venerdì 2 aprile 2010

Dischidimmerda (variante gruppidimmerda): U2



Nella foto: il titolo del post non è un'offesa, lo sapevano anche loro fin dagli inizi.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo [1]:

Non dico che chiunque può parlare degli udue, ma è impossibile non esserne esposti, a meno che non si sia stati rinchiusi in una campana di vetro da un quarto di secolo. Per stilare lo scomodo sbrodolìo della variante gruppidimmerda, però occorre avere una conoscenza profonda della discografia, e io mio malgrado sono stato “costretto” per motivi inter-personali ad una esposizione massiccia di 30 anni di dischi degli irlandesi. Cosa che peraltro non ha incattivito il giudizio sommario, sia ben chiaro, semmai l’ha soltanto rafforzato su pochi punti essenziali. Gli udue oggi sono una cariatide mondiale che, dall’alto della propria posizione e con una grande dose di esperienza e malizia, sa riciclarsi di continuo pur continuando a sfornare dischi imbarazzanti da anni e anni. Soltanto i primi 3 album sono stati buoni prodotti new-wave, alchè una volta saggiato il successo planetario il gruppo ha imboccato una netta discesa artistica che non accenna a fermarsi minimamente.

Il punto di forza che ha portato gli udue in cima al mondo è stato senza dubbio una formazione inattaccabile, di puro granito, che senza mai cambiare ha donato sicurezza e stabilità perenne. Un cantante bravo ma monocorde, in grado di esibirsi soltanto sulle note alte, atteggiatosi a santone carismatico in grado di muovere masse oceaniche (e allora perché non si mette in politica un bel giorno e prova a sistemare i problemi della sua isola?). Un chitarrista discreto, dai suoni ricercati ma poi completamente incapace di rinnovarsi e di trovare nuove strade. Una sezione ritmica che all’inizio aveva anche qualcosa da dire, ma col passare degli anni è diventata al 100% ombrosa e ininfluente.

Breve cronologia discografica: "Boy" e "October" furono buoni e saltellanti, con una corteccia pop ancora limitata dalle spigolosità wave, una buona spanna sotto gli Echo & The Bunnymen, diciamo seconda categoria. "War" invece a mio avviso fu l’apice, con "Sunday bloody Sunday", "New year’s day", "Like a song", inni nervosi e passionali che una volta all’anno (non di più, eh!) posso ancora riascoltare con gradevolezza. Nel 1984 inizia la discesa: le produzioni si fanno sempre più gonfie, le songs mostrano già la corda con "Unforgettable Fire". "The Joshua Tree" li consacra campioni del mondo, e già possono fare quello che pare loro, con i 3 hits che sono clamorosi esempi di limitatezza compositiva. Con "Rattle and Hum" partono anche i colpi di testa: l’innesto di elementi soul and blues sono tanto lontani dalle loro possibilità quanto lo potrebbe essere il progressive.

Nel frattempo i gloriosi anni ’80 finiscono e gli udue cercano di non restare indietro. Su "Achtung Baby" si cerca di limitare i danni con qualche pezzo buono come "The Fly", "Until the end of the world", "Zoo station", rievocanti i primi bei tempi del gruppo. Ma è tutto irrimediabilmente rovinato da pezzi casca-braccia come "One" e "Misterious way". Due anni dopo ci riprovano con "Zooropa", e nientepopodimeno che con l’elettronica innestata sui loro motivetti scontati e banali. Fallimento totale. Intanto Vox si toglie lo sfizio di duettare con Pavarotti, e preferisco mantenere silenzio stampa.

"Pop" prosegue con una inutile commistione di electro-pop all’acqua di rose, incapace di mettere a segno un solo pezzo dignitoso.
Da quel momento gli udue iniziano a capire che non è il caso di avere fretta, i tour stipa-stadi tolgono energia, è sempre più dura scrivere e tanto vale godersi i frutti del lavoro. Quindi un disco ogni 4-5 anni da dare in pasto ai fans va più che bene, ma non a chi non li sopporta più come me: i tormentoni alla radio sono sempre quelli, almeno se ce ne fossero di più romperebbero meno le palle…
Da "All that you can’t leave behind" si estrae l’ultimo pezzo appena appena decente, "Stuck in a moment", una boccata d’ossigeno fra le energiche scoregge di "Elevation" e "Beautiful day". Che su "How to dismantle an atomic bomb" diventano autentiche sgommate su "Vertigo" e "City of blinding lights". L’ultimo disco l’ho sentito solo una volta e mi è più che bastata.
Rinnovo pertanto l’appello a Vox di scendere in campo, perlomeno sembra un uomo che non ha bisogno di leggi ad personam…

Note e links:
[1] Ancora una volta dall'amico Webbatici, autore del blog "Tuning Maze"

27 commenti:

Anonimo ha detto...

un'inutile super mega pippone pasquale.
f.to
un ex fan u2

Anonimo ha detto...

Sostanzialmente d'accordo sul post qui sopra, sebbene scritto da tale webbatici, ma sorvoliamo.
Solo due leggere variazioni di opinione: la prima, riguardo alla loro qualità musicale, la seconda riguardo alle potenzialità del loro Leader come mediatore politico o sociale.
La definizione di buoni prodotti new wave data ai primi tre dischi di questo gruppo non mi trova proprio d’accordo. Sarà un mio errore, ma non riesco a non paragonare questi prodotti con tanti altri nati nello stesso periodo. Giusto per fare qualcuno dei molti esempi possibili, “Closer”, “In the flat field”, “Metal Box”, fino ai nostri Cabaret Voltaire. Ecco, se dovessi dire che le prime produzioni degli U2 sono state buoni prodotti new wave, per quanto possa essere ampia la definizione del genere, non so proprio cosa potrei dire di tutte quella musica nata in quel periodo che io ritengo qualitativamente immensamente distante.
Quei dischi, che sicuramente sono stati il meglio della loro a mio giudizio scadente produzione, non sono mai riuscita a farmeli piacere, neanche per un breve periodo adolescenziale.
Potrei definirli piacevoli e orecchiabili, nel senso commerciale dei termini; ecco, tipo i Duran Duran.
Per quanto riguarda me personalmente, poi, devo dire che detesto il look che negli anni si è cucito addosso Bono Vox, icona del Rock che detesto, comprese le scenografie da lunapark dei megatour galattici che portano in giro.
La seconda variazione di opinione riguarda il personaggio Bono Vox in qualità di portatore di valori sociali e politici, ruolo che si è pregiato di ricoprire a tutto vantaggio della vendita dei suoi dischi e della sua miticizzazione, alla quale sono state dedicate infinite copertine di rotocalchi.
Peccato che a volte il nostro eroe cada in qualche piccola contraddizione. E’ quantomeno evidente, diciamo, che abbia delle simpatie particolari visto che ha a cuore le popolazioni del terzo mondo, per le quali ha chiesto la cancellazione del debito, ha organizzato concertini e serate benefiche varie, mentre molto meno le popolazioni del Medio Oriente, considerando che ha dichiarato di ritenere giusta la guerra preventiva in Iraq, contestualmente alle tante considerazioni espresse sulle grandi opportunità che l’America ha dato a questi ingrati traditori (la parola traditori non è una traduzione letterale, per essere precisi).
Questo va oltre il giudizio musicale, ma è difficile che la valutazione della persona ne resti sempre distante. In questo caso, poi, per me sono coincidenti.
S.

brazzz ha detto...

mm..dunque..definire i primi 3 dischi degli udue buoni prodotti new wave mio trova in totale disaccordo..la differenza fra sound,echo, e tanti altri gruppi di allora e questi 4 furbetti è incommensurabile..diciamo che da pessimi soin arrivati a esser atroci..

Webbatici ha detto...

Infatti ho scritto "buoni", di "seconda categoria". L'aggettivo "buono" si comprende meglio sulla differenza con "superlativo", a mio avviso riferibile agli E&TB, JD, o altri nomi citati nei commenti.

unwise ha detto...

a me non sono mai andati troppo a genio. i primi album mi sembrano abbastanza ingenuotti, e non suonano granchè bene. l'unico che sopporto è the joshua tree, perchè è talmente prodotto bene da essere rilassante (ma immagino che non fosse quello l'intento). visti a san siro qualche anno fa, mi sono sembrati semplicemente compassati...come cazzo si fa a stare fermi su un palco largo 80 metri? parevano il gruppo della baggina. sulle varie pavarottate meglio davvero stendere un velo (peloso)

allelimo ha detto...

Beh, i primi due/tre dischi erano new wave. Filone neo-psichedelico, come si diceva allora: Echo/Teardrop Explodes/Wah!/Sound/etc.
Evidentemente non avevano nulla in comune con Joy Division/Bauhaus/PIL/Cabaret Voltaire (ma perchè "nostri"? Non ho capito...)
Però oggettivamente anche i Duran Duran non c'entrano un bel nulla.
Gli UU erano sicuramente già più leggeri e "pop" degli altri citati sopra, ma chi li ha conosciuti all'epoca, "in diretta", non può che ricordarli come parte di quel movimento new wave-psichedelico.

Per chi li ha conosciuti dopo è probabilmente difficile credere che agli inizi anche gli UU erano (dai bravi giornalisti musicali) visti come un gruppo "underground", e che se ne parlava solo su Rockerilla e Mucchio Selvaggio :)
Anche perchè, risentendoli adesso, è chiara la differenza di potenziale pop delle loro canzoni rispetto ai loro temporanei colleghi di percorso - non per nulla gli UU sono adesso stramegamiliardari e tutti gli altri citati prima, molto meno.
E quindi concordo con l'analisi di Webbatici: i primi tre dischi erano "buoni prodotti new-wave... con una corteccia pop ancora limitata dalle spigolosità wave, una buona spanna sotto gli Echo & The Bunnymen, diciamo seconda categoria".

Anonimo ha detto...

caspita...possono anche non piacere, ci mancherebbe!
ma dire che sono buoni solo i primi 3 dischi (che certo non sono new wave) o è da incompetente o è da fazioso che non li sopporta.
The Joshua Tree e Achtung Baby sono considerati a stragrande maggioranza dei capolavori!
concordo che sono calati parecchio (soprattutto la produzione degli anni 2000, ma con l'ultimo No Line On The Horizon si sono ripresi parecchio)

allelimo ha detto...

Invece commentare da anonimi dando dell'icompetente a chi ci mette la firma che cos'è?
Curioso comunque il fatto che non si possa mai accettare serenamente che anche le cose che la stragrande maggioranza (di chi?) "ritiene dei capolavori" possano essere da altri giudicate in buona fede pessime.
E poi, giusto per puntualizzare, qui sopra non c'è scritto che "sono buoni solo i primi 3 dischi", ma che "i primi tre dischi sono solo buoni". La differenza mi sembra sostanziale :)

Lucien ha detto...

Io i primi tre album (new wave o no che siano) non me li sono mai filati: all'inizio degli anni '80 c'era una tale ondata di cose migliori ed entusiasmanti!
L'unico che mi è veramente piaciuto è Achtung Baby, poi un declino implacabile.

Euterpe ha detto...

Non entro nella discussione perchè a me gli U2 tranne l'orribile Pop e il mediocre all that you can't live behind sono, tra alti e bassi, sempre piaciuti.Ci tenevo però a salutare l'amico Allelimo ed augurare a lui ai suoi cari ed a tutti i suoi lettori Buona Pasqua!

brazzz ha detto...

bò,,per me,visto ilperiodo e quel che usciva,son medioccri pure i primi 3

allelimo ha detto...

Mediocri, di seconda categoria, buoni ma basta, siamo più o meno tutti d'accordo - a parte i primi tre, tutti gli altri sono veramente poca roba... :)

indierocker ha detto...

gli u2?!? ma il secondo e l'ultimo nella foto non sono francesco totti e mick jones?

allelimo ha detto...

No no, l'ultimo è proprio The Edge. Non è facile riconoscerlo con i capelli invece che con il cappello... :)

DiamondDog ha detto...

A mio modesto avviso gli U2 sono sempre stati nella sostanza una band pop.
Che per vari motivi (leggasi produttori) ha nel tempo assunto sembianze new wave più (Lillywhite) o meno (Eno) marcate.
Una band che ha proposto buoni lavori di massa (almeno fino ad Achtung Baby) e poi più niente o quasi.
E' molto facilone definirli eccezionali perchè sono stati il gruppo più venduto del mondo ma è altrettanto snob snobbarli solo perchè sono stati eccessivamente mainstream.
A me stanno semplicemente sul cazzo ma penso che abbiano fatto anche buone cose nel passato.

CheRotto ha detto...

gli u2 sono un gruppo soppravvalutato (come del resto anche i già citati Queen), unico disco degno di nota quello dal vivo, Under the red blood sky, che sancisce il 'meglio della produzione dei loro primi 3 dischi e la fine dell'ascoltabilità, il resto è tutta fuffa commerciale...poi non capisco perchè nel buon film documentario dedicato alla chitarra, It might get loud, abbiano affiancato a Page e White quell'insulso e intuile chitarrista di The Edge...bah

allelimo ha detto...

Oh allora, non sono molto d'accordo con la definizione di The Edge come "insulso ed inutile chitarrista".
A mio parere è un degnissimo chitarrista ritmico, figlio legittimo dell'estetica punk: questi sono tre accordi, imparateli e formate anche voi una band.
Oltre a questo, si è pure inventato un suono, un misto di tecnica, uso degli effetti e registrazione multitraccia che, seppur invecchiato e replicato - da lui stesso e da mille altri - all'infinito, è immediatamente "riconoscibile". Tre note, e dici "sono gli U2". Non è poco.
Poi evidentemente bisogna mettersi d'accordo su chi sono i "grandi" chitarristi. Per me, ad esempio: Joe Strummer, Thurston Moore, Lou Reed, Nick Drake.

silvano ha detto...

Un plauso a Webbatici che non ha usato artifici retorici per distruggere gliudue, ma solo una cronaca non indulgente.
Poco da dire, sono scarsi da morire.

Anonimo ha detto...

Pienamente d'accordo. Gruppo sopravvalutatissimo che va avanti piu per il nome che per altro...Della loro sterminata ed a mio parere inutile discografia salvo solo l'ingenuo debut Boy...

CheRotto ha detto...

non amo i virtuosi ma non amo neanche solo i ritmici...a mio parere devi dare un po' di più di un riff anche se condivido le tue scelte come grandi chitarristi (Drake lo vedo più come compositore che chitarrista)...ne aggiungerei un paio, evito perchè qui si entra nel variegato mondo dei gusti soggettivi e andremo anche fuori tema, magari in un prossimo post ;-)

Stefania248 ha detto...

Ciao e auguri anche a te.
;)

Maurizio Pratelli ha detto...

mai piaciuti, bono insopportabile.

Webbatici ha detto...

A bocce praticamente ferme, concludo con un paio di puntualizzazioni: non mi sembra proprio di aver fatto un discorso snob, perchè sono stato sottoposto ad ascolti massicci di udue per diversi anni, quindi li conosco molto bene e poi non sono il tipo che si fa dei preconcetti sul successo o meno di una band (sul mio blog ho parlato di artisti che probabilmente farebbero venire la pelle d'oca anche ai fan degli udue stessi!). Quanto al commento dell'anonimo, penso che siamo alle solite croniche; non me ne frega niente di prendere dell'incompetente, siamo di fronte dopotutto al classico caso di fanatismo integralista che non vede più in là del proprio orticello di sicurezza.
Grazie a Silvano....

Anonimo ha detto...

Apprezzo molto questo post e anche il fatto che hai sentito il bisgno di specificare "gruppidimmmerda" :-)

cri ha detto...

aho' io ADORO gli U2. Mi sparo sempre War al massimo volume e poi sono soddisfatta... Posso continuare a seguire il tuo blog, scriverci o mi censuri??
Ciao, Cristina

cri ha detto...

ma sono sempre FELICE di incontrare persone con gusti musicali diversi che mi suggeriscono cose interessanti. Il posto potrebbe essere giusto...

allelimo ha detto...

cri, scherzi vero? Cancello immediatamente i tuoi commenti :)