegeto e pieno di voglia di dire, sperimentare e cambiare esattamente com'è sempre stato. Naturalmente, evolvendo, ha lasciato i suoni ormai diventati non più rappresentativi del mondo da cui prende vita e si è spostato oltre, com'era oltre nei gli anni sessanta rispetto ai cinquanta, negli anni settanta rispetto ai sessanta etc. etc.
A morire non è il rock, a morire è tutto un filone musicale, che di rock non ha avuto nulla se non il bollino (rock maschio, che sa di terra e di america, di camicie a scacchi e cappelli, di schitarrate blues e di armoniche sudate) che non fa che continuare a proporsi pur di riempire il portafoglio di qualcuno. Quelli che oggi vanno ancora a questi concerti sono i nostaligici, quelli che questa musica la ascoltavano da (più) giovani, e che oggi rivivono quegli anni, i loro, più che la musica del boss. Non c'era nulla di rock, figuriamoci se può esserci oggi.

Riguardo al discorso padri/figli, poi, non posso essere meno d'accordo. Ho un figlio non ancora ventenne che ha sempre ascoltato la mia musica, da piccolo perchè la ascoltavo io in casa, da grande perchè l'ha voluto, e oggi ascolta ancora Neil Young, Janis joplin, gli Stooges, i Jefferson Airplane e così via... Oggi è lui che viene da me a farmi sentire le sue ultime scoperte più estreme, e non sai quante volte mi ha ringraziato dicendomi che senza quello che ha sentito in casa, che tutt'ora ascoltiamo insieme, probabilmente oggi non conoscerebbe "La musica", non gli sarebbe venuta la voglia di andare verso ascolti differenti da quelli che gli propina la sua generazione e non sarebbe andato avanti su quella strada, cercando sempre più in profondità e formandosi una cultura musicale praticamente sconosciuta ai suoi coetanei. Ovviamente ci siamo fatti molti concerti insieme e spero continueremo ancora.

allelimo ha detto...

brazzz: hai perfettamente rafione, la cover di "London Calling" è l'esempio perfetto di perchè non si può farsi piacere il Boss!

Marco Giaccari: per cominciare, benvenuto sul blog.
Il titolo è un artificio retorico, si chiama "ironia", letteralmente "affermare qualcosa che è esattamente il contrario di ciò che si vuole intendere".
Come si può agevolmente verificare più o meno in ogni cosa che io abbia mai scritto su questo blog :)
Ad esempio puoi vedere questi post:
Storia del rock
Gerontorock
Rock disorganico
Buscadero rock
Libri elettronici
Il PUC
I Pastroi dell'Arcadia e la musica moderna
La musica moderna fa schifo
etc.
Sono quindi perfettamente d'accordo con tutto quanto hai detto nel primo paragagrafo!

Figli e genitori, io non sono per niente d'accordo sul principio e ho cercato di spiegarlo per esteso nei commenti.

Unknown ha detto...

Grazie per il benvenuto e per l'ospitalità e scusa per non aver colto l'ironia e aver replicato dicendo la stessa cosa che intendevi tu tra le righe.
Per la faccenda padre/figlio, non riesco ancora a capire cosa ci sia di male nel condividere la stessa musica, se questo è frutto di una scelta autonoma di gusto e non di una forzatura naturalmente. Del resto, non si può considerare la musica degli anni '70 come appartenente esclusivamente alla generazione che l'ha vissuta in prima persona, fortunatamente ci sono tanti ragazzi nati dopo che la scoprono e la amano, usandola come partenza per scoprirne le evoluzioni attuali. No?

allelimo ha detto...

Non c'è niente di male, ma è "innaturale".
I figli, per crescere, devono uccidere i genitori, per poi magari riscoprirli con il tempo.
Ma intorno ai vent'anni sei obbligato ad avere idee e interessi diversi da quelli dei tuoi genitori.
(Secondo me etc.)

Poi esistono le eccezioni, figurati. Ben vengano le scelte autonome di gusto etc.
Che è poi il motivo principale per il quale non forzerò mai nessuno dei miei figli ad ascoltare alcunchè.
Però il percorso che dici tu (partire dagli anni '60 e '70 per scoprirne le evoluzioni attuali) boh, di solito non lo vedo succedere: vedo piuttosto troppa gente che dagli anni '60 e '70 non riesce a muoversi, e ritiene Springsteen la personificazione della musica rock...

Anonimo ha detto...

E' vero i figli uccidono i padri per poi riscoprirli ecc, ma non trovo innaturale che ascoltino lo stesso rock, cosa che non impedisce a due generazioni di scazzarsi...

Il boss non mi fa impazzire, ma aspetterei un momento a liquidarlo come polpettone rock, per me ha fatto anche cose egrege e onestissime (nel senso di genuine)...

Sul rock per famiglie, boh, a Woodstock c'era pieno di bambini...

W

allelimo ha detto...

W (ma sei lo stesso W del blog di TonyFace?), per me la musica è stata una parte così importante della mia identità che non riesco a considerarla come una cosa che si può condividere tra padri e figli, ma magari mi sbaglio.
Il boss passo, le famiglie a Woodstock boh, non c'ero, ma dubito che i bambini fossero lì per il concerto... :)

Anonimo ha detto...

Yes, son sempre io!

A Woodstock non c'ero neanch'io, beh, magari erano lì per gli Sha Na Na;-)

W

brullo ha detto...

domanda trabocchetto: il rock è morto anche quando ieri al concerto di morrissey c'erano almeno 3 generazioni di cui in parte anche una con prole al seguito?

allelimo ha detto...

Il "rock per famiglie" non mi piace come idea, a prescindere da chi sia l'artista.
In questo senso, che sia uno che non mi è mai piaciuto (Springsteen) o uno che mi è molto piaciuto con gli Smiths (e un bel po' meno da solista)(Morrisey) non fa proprio nessuna differenza.

brullo ha detto...

va bene, grazie per la risposta, non volevo testare la tua coerenza, ero solo curioso di sapere se vedessi le cose su due piani differenti, essendo artisti due pesi due misure, o appunto sullo stesso piano concettuale. ciao, brullo

allelimo ha detto...

brullo, non mi dai grande credito se pensavi fosse possibile che cadessi in un "trabocchetto" così ovvio e scoperto...
Per quanto riguarda doppiopesismo e doppiomisurismo, c'è tutto questo blog a dimostrare se ne faccio uso o meno.