lunedì 8 marzo 2010

Travi e pagliuzze


Tre morti di seguito, non ho fatto apposta, giuro: Freddie Mercury, Nick Drake, Mark Linkous...
Per ovviare a tanta tristezza, avrei voluto fare un post una tantum di argomento politico, ma poi ho cambiato idea.
Ne faccio uno evangelico, invece.

"Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell'occhio tuo?" (Luca 6, 41)

Naturalmente, "noi di sinistra" no. Per noi le pagliuzze nei nostri occhi sono molto peggio delle travi negli occhi degli altri.

23 commenti:

brazzz ha detto...

hai perfettamente ragione..per noidi sinidtra,da semprela pagliuzza èpiù grave..credo si chiami spirito critico..poi dipende dal fatto che per un qualsiasi individuo di destra è sufficente trovare un qualcuno a cui delegare le scelte eson a posto..insomma,tutto è più semplice..per noi,per fortuna,non è così..

DiamondDog ha detto...

Diciamo anche che non è sbagliato guardarsi le pagliuzze, è sbagliato che anche "gli altri" non facciano la stessa cosa.
E poi, pagliuzze.
Conflitto d'interessi non risolto, guerra Nato, inciuci, caso Unipol, bassolini e iervolini.....
Dall'altra parte ci sono travi (ma che dico travi, tronchi di sequoia...) enormi, ma ciò non giustifica il fatto che si debba comunque far finta di niente.
Abbiamo un gruppo dirigente che perde le elezioni a ripetizione e non trova nessuna linea guida strategica da proporre da anni.
Dovremmo anche batterli le mani?

allelimo ha detto...

brazzz: ma anche il contrario eh!
"per noi, per sfortuna, non è così."
Che mentre noi ci massacriamo di scissioni, divisioni e autocritiche, la destra governa tranquillamente...
DiamondDog: No eh. Elezioni politiche in Italia dal 1994 ad oggi:
1994 – vince Berlusconi
1996 – vince Prodi
2001 – vince Berlusconi
2006 – vince Prodi
2008 – vince Berlusconi
Non mi sembra si possa dire che la "sinistra" perde le elezioni a ripetizione. Il problema è che appena le vince, fa di tutto per liberarsi di chi le ha vinte (Prodi, che non per niente si è rotto il cazzo…)
Poi – a me – i "peccati" che citi tu rispetto a quelli della destra (è davvero necessaria una lista?) mi sembrano proprio dimostrare la tesi delle pagliuzze.
Non dico che si debba far finta di niente. Ma nemmeno dare via libera alla destra perché "tanto questa sinistra non è che sia poi così diversa…"
Cito anche questo - a mio parere - bellissimo commento di dario visto su una discussione simile: "...non basta mica essere onesti per cambiare le cose. Bisogna anche essere eletti.
Ed e' per questo che io tutte le volte mi tappo il naso e voto il PD, sapendo che onesti non sono, ma che e' l'unica chance di vedere qualcuno che viene eletto che non sia del PdL."

Anonimo ha detto...

Credo che prossimamente andremo in giro a "travarci" a vicenda e alla fine vedremo chi resterà in piedi.
Comunque, battute a parte, il clima di violenza è costantemente in aumento e forse addirittura fomentato da chi ha responsabilità di governo, forse il modo di poter approdare presto allo "Stato di emergenza" e bandire le libertà democratiche.
Ecco allora che gli errori della sinistra diventeranno imperdonabili ("macchè regime", "le televisioni non contano", "il confitto di interessi? Mah, vedremo...").
Prepariamoci al peggio.

arc

Simone Cavatorta ha detto...

Ciao, ho letto la discussione sul blog di Harmonica per cui dico la mia rifacendomi anche a quanto si è detto là.
Tempo fa mi sono letto parecchi studi sui flussi elettorali nel nostro Paese (causa tesi di laurea) e sono rimasto abbastanza colpito dal ruolo ricoperto dall'astensionismo nell'esito di parecchie consultazioni. Ciò che emerge è che, in un Paese a forte polarizzazione ideologica come il nostro, le persone che cambiano schieramento da una tornata elettorale all'altra (i cosiddetti indecisi) sono in realtà una piccolissima minoranza, solitamente ininfluente, mentre un ruolo decisamente più importante ce l'hanno quelli che, a volte, decidono di non votare, o di votare per partiti esterni ai due schieramenti principali.
Guazzaloca, ad esempio, divenne a sorpresa sindaco di Bologna principalmente per il fortissimo astensionismo che si registrò nelle circoscrizioni storicamente di sinistra, molto superiore rispetto a quello delle circoscrizioni di destra.
Quindi, d'accordo con Brazzz e Diamondog sulla legittimità dello spirito critico (utile e sacrosanto), però stiamo attenti a non fare come i bolognesi quella volta, quando volendo esprimere la protesta attraverso il non voto finirono poi per consegnare la città allo schieramento avversario. E ricordiamoci che viviamo in un paese in cui sono più quelli di destra che quelli di sinistra, per cui, se vogliamo vincere, dobbiamo fare in modo che il nostro tasso di astensionismo sia più basso del loro... astenendoci faremmo solo il più grande dei favori al centrodestra, che se la riderebbe di gusto sulle motivazioni di protesta alla base del nostro non voto.

allelimo ha detto...

arc: d'accordo con te sulla preoccupazione, ma anche in quel caso - peggio chi non è riuscito a trovare una soluzione ad un problema, per tutte le motivazioni che vogliamo, o chi è quel problema?
Simone: secondo me il centrodestra ha già cominciato a ridere sulle motivazioni di protesta alla base del non-voto.
Ma noi, duri e puri, andremo fino in fondo - vuoi mettere la soddisfazione di protestare con il fastidio di governare?

Anonimo ha detto...

La seconda che hai detto, Allelimo! ovvio.
Ma per ribadire la fondatezza di queste preoccupazioni vi segnalo che sul Messaggero ma anche sul Mattino, in un articolo di Bruno Vespa (!!!) c'è una ricostruzione della notte di tensioni istituzionali tra Berlusconi e Napolitano in seguito alla quale il cagatissimo Napo avrebbe deciso di dare l'ok al 2° decreto... perchè sul primo Berlusconi l'aveva MINACCIATO di rivolgersi alla piazza fottendosene della sua firma.
Napolitano ne ha fatto cenno (delle tensioni, ovvio, non delle minacce) anche nella sua lettera di "spiegazioni", spiegazioni per altro allucinanti.
Good night, and good luck!

arc

Mr Montag ha detto...

D'accordo con te Allelimo. E' vero che l'autocritica è importante, ma mi pare che il momento esiga un po' più di considerazione per la bontà del male minore.

allelimo ha detto...

arc: c'è l'articolo online? Non riesco a trovarlo...

allelimo ha detto...

Ho trovato questo:
ROMA (6 marzo) - «Non ho bisogno della tua firma». Duro, durissimo Silvio Berlusconi al Capo dello Stato è arrivato a prospettare non solo l’inutilità della sua firma sotto al decreto legge, ma anche l’uso della piazza per contestare «una decisione che priva del diritto di voto milioni di cittadini».
La tensione con Giorgio Napolitano della sera precedente è stato di una durezza tale che solo ieri mattina è stato - forse soltanto in parte - recuperato il rapporto tra i due grazie alla telefonata che ieri mattina Gianni Letta ha imposto al Cavaliere: «Chiama Napolitano altrimenti non ne usciamo». Il consiglio del sottosegretario e di qualche ministro è stato raccolto dal presidente del Consiglio solo nella tarda mattinata.
Ripristinato un clima di «confronto istituzionale», come ieri sostenevano alcuni deputati del Pdl, è ripresa una trattativa difficile e complicata dalla voglia del Cavaliere di ”mettere una pezza” anche sul pasticcio compiuto a Roma, mentre leghisti ed ex An mostravano qualche cautela in più nei confronti del presidente della Repubblica e si sarebbero accontentati di sanare le irregolarità milanesi.
Fini e Berlusconi però non ci stavano a veder sacrificato il Lazio per colpa di una baruffa interna al Pdl romano. Mentre il presidente della Camera si è però mantenuto in posizione defilata pur dando il suo via libera, il Cavaliere, sbollita l’ira nei confronti del partito, ha puntato diritto ad un provvedimento d’urgenza superando anche l’iniziale «niente decreto» che il ministro Maroni aveva pronunciato qualche giorno fa.
Proprio al ministro dell’Interno è toccato ieri il compito di scendere in sala stampa per spiegare il testo di un decreto che di fatto sana le irregolarità di Milano e permette al Pdl romano di presentarsi nuovamente negli uffici elettorali.
La trattativa con il Colle ha fatto slittare di oltre un’ora il consiglio dei ministri e il via-vai di bozze e note con i tecnici del Quirinale è andato avanti mentre il Cavaliere al telefono parlava ai partecipanti di una manifestazione elettorale. Trovata la quadra solo poco prima delle dieci di sera, è iniziato un consiglio dei ministri riunitosi a ranghi ridotti per le numerosissime assenze.
Intorno ad un tavolo oltre al presidente del Consiglio, i ministri Maroni, Calderoli, Meloni e La Russa. La discussione è stata breve anche perché la pattuglia dei ministri presenti aveva sperimentato nei giorni scorsi la furia del presidente del Consiglio. La stessa che la sera precedente il Cavaliere era riuscito a sbollire solo verso le due di mattina grazie alla compagnia di un gruppo di giovani che il presidente del Consiglio ha fatto salire a palazzo Grazioli per «una pizzetta».
Restano ora nel Pdl la preoccupazione per le conseguenze del braccio di ferro ingaggiato con Quirinale giovedì sera alla presenza dei ministri La Russa, Maroni, Calderoli e del sottosegretario Letta. «Per un momento ho temuto che venissimo sbattuti fuori - ha raccontato uno dei ministri presenti alla scena - i due non si sono nemmeno salutati».
Se per il ministro Gelmini «il decreto non è assolutamente un golpe», per Berlusconi rischiare di perdere un milione di voti e una regione era troppo pericoloso e in grado di compromettere anche la tenuta del governo. Il grazie che nella tarda serata di ieri il presidente del Consiglio tributa alle «istituzioni per la collaborazione» e non al Quirinale, la dice lunga sull’entità dello strappo.
(Marco Conti - Il Mattino)

allelimo ha detto...

Di fronte a un Berlusconi (altro che Silvio Banana, qui non c'è davvero niente da scherzare) che praticamente minaccia poco meno della guerra civile, credo che Napolitano non abbia scelto poi così male.
Invece di concentrarmi su di lui, direi che è prioritario liberarsi prima di chi è veramente pericoloso. E al momento è al governo...

Anonimo ha detto...

L'articolo di Vespa è stato riferito da Travaglio nel suo intervento video di oggi (vedi blog di Beppe Grillo), non l'ho letto, l'altro comunque credo sia quello che hai pescato, anche se ricordavo fosse sul Messaggero.
Che Napolitano abbia ceduto di fronte a una minaccia di Golpe vero e proprio non so se possa valergli come scusante, comunque ora sarebbe il caso che denunciasse la cosa.
Per liberarci di Berlusconi temo non servano le elezioni, ma possiamo ancora provarci.

arc

Leandro Giovannini ha detto...

Qualcuno ha ricordato a Napolitano che è lui, come presidente della Repubblica, il capo delle forze armate? Ora, non per mancare di rispetto, ma un uomo di 84 anni dovrebbe essere in pensione da un pezzo.
Tutto il mio discorso di ieri sulla mia astensione è dovuto: primo, al non riconoscere più il PD come principale forza di sinistra, ma un surrogato della stessa e come traditore degli ideali che animavano il Pci, e ve lo dice uno che ha votato alle primarie del Pd per Marino, sperando in un cambiamento di rotta che c'è stato si, ma non come speravo io e credo anche molti altri che sono stati a votare. Secondo: la frammentazione in nove partiti di quel che resta della tradizione comunista; massimo rispetto per chi si fa il culo sacrificando tempo e famiglia per portare avanti un discorso di opposizione dura, ma spiegatemi il motivo della scissione di Sinistra e Libertà da Rifondazione se non per essersi trovati in minoranza durante l'ultimo congresso.
Ultima cosa, siamo veramente convinti che con il voto riusciremmo a mandar via il tiranno? Stante le ultime azioni della cricca, permettetemi di dubitarne, e voglio sperare che non venga provocato ad arte qualche incidente da addossarne la colpa alle sinistre, per poi allora si, farla finita con il voto.

DiamondDog ha detto...

"voglio sperare che non venga provocato ad arte qualche incidente da addossarne la colpa alle sinistre"
beh, caro harmonica, è già successo.....o perlomeno ci hanno provato.
Per il resto concordo in toto con il tuo intervento delle 00.07.
Anche se andrò comunque a votare montanellianamente.

allelimo ha detto...

Arc, Harmonica e DiamondDog: sono anch'io d'accordo con quello che dice Harmonica su PD e sulle frattaglie della tradizione comunista.
Però la mia conclusione è uguale a quella di DiamondDog e di arc: turiamoci il naso e votiamo, perchè non farlo a me sembra, in ogni caso, peggio.
Ho cercato un po' in giro perchè non ero sicuro, poi ho trovato i riferimenti di legge: non esiste un quorum per le elezioni. Se vanno a votare in tre, le elezioni sono formalmente valide.
Ovvero, non votare (in una qualsiasi delle forme posibili) non serve fondamentalmente a una cippa.
E' solo il mio parere, naturalmente - chi preferisce si astenga o voti scheda bianca o quello che vuole, è una scelta legittima. Che temo finirà per favorire la destra.

Stefania248 ha detto...

Altri sport oltre la box?

Anonimo ha detto...

Il boxe! :-)

allelimo ha detto...

?

Stefania248 ha detto...

Mi riferivo al primo intervento.
:))

brazzz ha detto...

votare bisogna..i nuovi barbari vanno fermati..mamma,ho il pc rotto,sono in astinenza..

allelimo ha detto...

stefania248: azz, era chiarissimo, come ho fatto a non capire...? ;)
brazzz: mi stavo giusto chiedendo dove fossi finito - troppo tempo senza nuovi video da guardare :)

Maurizio Pratelli ha detto...

ma prodi era uno di sinistra? che almeno perdessero facendo davvero co se di sinistra. Non sinistre....

allelimo ha detto...

Maurizio: interessante nota semantica, potremmo cominciare a discutere per ore su che cos'è la destra e che cos'è la sinistra, ma c'è già la canzone di Gaber...
Potremmo anche, per amore di complicazione, usare ogni volta locuzioni più precise tipo "centro-destra" e " centro-sinistra", oppure "destra" e "centro-destra un po' meno a destra di quegli altri che sono ancora fascisti, dai!".
Evidentemente si usa "destra" e "sinistra" anche impropriamente, per distinguere tra i due schieramenti.

Altrettanto ovvio che Prodi, in quanto ex-democristiano, è tutt'altro che "uno di sinistra" - ma è anche l'unico politico del "centro-sinistra-ma-non-troppo-di-sinistra-per-il-momento-tocca-accontentarsi-che-gli-altri-sono-peggio" che è riuscito a battere Berlsuconi, ogni volta che l'ha sfidato.

Sul perdere facendo cose di sinistra, un'altra ipotesi sarebbe poi, invece di perdere, vincere facendo cose un po' meno di destra degli altri. Io, anche stupidamente, sarei più contento così...