mercoledì 16 novembre 2011

Yo La Tengo - The Summer

Note e links:
"Fakebook" è un album non propriamente centrale nella discografia degli Yo La Tengo, fa da spartiacque tra i primi album (acerbi) e il primo loro "vero" disco, "May I Sing With Me", coincidente con la nascita della formazione definitiva.
E' un disco di folk prevalentemente acustico, composto di undici cover (Cat Stevens, Gene Clark, Kinks, Daniel Johnston, John Cale, Flamin Groovies, etc.) e cinque originali, due rifacimenti acustici di pezzi già editi e tre inediti, uno dei quali è proprio The Summer.
Che è di gran lunga il pezzo migliore dell'album.

Pezzo molto semplice: gli accordi sono F#, C#, G#, B, tutti maggiori e suonati con il barrè, con pennate insistite sulle tre corde basse della chitarra acustica.
Si può anche suonare il pezzo ad accordi aperti, alzando il tutto di un semitono (G, D, A, C), però perdendo l'effetto ritmico dato dallo spostamento sulla tastiera degli accordi col barrè.

La struttura del pezzo è semplice come gli accordi:
- | F# C# | per l'intro
- | F# C# | F# C# | F# C# | G# B | per il chorus
- | F# C# | G# B | per l'ending
in particolare, la struttura è la seguente:
- intro x 2
- chorus cantato x 2
- chorus con chitarra arpeggiata
- chorus cantato
- chorus con chitarra arpeggiata
- chorus cantato (da qui fino alla fine: batteria con rullante)
- chorus con chitarra arpeggiata
- ending cantato x 2
- ending con chitarra arpeggiata x 3

In sintesi la canzone è un chorus ripetuto dall'inzio alla fine (intro ed ending sono semplicmente la prima e la seconda parte del chorus), davvero minimale.
Le variazioni non sono affidate alla struttura ma all'arrangiamento: dopo il primo chorus cantato una seconda chitarra elettrica sottolinea l'accordo di F# con una semplice pennata; le parti cantate sono separate da parti identiche in cui un arpegio i chitarra sostituisce la voce; dal terzo chorus cantato la parte della batteria diventa molto più tradizionale con l'aggiunta del rullante.
Alla base di questo tipo di arrangiamento c'è, se vogliamo, un'estetica molto "punk", che fa della semplicità il suo centro, mentre la chitarra acustica in primo piano (e i suoni più in generale, batteria, basso e chitarra elettrica molto puliti) danno un sapore simil-folk al pezzo.

Un pezzo così dimostra ancora una volta come non sia necessario battere record di velocità nè usare metri strani per scrivere una grande canzone, ma solo un po' di buon gusto.
E direi che se c'è una cosa che non manca agli YLT è proprio il buon gusto: la loro immagine assolutamente normale di Ira, Georgia e James, tre ragazzotti bruttini che però suonano canzoni meravigliose sembra rispecchiare esattamente il loro modo di essere. Che magari di persona sono tre stronzi assoluti, ma mi piace pensare che loro siano esattamente come appaiono nello straordinario video di "Sugarcube", uno dei video più divertenti che mi sia mai capitato di vedere.
L'immagine di apertura viene proprio da questo video e ritrae uno dei professori della "Rock Academy" che gli YLT sono costretti a frequentare dalla casa discografica per aumentare le potenziali vendite.

5 commenti:

brazzz ha detto...

come dire che la vera devianza dalla norma non passa certo attraverso look estremi o stronzate di/del genere...

Leandro Giovannini ha detto...

ma quando cazzo hai riaperto? potevi avvisare no?!

Leandro Giovannini ha detto...

:P

face ha detto...

ciao, bel blog ti seguo!!!!

sull’amaca.it ha detto...

Grazie non conoscevo questo video.