mercoledì 6 febbraio 2013

My Bloody Valentine - m b v (recensione a puntate - terza e ultima parte)

My Bloody Valentine - m b v (2013)
Giudizio: C

Quando ho letto del nuovo disco dei MBV ho pensato cazzo! Un nuovo disco dei MBV! Devo averlo subito!

Mentre lo scaricavo ho cominciato ad avere i primi timori: i MBV sono una leggenda del rock degli anni ‘90.
E spesso essere “solo” una leggenda è una cosa scomoda, visto quanti sono quelli che cercano di monetarizzare il loro essere leggenda.
Legittimo eh, mica gli do torto.
Ma legittimo anche non doverli seguire su questa strada.

Siamo alla terza e conclusiva puntata di questa recensione, e devo dire che il disco non ha retto gli ascolti: la prima impressione era stata (o avevo voluto che fosse) più positiva di quanto lo sia adesso.

Questo nuovo “m b v” non è brutto.
Ci sono pezzi belli, pezzi bruttini e pezzi innocui, come sulla maggior parte dei dischi.
Il vero problema è che tutti i brani sono fondamentalmente inutili: non c’è un solo pezzo che aggiunga qualcosa a quello che i MBV sono stati capaci di fare vent’anni fa.

Rubo la battuta a Joyello: da “Loveless” a “Useless”.
A volte il fatto di non dire nulla di nuovo può essere positivo, eh.
Poco tempo fa ho parlato bene dell’ultimo disco dei Breathless proprio per questo motivo.
Ma qui è diverso il contesto: i Breathless, con tutto il rispetto, non se li è mai cagati nessuno.
I MBV sono un mito.
Non avessero fatto ‘sto disco, avrebbero continuato ad esserlo.
Con questo disco sono diventati “solo” un gruppo fra i tanti.
Da mito a gruppo che fa la classica reunion senile, a me sembra un peccato.


Note e links:
Dalla pubblicità: registrato e mixato in analogico (24 piste su 2 pollici, due piste mezzo pollice) senza nessun "passaggio digitale".
Cioè tutti effetti analogici, riverberi e delay compresi?
Anche fosse vero, mi sembra lo sticker dei Queen degli anni '70, "Questo disco è stato fatto senza sintetizzatori", o quello di Phil Collins su “No Jacket Required”: "There is no Fairlight on this record".
E chissenefrega...

(O anche lo sticker che non hanno mai messo ma avrebbero dovuto/potuto mettere i Pink Floyd dopo i primi due LP: “Barrett-free Record”...)

15 commenti:

fuzz ha detto...

bhe ma alla fine inutile o no lo hai ascoltato 3 volte in pochi giorni, cosa che non succede con molti dischi (a me non succede da anni). Direi che ti sei speso tutto il credito che i MBV si erano guadagnati, ovvero al prossimo disco ascolto liofilizzato.
Io questo al momento lo ho saltato in favore di Nick Cave, che almeno non è una reunion. (e non è malaccio, ma al momento nel tragitto di 7 minuti casa-ufficio preferisco ascoltare l'ultimo Matmos)

allelimo ha detto...

Ma infatti, il senso dell'esperimento per me era anche quello: forzarmi ad ascoltare un disco per diverse volte di seguito, cosa che non faccio quasi mai (a meno di innamorarmi di un disco in particolare, e lì allora posso ascoltarlo anche per una settimana di fila)

Volevo verificare se il mio "metodo di ascolto" degli ultimi anni (cioè uno/due ascolti al massimo per farmi un'opinione) era valido o no.
Direi che è ancora valido, anzi.
Pensavo che con il procedere degli ascolti il giudizio sarebbe migliorato, e non peggiorato come effettivamente è stato.

Il nuovo Nick Cave non l'ho ancora trovato, è già in giro per il web?

Ribadisco l'inutile: se non mi fossi sforzato, avrei ascoltato questo disco non più di un paio di volte, e la seconda probabilmente solo per il nome di chi l'ha fatto.

Me ne ero dimenticato, ma sotto il titolo ho aggiunto adesso il giudizio sintetico: C.

Lucien ha detto...

Il disco di N. Cave è in giro da un paio di giorni.
Questo M.B.V. non l'ho ancora ascoltato; non ho fretta anche perché non sono stati un mio gruppo di riferimento. Per ora mi sono divertito a leggere le opinioni in rete. Ti segnalo questa: nerdsattack.net/?p=44132
mi ha colpito perché di segno totalmente opposto alla tua.

Joyello ha detto...

Hanno dimenticato di mettere lo sticker: "Pensato, scritto, prodotto e registrato in due giorni".
Sarebbe bastato a giustificare tutto
:-)

Joyello ha detto...

Ah, comunque... La mia recensione è già scritta. Domani su fard

enri1968 ha detto...

Di tutt'altro tenore questa recensione ma proprio non mi fido, meglio Place To Be.

http://ondarock.it/recensioni/2013_mybloodyvalentine_mbv.htm

Joyello ha detto...

beh, ma di Claudio Lancia c'è da fidarsi. Per esempio ha dato 8 a AMARESQUE.
:-)

Joyello ha detto...

mi correggo, gli ha dato 7. Allora non capisce un cazzo!
:-)

allelimo ha detto...

Disco di Nick Cave trovato, se lo erano mangiato i filtri di what.cd...

Per quanto riguarda le altre recensioni, ce ne saranno in giro di iperpositive e di ipernegative, e tutte le sfumature in mezzo, più o meno come succede per qualsiasi disco.


Joyello, di Claudio Lancia ci sarà anche da fidarsi, ma nella recensione di "m b v" cita come capolavori i seguenti dischi: Vitalogy, Mellon Collie, Grace, OK Computer, Songs For The Deaf, A Ghost Is Born, Funeral.
Non ce n'è uno che mi piaccia, a parte qualcosina di "Grace".
E "Mellon Collie", tolta "1979", è il disco più brutto degli anni '90... direi che ci sta che la mia e la sua impressione su "m b v" siano esattamente all'opposto.

Joyello ha detto...

No, a me piacciono tutti (un po' meno OK Computer che trovo solo "caruccio") a parte "A Ghost is Born" ma io non faccio testo perché non amo molto i Wilco.
Mellon Collie a me piace, inclusi tutti i pezzi inseriti nei CD singoli.
Più brutto degli anni 90? Sicuro sicuro? Forse non hai sentito Adore o Machina... mio dio...mi vengono i brividi solo a scrivere i titoli.
:-)

allelimo ha detto...

Ma sul serio ti piace "Mellon Collie"?
A me sembra qualcosa come un incrocio tra i Queen e i Genesis: tronfio, pomposo, ridondante e pieno di brutta musica.
A parte "1979" che è una canzone fantastica.
Adore o Machina, direi che sono altri dischi degli Smashing Pumpkins, ma dopo "Mellon Collie" i suddetti non hanno più avuto il permesso di entrare in casa mia...

Naturalmente "il disco più brutto" è una esagerazione retorica, esiste sempre un disco più brutto di un altro.
Però tra i dischi diciamo ritenuti a grande maggioranza "capolavori" degli anni '90, credo che Mellon Collie sia il più brutto. O almeno, quello che a me sembra tale.

indierocker ha detto...

wow, una recensione in tre puntate!
..certo, "C" ("difficilmente lo riascolterò"! è un po' poco...
io me lo sto tirando da troppo tempo, me lo serbo per il weekend (non voglio bruciarlo nei tragitti casa lavoro), ma so che mi piacerà!
quello che non mi è piaciuto è che vogliono 13 euro per il download, mentre, che so, l'ultimo yo la tengo (grande!) sul sito matador lo scarichi a 8 dollari (cioè 6 euro: così si fa!)
cmq, disco che suscita polemiche, non c'è che dire!

Lucien ha detto...

L'ho ascoltato un po'ieri, non saprei dire se inutile, ma mi piace veramente poco e niente!
Però non faccio testo, perché il filone shoegaze (se così posso definirlo) mi ha sempre lasciato freddino fin dai suoi esordi.

Joyello ha detto...

Comunque, sì. Ritengo che "Mellon Collie" rappresenti per il filone "grunge anni 90" quello che "Songs in The Key of Life" rappresenta per la musica Soul degli anni 70: Il capitolo conclusivo, nella sua stessa negazione (cioè un disco ridondante e pomposo)*.
Trovo che sia ricchissimo di idee e che siano poche quelle da buttare via. Anzi, come dicevo, è un doppio disco che poteva essere anche un quadruplo (che in effetti lo è, se aggiungi tutti i tantissimi b-side dei singoli estratti -poi raccolti nel cofanetto "Aeroplane Flies High"-).
E' un perfetto riassunto di quell'epoca, assolutamente pop e denso di canzonette formidabili. Poi, certo, se non ti piace, non ti piace e pace. Ma, per esempio, io trovo che sia molto onesto. Corgan non aveva ancora scoperto di essere Corgan e lavorava con l'istinto e la passione. Tutte cose che sono cominciate a mancare da "Adore" in poi, quando l'effetto cominciava a superare la sostanza. Da allora, pollice verso e, bai bai SP. Adore fu l'ultimo disco delle zucchine che ho comprato. :-)

*Beh, sì... da ragazzino mi facevo le seghe con "Selling England by The Pound" e "A Night at The Opera" :-D

allelimo ha detto...

Joyello, anch'io ho amato "Selling England" e "A Night at The Opera", si vede che ho smesso di farmi le seghe con la musica pomposa e ridondante un po' prima di te... :)
Quando è uscito "Mellon Collie" l'ho comprato, l'ho ascoltato forse una volta e ho deciso che bastava così.
Non l'ho rivenduto solo perchè "1979" mi piace tantissimo, e ai tempi pre-mp3 ti toccava tenerti un doppio cd anche se ti piaceva una canzone sola.

indierocker, gli Yo La Tengo sono forse il gruppo indie per antonomasia, è perfettamente conseguente al loro modo di essere proporre un download a prezzo ridotto.

Lucien, definire i My Bloody Valentine genericamente shoegaze non è molto generoso nei loro confronti: "Isn't Anything" è un disco enorme, uno dei primi (con Jesus & Mary Chain e Sonic Youth) in cui si provava a coniugare rumore e melodia.
Da quel disco sono nati gli imitatori, poi genericamente definiti shoegaze, ma i MBV sono (erano) di un'altra categoria!