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("A mio parere, secondo me, io penso che, credo ma potrei sbagliarmi, la mia umile opinione è che, se non è troppo disturbo
mi azzarderei a sostenere che" - distribuire a piacere in ogni cosa da me scritta!)
sabato 17 aprile 2010
Daisuke Miyatani - Fragments
La presentazione di Fragments, questo brevissimo ep di Daisuke Miyatani dice più o meno: "I brani di Daisuke sono come la sensazione di cercare di ricordare i dettagli di un sogno dopo che ti sei svegliato: familiari, ma il rumore della vita li fa dissolvere velocemente".
Una chitarra acustica, field recordings che affiorano, rumori vari e suoni trovati. "Canzoni" fatte di una calma, pigra e spontanea sensazione di tranquillità, piccoli loop melodici improvvisati che potrebbero richiamare alla mente i lavori di Message to Bears [1] o di Soul's Release [2].
"Fragments" è stato pubblicato nel 2008 dalla netlabel Creation Centre, ed è disponibile gratuitamente per il download [3]: tre soli pezzi per otto minuti circa, a mio avviso una perfetta introduzione al mondo sonoro di Daisuke Miyatani.
Poi se questo lavoro vi ha incuriosito, potete cercare anche le sue altre cose, ad esempio l'ottimo "Diario", cd del 2007, o la recente collaborazione con Sawako per il cd "Hi Bi No Ne", pubblicato dalla Schole.
Note e links:
[1] Ho già scritto un post sui Message to Bears.
[2] Sui Soul's Release il post non c'è ancora.
[3] E' una netlabel pura, quindi la musica è disponibile solo in formato mp3/256k. Questo disco non si può leccare, toccare, annusare, assaggiare, disegnarci sopra, appenderlo ai muri, etc. - tocca proprio ascoltarlo e basta. Se per voi è un problema, rivolgetevi pure altrove... :)
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22 commenti:
Non sta diventando un po' una moda cool questa dei field recordings? :)
Riguardo la nota [3] più o meno la penso come te. L'unica vera nostalgia che ho riguardo i supporti fisici è solo per le grandi e belle copertine dei 33 giri. Per il resto il mio entusiasmo iniziale dalla diffusione dell'emme p3 è rimasto immutato. Fantastico poter girare in auto con 300 album al seguito.
in questo istante qui da me sta venendo giù una "rain melodies" che sta facendo incazzare mia moglie perchè gli sta bagnando i panni stesi, altro che sensazione di tranquillità. :o)
comunque, a parte gli scherzi, sto facendo di tutto per farmi piacere questa musica, ma per adesso sono rimasto fermo a Fennesz.
Me lo scarico, penso sia il genere che mi piace, ti saprò dire. Ecco questi sono bei fenomeni portati dalla tecnologia, cose che altrimenti non avresti mai potuto ascoltare. La nota era 3 è allelimo al 100% e certificata!!!
ciao, silvano.
Mah, Lucien, i field recordings ormai mi sembrano una delle tante possibilità espressive a disposizione di un musicista, nè più nè meno di una chitarra o di una batteria - l'importante è usarli bene, cosa che mi sembra faccia Daisuke Miyatani.
Che, Harmonica, mi sembra anche molto ma molto meno ostico di Fennesz: oltretutto ci vuole un minuto a scaricare questo ep e otto per ascoltarlo, poi se proprio non piace si cancella tutto e nessuno si è fatto male...
Poi attendo il tuo parere, silvano :)
me lo hai fatto scoprire..mi piace assai..grazie amico
Bello il pezzo sul tuo blog, brazzz: è tratto da "Diario", ed è un po' meno immediato dei brani su "Fragments". Io credo che, tenendo aperte le orecchie, si possono ancora scoprire molte cose valide e nuove, senza doversi accontentare per forza del cinquantesimo album di "inediti" di Hendrix... la musica per fortuna non si ferma, e vi si trovano stimoli sempre nuovi :)
Ovvio che è così, era solo una battuta per darti un po' addosso.
L'ho ascoltato, ma è un po' come per Broken Consort: ne riconosco il valore, soprattutto a livello di ricerca musicale, ma è un genere (dico ambient e affini grossolanamente per intenderci) distante dai miei gusti. Non riesco a collocarlo una situazione di ascolto a me propizia.
Lucien: non sono molto d'accordo, mi sembra che con Broken Consort abbia molto poco in comune, "Fragments" è molto più dalle parti di Message to Bears ad esempio.
Poi naturalmente ad ognuno le sue preferenze, ci mancherebbe altro :)
"ennesimo inedito di hendrix"..
mi pare di averne letto su un altro blog..eheh
E a me i dischi di Hendrix (quelli "veri") piacciono, e anche molto - ma cercare il futuro del rock in registrazioni non finite di 40 anni fà, sostenendo che "in giro non si può ascoltare di meglio", mah... su quel blog lì non mi azzardo più a lasciar commenti, ma certo preferisco rimanere (nei limiti del possibbile) sveglio e vivo piutosto che invecchiare e perdere il contatto con il mondo reale.
Ho seguito il consiglio di Bottazzi a proposito di Hendrix. Ale, io non sono un maniaco di Hendrix e di tutte le registrazioni che hanno pubblicato a suo nome, ma ti assicuro (se ancora capisco qualcosa di musica) che Valleys of Neptune è un vero disco nuovo di Hendrix...o è un falso fatto da un chitarrista straordinario come non non ce ne sono più stati da lui in poi. Se poi considero che Danny Gatton è morto da parecchio tempo direi che si tratta di un originale...ascoltalo e sappimi dire.
ciao.
silvano: in realtà l'ho già ascoltato un mesetto fa, il problema è che al di là della puzza di speculazione (l'ennesima) questo è e non può che essere non un disco nuovo di Jimi Hendrix, ma un disco del "solito" Jimi Hendrix.
Sono molto d'accordo con questo parere di Joyello.
Ne avevo già parlato via mail proprio con Bottazzi, continuo a pensare che:
"Vale per qualsiasi disco postumo, a pensarci bene: purtroppo questo disco non è "nuovo". Non c'è nulla di nuovo nella musica, è sempre la stessa, quella che conoscevamo già da mille altre registrazioni.
E' sempre il Jimi Hendrix morto nel '70.
Non è (né evidentemente potrebbe mai essere) il Jimi Hendrix del 2010.
Che invece sarebbe bello poter conoscere, quello sì.
Questo è "il solito" Jimi, non toglie e non aggiunge nulla a quello che aveva già fatto o stava per fare. Lo conosciamo già. Grande, grandissimo, ma è un disco solo per fan e completisti/archivisti.
Per tutti gli altri, direi molto poco utile."
E anche:
"Ma questo non è un disco, è una speculazione. Più o meno interessante. Ma che non toglie e non aggiunge nulla a Jimi.
E per rispetto al lavoro di un artista, preferisco ascoltare i dischi pubblicati da lui, non quelli fatti da altri per raschiare il fondo del barile.
Quello che a me piacerebbe sarebbe poter sentire Jimi adesso, con le tecnologie disponibili adesso, e sapere come le userebbe lui.
Questo invece è il solito disco postumo - non è nuovo, è roba vecchia. E anche non pubblicata all'epoca.
Dopo Hendrix le chitarre sono andate avanti con i Sonic Youth e con Fennesz, non con i duemila imitatori scarsi di Hendrix e Dylan, o con questi riciclatori del suono di altri decenni ad uso e consumo dei rocker di mezza età.
Per fortuna la musica va avanti, così come negli anni '60 Dylan aveva portato gli strumenti elettrici nel folk.
Io sono convinto che il 99% dei critici rock dylanofili, se fossero stati lì all'epoca, sarebbero stati tra quelli che l'avevano fischiato a Newport.
Si può scegliere di ascoltare le nuove direzioni mentre si sviluppano, oppure aspettare vent'anni, e apprezzarle dopo che sono state premasticate e predigerite dal tempo.
Indovina un po' da che parte sto io... :)
E in tutto questo, continuo ad apprezzare anche le cose "vecchie". Ma non chi le rifà all'infinito, rifugiandosi nel comodo "già sentito"."
Valleys of Neptunbe lo sto ascoltando da ieri e mi piace. Tanto mi basta. Mi sembra molto più genuino della maggior parte delle opere postume, anzi più che genuino: mi sembra abbia una qualità musicale intrinseca e non sia costituito dai soliti ritagli, dalle solite takes che meglio sarebbe stato non avessero mai visto la luce.
Quanto ai gusti e alle preferenze al guardar o meno avanti credo che sia sbagliato il modo in cui poni la questione. O meglio, forse non sbagliato, ma filosoficamente diverso. Tu ragioni da muscista, io da ascoltatore. Tu ragioni da scrittore io da lettore. Per me non esistono libri vecchi o nuovi esistono libri buoni e cattivi. Leggo ed ascolto di tutto senza farmi particolari problemi di leggere l'ultima novità letteraria o un inedito di Hemingway. Sarà che parifico in tutto e per tutto la musica (anche le vituperate canzonette alla letteratura o al cinema...).
ciao, silvano.
Hai ragione tu, silvano: probabilmente stiamo guardando questo disco da prospettive differenti. A me la qualità intrinseca di queste registrazioni interessa relativamente, perchè quello che mi colpisce è la fondamentale natura speculativa della cosa e la inevitabile "non-novità" del contenuto.
La musica di Hendrix che preferisco ascoltare è quella dei tre album "veri".
Sulla contrapposizione nuovo/vecchi e buono/cattivo, non mi sono spiegato a sufficienza, così recupero dalle stesse mail precedenti:
"questo NON è un disco del 1970. E' un disco di scarti che Jimi NON aveva pubblicato nel 1970. O di cose non finite che Jimi non aveva fatto in tempo a pubblicare nel 1970.
C'è una bella differenza.
Ed è facilmente verificabile sul mio blog che il mio disco preferito di sempre è del 1966, quindi sul fatto che la musica sia bella o brutta indipendentemente da quando sia stata scritta, sfondi una porta aperta.
Ma questo non è un disco, è una speculazione. Più o meno interessante. Ma che non toglie e non aggiunge nulla a Jimi.
E per rispetto al lavoro di un artista, preferisco ascoltare i dischi pubblicati da lui, non quelli fatti da altri per raschiare il fondo del barile."
direi che sostanzialmente hai ragione..ho sentito il dico,non è male,ma non aggiunge nulla..io poi sono molto indispettito da quello che sono questo tipo di operazioni..basti vedere la gestione disgustosa che la famiglia zappa sta facendo di quello che sarebbe un vero patrimonio..sulla contrapposizione nuovovecchio e buonocattivo..il mio disco preferito è del 74.per cui
Che poi per Zappa non è che esista proprio una penuria di dischi "ufficiali" come per Jimi... :)
diciamo che quei 49457858 dischi ufficiali ci sono..vero che ci sono moliardi di ore di musica non incisa, ma a me fa schifo la gestione della famiglia anche e soprattutto perchè vogliono avere il controllo di tutto.querelano chiunque,non permettono a nessuno di suonare live la musica di frank,.,questo è abominevole..cazzo,centinaia di gruppi potrebbero suonarlo live,che è poi quello che lui voleva,e invece niente..famiglia di cazzoni..non sose hai sentito la ed palermo big band(ho messo cose nel blog)fine anni 90 han fatto un disco di musiche di frank,bellissimo,e lo suonavano sempre dal vivo..han dovuto smettere..va bene questo non c'entrava,ma l'ho scritto lo stesso..
Si le ho viste quelle cose nel tuo blog, ma non capisco come fanno a non permettere di suonare live le canzoni di Zappa? Voglio dire, mica devi chiedere il permesso, suoni la tua versione e paghi i diritti alla SIAE, cosa diavolo si sono inventati loro per impedire di farlo?
Ho scaricato ed ascoltato più volte i frammenti giapponesi. Allora, prima di tutto mi sono piaciuti molto, anche se più che canzoni o pezzi finiti sembrano più appunti presi al volo su un bloc notes. Sono comunque molto piacevoli. Poi ho pensato a quale musica di altro artista/musicista possono assomigliare e non mi è venuto in mente nessuno. Solo per associazione d'idee mi è venuto in mente l'arpeggio iniziale di The Narrow Way. C'entra nulla, lo so, ma quello mi è venuto in mente e continua a venirmi in mente. Chissà.
Hai ragione, silvano, sia sulla natura di "appunti" dei pezzi di questo "Fragments" (anche il titolo in effetti fa capire che di questo si tratta) sia sulla vaga reminiscenza dell'arpeggio iniziale di "The Narrow Way", che non risentivo da anni :)
Le somiglianze le puoi invece cercare, come ho già scritto, in altri gruppi contemporanei di ispirazione simile: Message to Bears, Soul's Release, Contellations, Himalaya, etc.
Allelimo: Zappa era riuscito ad avere i diritti di quasi tutto il suo catalogo (dopo una clamorosa battaglia legale con la WB) e può darsi (ma è solo un'ipotesi) che, se uno possiede i diritti e pone espressamente il veto, la sua musica non possa venire eseguita.
Brazzz: non sono sicuro che Zappa volesse far suonare da chiunque la sua musica, penso piuttosto che volesse scegliere lui chi potesse e chi non potesse farlo. In realtà, credo che la famiglia stia seguendo quella che era la sua linea, magari in modo più intransigente e miope, ma direi che la linea era quella. So che Zappa, ad esempio, fece causa a una sua tribute band in cui suonavano anche vecchi membri delle Mothers (sicuramente Jimmy Carl Black, che rimase allibito della cosa)... e in più di un'occasione definì "patetici" i suoi vecchi strumentisti che andavano in giro a suonare la sua musica.
Insomma, Frank sapeva essere veramente spietato, quando voleva, ed aveva la tendenza ad essere iperprotettivo verso gli interessi suoi e dei suoi familiari (direi che in questo era tipicamente americano). Ruth, dal canto suo, credo voglia fare in modo che l'unica cover band di Zappa in circolazione sia quella dei figli (l'abbastanza squallida Zappa Plays Zappa); però, a sua parziale discolpa, va anche detto che ha dato pieno appoggio all'Ensemble Moderne per la pubblicazione di Greggery Peccary & Other Persuasions, uno splendido album orchestrale di musiche di Frank.
P.S. Su Valleys Of Neptune mi avete scoraggiato: pensavo di comprarlo ma mi sa che prima gli do un ascolto. In effetti i dischi postumi di Hendrix si son sempre rivelati dei discreti pacchi, almeno finora.
Simone: non so, non mi risulta: quando suoni dal vivo compili il borderò della SIAE, scrivi i titoli dei brani e i compositori, e una parte dell'incasso viene computato tra le royalties degli autori - non capisco come possa essere possibile "impedire" a qualcuno di sunoare dal vivo un qualsiasi brano musicale, chiunque l'abbia composto. Tanto è vero che la SIAE proprio per quello esiste: per riscuotere i soldi che spettano agli "autori" ed agli "editori", cioè i proprietari dei diritti delle canzoni, mica agli esecutori!
A meno che in USA ci sia una legge meno "liberale" che da noi in materia di diritto d'autore, ma non sono competente ui.
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