martedì 29 gennaio 2013

Ascolti recenti - gennaio 2013 (seconda parte)

Syd Barrett - Crazy Diamond (1993)
Giudizio: A

Cioè il cofanetto completo: i due lp ufficiali (“The Madcap Laughs” e “Barrett”), il terzo di "inediti" pubblicato alla fine degli anni ‘80 (“Opel”) e in ognuno cinque/sei bonus track (take alternative delle versioni ufficiali, di massima, interessanti e curiose perchè non tagliate: ci sono sprazzi di conversazione con il fonico, errori, ripartenze, etc.)
L'ho comprato nella versione fisica una ventina di anni fa ormai.
Di tanto in tanto lo riascolto, e mi meraviglio.
Mi meraviglio di quante idee ci siano qui dentro, in queste canzoni registrate da uno mica tanto presente a sè stesso con solo chitarra e voce, con il resto degli strumenti sovraincisi a posteriori.
E mi meraviglio di come sia possibile prendere “sul serio” i dischi di quelli che, dopo il suo allontanamento, divennero poco più della versione inglese dei Pooh.


Widowspeak - Widowspeak (2011)
giudizio: D

Letto bene su SentireAscoltare del nuovo disco (“Almanac”), ho recuperato nel frattempo l’omonimo debutto del 2011.
Ora, va bene che ti piacciono i Mazzy Star.
Se li rifai pari pari, al netto di un piccolo sapore tex-mex in un paio di pezzi ma con una cantante esteticamente e vocalmente inferiore a Hope Sandoval e due chitarristi che messi insiemi non fanno la metà di David Roback, perchè dovrei perdere tempo a riascoltare un disco che si può definire solo carino e inutile?
(Da tenere presente: a me i Mazzy Star piacevano così tanto che sono riuscito a comprare e a farmi quasi piacere una serie di imitatori di serie B come i Drugstore (che han fatto qualche disco negli anni ‘90, il primo quasi ascoltabile, gli altri francamente no) e gli scialbi lavori solisti di Hope con i Warm Invention.
Però ecco, basta. Le imitazioni contemporanee ancora, ma le fotocopie sbiadite 20 anni dopo, davvero: no)


This Mortal Coil - Box Set (2011)
giudizio: B

Esistono due “raccolte complete” dei TMC: il Box Set del titolo contiene i tre dischi originali e un cd di singoli/b-sides/partecipazioni a compliation (superfluo).
L’altra raccolta si intitola “1983-1991”, è del 1993 e contiene, oltre ai tre dischi originali, un quarto cd con le “versioni originali” di molte delle cover suonate dai TMC.
TMC era il progetto musicale di Ivo Watts-Russell, il proprietario della 4AD, che si avvaleva della collaborazione di diversi musicisti della sua etichetta (Dead Can Dance e Cocteau Twins per citare i più famosi)

Il primo disco (“It’ll end in tears”, 1984) è più una raccolta di singoli artisti che a volte incrociano qualche collaborazione, bello ma senza esagerare, anche se contiene la celeberrima interpretazione di “Song to the Siren” di Tim Buckley cantata da Liz Fraser.
Il terzo disco (“Blood”, 1991) è ancora oggi attuale, più ambient e rarefattto degli altri due, ma anche con meno grandi canzoni rispetto al vero capolavoro, ”Filigree and Shadows” (1986),
Un disco ancora oggi perfetto, invecchiato pochissimo, giusto in alcuni suoni di batteria elettronica "enorme", molto anni '80.
Per il resto, arrangiamenti impeccabili e grandi voci per una quantità impressionante di belle canzoni, ottimamente interpretate dai numerosi ospiti.

Il voto qui sopra è solamente “B” perchè è una media tra la C che si merita il primo disco, la B del terzo e la A del secondo.


June Miller - EP (2013)
Giudizio: C

Nuovo EP dei June Miller, di cui ho parlato più volte molto bene qui nel blog.
Due versioni acustiche di brani dell'ultimo lp (“I couldn't be with you even if I wanted”), che anticipano un futuro ep completamente acustico, e due inediti che faranno parte della versione giapponese del disco, il tutto in download gratuito da Rockit.
E' la prima volta che non mi convincono: nei pezzi acustici c'è troppa batteria (e l'effetto acustico si perde quasi del tutto), i due pezzi inediti sono piuttosto anonimi.
Nel complesso un lavoro poco riuscito.

28 commenti:

brazzz ha detto...

E mi meraviglio di come sia possibile prendere “sul serio” i dischi di quelli che, dopo il suo allontanamento, divennero poco più della versione inglese dei Pooh.

già..misteri ..ma credo che dobbiamo rassegnarci a questo tipo di fenomeni totalmente inspiegabili,se non con l'umana pochezza...

Anonimo ha detto...

Mettere ii Pink Floyd sullo stesso piano dei Pooh è un'affermazione che non può essere presa "sul serio"... Dal basso della mia umana pochezza, visto che adoro i dischi dei floyd dopo Barrett (compreso The Final Cut) per me, fanatico di psichedelia e freakbeat, Barrett resta un genio assoluto... ecco non capisco cosa centrino i dischi successivi quando si parla di Barrett...

W

Anonimo ha detto...

A proposito, Opel non Opal...

W

allelimo ha detto...

W, grazie per la segnalazione, ho corretto il titolo in "Opel".

Per quanto riguarda Pink Floyd e Barrett, boh.
brazzz, forse "umana pochezza" è un po' forte, basta avere gusti diversi in fondo :)
Io preferisco i Pink Floyd nella versione con Barrett, ma c'è gente che apprezza solo la versione "Barrett-free", come diceva qualcuno.

Per quanto riguarda il paragone coi Pooh, non è mio, è di Nick Hornby, però lo trovo estremamente azzeccato: dà l'idea del baraccone gigantesco di luci e suoni che sono stati gli ultimi Pink Floyd.

brazzz ha detto...

mi spiego relativamente a umana pochezza..era riferito alla tendenza delle persone ad accontentarsi delle cose più facili,meno problematiche,più rassicuranti..questo ancher nella musica,così come in tanti campi.in questo senso più semplice dar di testa x dark side o the wall piuttosto che x le cose di barrett..poi riferito a questo argomento poteva anche sembrar un pò forte,concordo,ma,come ho appena detto,il discorso era più ampio...

allelimo ha detto...

brazzz, grazie per la spiegazione: sono d'accordo con quello che dici.
Era la sintesi su "l'umana pochezza" a essere un po' estrema :)

Anonimo ha detto...

Brazzz, sono pienamente d'accordo in parte;-)... capisco cosa vuoi dire e in linea di massima concordo... ma perchè deve sempre essere tutto difficile, estremo, provocatorio, indigesto, un pugno nello stomaco, ecc... per avere un valore... se la musica deve essere per pochi eletti, poi non lamentiamoci dell'"umana pochezza" o della scarsa fortuna dei nostri eroi musicali che avrebbero meritato di più... perchè in fondo è così che ci piace: pochi incompresi illuminati tra l'umana pochezza...

Sulla definizione di Hornby: i live dei floyd saranno anche diventati un baraccone di luci, ma stavamo parlando dei dischi...

W

tony-face ha detto...

Non è che ami tantissimo i Floyd post barrett (che poi sono anche quelli di A Saucerful of secrets dove compone solo un pezzo) ma direi che "Ummagumma", "Meddle" , "More" e anche molte cose di "Dark side of the moon" (se contestualizzate all'epoca) non siano paragonabili ai Pooh ma nemmeno a tanti altri nomi ben più "dignitosi".

allelimo ha detto...

W, perchè se la musica deve essere per tutti, facile, nei limiti, conformista, ben digeribile, una carezza sulla guancia, ecc. abbiamo sbagliato tutto, e dobbiamo correre a vendere tutti i nostri dischi, comprando solo i dischi che vendono e hanno venduto di più: c'è un elenco in un vecchio post di questo blog.
Io, mi tengo la mia spocchia di nicchia (allitterazione) e continuo a preferire Barrett a Gilmour.

tony-face, la cosa dei Pooh, intendiamoci: non è un paragone musicale, ma un paragone, come dire, di "status".
Dark Side dei Pink Floyd in Inghilterra (a parere di Hornby, io che ne so) è il disco che trovi in tutte le case, anche di chi non è interessato alla musica e ha in tutto 4 lp.
Un po' come i Pooh in Italia qualche anno fa, o gli orridi dischi natalizi di Mina o Celentano, roba che si regala ai parenti ma in realtà non ascolta nessuno.

Anonimo ha detto...

Chiaro, non si discute, Sid è un'ottima scelta. Io riesco a farmeli piacere entrambi senza mal di pancia.

Mah, secondo me esiste una via di mezzo che renda ben digeribile la sperimentazione più estrema senza scadere nel facile e banale...Beatles e Pink Floyd ne sono un esempio, secondo me e i miei gusti, ovviamente, ce ne sono altri in altri ambiti, ovviamente...

Ammetto che i Floyd siano diventati sempre più patinati nei suoni, questo lo devo ammettere.

Tornando al vecchio Sid, per me "No Good Tyin'", "Apples and Oranges", "Arnold Lane" e chi più ne ha più ne metta. E' vero nei dischi da asolista ci sono un sacco di idee straordinarie, che sono rimaste purtroppo inespresse...un diamante grezzo per l'appunto... chissà cosa avrebbe combinato negli anni successivi...non lo sapremo mai...mentre sappiamo cosa sono diventati i Floyd nei 40anni successivi. Dal punto di vista della leggenda e dell'integrità, Sid ci guadagna per forza.

W

Anonimo ha detto...

Da asolista non è male...

brazzz ha detto...

w

ti ha ben risposto alle..aggiungo che la famosa via di mezzo è secondo me puira utopia...la sperimwntazine x tutti è destinata a essere quasi sempre banale,proprio xhe deve essere x tutti...diciamo che esiste chi fa sperimentzione vera,e resterà sempre di nicchia,poi ci saranno quelli che ascolteranno lo sperimentatore e lo riprodurranno,ingentuilendone(diciamo così)le forme...e di coseguenza allargando la base di ascolto..in questo senso il bowie della trilogia è l'esempio perfetto
per quel che riguarda i floyd..no,dopo atom hearth non vedo nemmeno questo tentativo,ma solo prodottini ben confezionati(benissimo,nel caso di dark side)..ma prodottini restano...secondo me...

Anonimo ha detto...

non so, non mi convince... non la prenderei così "sul serio";-)... direi che di sperimentazioni di nicchia piuttosto insignificanti ce n'è a bizzeffe... e affermare che musica dalla base di ascoltatori piuttosto ampia debba per questo essere banale, mi sembra rischioso ecco...

Poi è vero, i Floyd si sono dedicati a confezionare prodotti, ma sulla banalità di dischi come Animals e The Wall ne potremmo discutere... sul fatto che non ti piacciano, certo che no, non discuto...soprattutto non discuto ciò che cerchi e ti aspetti dalla musica che ascolti.

Però non sottovaluterei un fattore, o meglio, per me è importante: in fondo la musica è comunicazione e condivisione... Centra un cazzo, però sul piano musicale, il merito del punk è stato quello di scalzare le suite pompose e pretenziose del prog/free/jazz/maremonti per tornare ai tre accordi strofa-ritornello comprensibili a tutti... Poi forma e contorno erano piuttosto indigesti e sgradevoli (per matusa e sfigati), ma la mossa vincente è stata tornare alla semplicità del beat e del rock'n'roll che nei decenni precedenti piaceva se non a tutti a quasi tutti i giovani... Columbia e EMI ci avranno pensato, all'epoca.

W

SHRC ha detto...

Cavolo mi stavo perdendo questa succulentissima discussione sui miei amati Pink Floyd! :)

Purtroppo sono arrivato tardi quindi scrivo un po' di pensierini sparsi che mi sono venuti leggendo i commenti:

Più che parlare di confronto tra Floyd con Barrett o Floyd Barrett-Free (bellissima definizione) io direi che stiamo parlando di un confronto tra Barrett solista e Floyd Barrett-Free perchè the Piper at the Gates of Dawn (a parte Interstellar Overdrive) è un disco di canzoncine, magari all'epoca geniale ma oggi datato e che soprattutto impallidisce di fronte ad un Live a Pompeii.

Io non farei un unico calderone dei Floyd Barrett-Free. Tra quelli fino a Meddle e quelli da Dark Side in poi c'è un abisso. Paragonare il gruppo di Ummagumma e Atom Heart Mother ai Pooh è quantomeno fare un enorme favore ai Pooh.

Questo Nick Hornby, che scopro essere autore di romanzi inglesi, quando diceva cazzate come quelle non è possibile che aveva una percezione chiara di chi fossero i Pink Floyd ma un po' meno di chi fossero i Pooh, o almeno di come questi venissero percepiti in patria?

Sulle critiche a Dark Side, infine, dobbiamo pensare che il disco è nato come disco da classifica rivolto all'intera umanità e non ai soli appassionati di musica o dei Pink; e nascendo con queste premesse è riuscito comunque secondo me a mantenere un minimo di dignità.

Anonimo ha detto...

Tra l'altro Madcap Laughs e Barrett sono finiti e prodotti dagli amici David Gilmour, Richard Wright e Roger Waters...

W

allelimo ha detto...

Prodotti, non proprio.
Innanzitutto, solo come "produttore artistico", non produttore nel senso di chi ci mette i soldi.
Gilmour è il produttore del secondo lp e di parte del primo, insieme con Waters.
Entrambi hanno partecipato al primo lp come musicisti, insieme a Wyatt e a diversi altri musicisti della scena di Canterbury, mentre Wright ha partecipato al secondo, ma solo come session men.

Per il resto, sempre di pareri stiamo parlando.
"The Piper..." è un disco di canzoncine datato, boh.
Impallidisce di fronte al live a Pompei, doppio boh.
A parte "Interstellar Overdrive", triplo boh ("Astronomy Domine", mai sentito?)

Nessuno ha paragonato i Pink Floyd ai Pooh musicalmente.
L'ho già scritto sopra, lo riscrivo.
E' un paragone tra la percezione dei due gruppi tra i propri fan e non-fan, in Italia per i Pooh e in Inghilterra per i Pink Floyd.
Nick Hornby (se non hai mai letto "Alta Fedeltà" non sei un vero appassionato di rock, eh!) non credo abbia mai sentito nominare i Pooh.

Dark Side, c'è un post intero su questo blog dedicato al disco, evito di ripetere le cose già dette lì.

Per quanto riguarda sperimentazione e mainstream, quadruplo boh.
E' un po' come la storia che dice che per uno che abita al Polo Nord siamo tutti terroni.
Ovvero, è sempre e solo questione di prospettiva: per me i Pink Floyd di "Dark Side" sono banalmente pop, per un fan di Gigi d'Alessio sono roba inascoltabile perchè troppo difficile.

Anonimo ha detto...

Impeccabile come sempre, ma la sostanza è: i dischi di Barrett sono stati resi presentabili dagli amici colleghi...

Certo, sono punti di vista: banalmente pop, per l'ennesima volta boh.

@Saluzzi, per me c'è un abisso tra i Floyd di ogni disco, ma in positivo...restano gli unici che abbiano avuto qualcosa da dire anche e soprattutto nel momento peggiore per il rock "classico": biennio 77-79, in piena esplosione punk ti cacciano fuori Animals e The Wall...gli unici matusa del rock che abbiano fatto un bel disco negli 80 inoltrati (The Final Cut)...

Poi, se roba come Beatles, Rolling, Beach Boys e Doors - roba mainstream, per intenderci - son roba banale, beh allora continuerò a coltivsre la mia pochezza a suon di Live at Pompeii...

W

Anonimo ha detto...

A proposito: Astronomy Domine molto meglio la versione barrett-free di ummagumma, senza mah e senza boh! ahahahah!

W

allelimo ha detto...

Dunque.
Il link precedente non funziona, la discussione su Dark Side of the Moon è qui.

Mi sembra però che tu non voglia accettare che "pop", "mainstream", "sperimentale", siano tutte etichette assolutamente relative.

I Beatles in particolare sono stati sia pop che mainstream che sperimentali, ma anche i Rolling, i Doors, etc. sono sia mainstream che rock: dipende solo da quale parte li guardi (meglio, li ascolti).

Non ho detto che "Dark Side" sia un disco banale, ho detto che per me è un disco banale.
La differenza è fondamentale: non pretendo che nessuno sia d'accordo con me, pretendo però di poter non essere anch'io d'accordo con chi lo giudica fantastico :)

Anonimo ha detto...

I Beatles in particolare sono stati sia pop che mainstream che sperimentali, ma anche i Rolling, i Doors, etc. sono sia mainstream che rock: dipende solo da quale parte li guardi (meglio, li ascolti).
Sottoscivo in pieno, anche per i Floyd.

Poi scusa, Allelimo, sarò duro di comprendonio, ma a me sembra che tu non voglia accettare che "pop", "mainstream", "sperimentale", siano tutte etichette che hanno un valore e un significato assolutamente relativi. Di più, possono voler dire tutto e niente.

E non sono certo io a percepire la banalità in base alla misura della nicchia o della difficoltà di ascolto o della morbidezza della carezza...

Per me...

W

SHRC ha detto...

@ W
in Dark Side of the Moon e seguenti i Pink hanno utilizzato dei clichè commerciali nella stesura dei brani, nella scelta delle tematiche, nella registrazione e nella distribuzione degli album, che anche se in realtà sono la summa di quello che la musica rock/pop è stata (ed io ti giuro che, Animals a parte, la penso così) se lo dici su internet troverai sempre frotte di alterantivi e freak purissimi pronti a darti addosso ed a dire che è merda commerciale.
Poichè ho imparato il trucco, quando parlo dei Pink attacco direttamente con Ummagumma e Atom Heart così mi evito l'inutile dibattito che spunta fuori ogni volta :)

@ Allelimo
se è per questo anche Take Up thy Stethoscope (che tra l'altro dicono che ha la chitarra copiata - oops... ispirata - ad European Son dei VU).
La sostanza però non cambia: se si fossero sciolti dopo l'uscita di Barrett dal gruppo, i Pink Floyd oggi sarebbero stati un'altra cosa.

Sui Pooh scusa, ma Hornby ha fatto il paragone Pink Floyd/Pooh senza aver mai sentito nominare i Pooh?

Anonimo ha detto...

@Saluzzi: più che utilizzato dei clichè, direi che li hanno creati...Su Umma e Atom, è vero! Quelli vanno bene anche agli alternativos, ma solo perchè - si sa - i primi dischi son sempre meglio di quelli successivi!

La vicenda di barrett e dei FLoyd è particolare: proprio la mente (malata) ed autore principale viene allontanato dopo il primo mirabolante disco. La stessa band diventerà un'istituzione, seguendo tutt'altro stile.
Imperdonabile.

W

allelimo ha detto...

A volte i clichè hanno una ragione d'essere.
Quello dei primi dischi è uno di questi.
A meno che non si voglia sostenere, per esempio, che "Faces Dances" degli Who è meglio di "Who's next", o che "Other Voices" dei Doors è megòio di "The Doors", o che "4:13 Dream" dei Cure è meglio di "Three Imaginary Boys", o che "Rather Ripped" dei Sonic Youth è meglio di "Sister", io mi tengo stretto il clichè dei primi dischi...

Che ha anche molti motivi razionali tra quelli che ne giustificano l'esistenza: è uno spunto interessante per farne un post.
:)

Sull'imperdonabile, boh.
L'hanno fatto anche altri, ma quelli più onesti hanno marcato la differenza cambiando il nome.
Un esempio per tutti, Joy Division/New Order.
L'avessero fatto anche i "Vostri Eroi" (non ce l'ho fatta a scrivere "nostri", domando scusa) li avrei stimati di più.

Anonimo ha detto...

Anche io preferisco "il cambio di nome" in casi del genere... ma piano a farne sempre una questione di onestà, bisognerebbe esserci dentro...

I primi dischi in genere sono meglio, ma...(attendo post)

W

allelimo ha detto...

Mettici "coerenza" al posto di "onestà", il senso non cambia.
Per il post sui "primi dischi", dammi due o tre giorni e arriva.

fuzz ha detto...

infinito dilemma se è meglio Barrett coi PF o Barrett senza i PF. Entrambi.
Sui primi dischi non so, io degli Husker Du preferisco l'ultimo al primo, non saprei dire quanto sia un caso raro, ci penso.

allelimo ha detto...

Ahaha, grande fuzz!
Il tuo rovesciamento prospettico tra Pink Floyd e Syd Barrett è geniale, me lo segno e lo riutilizzerò alla prima occasione.
:)

Sui primi dischi, ne riparliamo domani o dopo.

Anonimo ha detto...

Ahahah, bella Fuzz!

W