giovedì 13 settembre 2012

La leva calcistica della classe '68

Avete presente "Tre uomini e una gamba" di Aldo, Giovanni e Giacomo? La scena in macchina, con Giovanni che ascolta "Luci a San Siro" e piange per la commozione, balbettando "Non ce la faccio... troppi ricordi..."

Ecco, ieri mattina mi è successo uguale preciso.
Non con Luci a San Siro, con un altra canzone.

"La leva calcistica della classe '68" di De Gregori.
E pensare che non l'avevo mai sentita davvero, prima: avevo una vaga idea del pezzo, niente di più.[1]

Mi è uscita a tradimento dall'autoradio, mentre collegavo l'iPod.

L'inizio fa così:

"Sole sul tetto dei palazzi in costruzione,
sole che batte sul campo di pallone e terra
e polvere che tira vento e poi magari piove."


L'ho già scritto diverse volte: fin verso i quattordici/quindici anni, noi si giocava a pallone.
Se no a calcio.
A volte a football.
Ma più che altro a pallone: a scuola, a casa, settimana e weekend.

Avevamo un campo di calcio "autocostruito"[2] che era esattamente così: poca erba, terra e polvere tra i palazzi in costruzione.

E' stato un attimo: mi sono rivisto su quel campo con la maglia del Milan, insieme con tutti i ragazzi "della Via Piemonte".
Mio fratello, poi Robertino, Andrea, Ivan, Fabione, Adelio, Ernesto, Marco, Livio, Giuliano, Loris, Roberto, Massimino, Roberto, Silvio, Paolo, Fiore, Attilio, Dario, Tiziano...

E' stato un attimo: mi sono tornate in mente infinite giornate lunghissime passate su quel campo, e ho cominciato a piangere.
In macchina, in coda...
Vergognandomi non poco, eh!

Magari c'entrava un po' anche il fatto di aver appena accompagnato il "piccolo" (ex-piccolo, ormai...) di casa al suo primo giorno di scuola media.

Comunque.
Ieri sera ho messo sull'iPod una raccolta di De Gregori.
Questa mattina non ho avuto il coraggio di riascoltare la canzone, però è lì.
Domani vediamo...


Note e links:
[1] Poi mi sono documentato: è un pezzo uscito nell'82, cioè il periodo in cui il mio rifiuto per la musica dei "cantautori" era al massimo storico: Venditti, Dalla, Vecchioni, De Andrè, Guccini erano roba vecchia per chi era preso tra rock, punk e new wave.

[2] Nel senso che avevamo falciato un campo incolto, poi i più grandi avevano preso a prestito dai cantieri lì intorno dei pali a sezione rotonda per fare due bellissime porte con le traverse, e un paio di sacchi di cemento armato per rinforzare le buche in cui avevamo piantato i pali.
I muratori erano, a ripensarci adesso, ragazzotti poco più grandi di noi: invece di incazzarsi per il furto, quando smontavano dal lavoro spesso venivano a sfidarci sul campo...

18 commenti:

CheRotto ha detto...

è stata anche usata nel film di Salvatores "Marrakech Express" nella scena della partita di calcio, ripresa (o copiata) da Aldo, GIovanni e Giacomo nel film da te citato...

DiamondDog ha detto...

Mi trovi perfettamente allineato, per quanto non ami De Gregori alla follia (restando in Italia per quello ci sono Gaber, Jannacci e pochissimi altri) devo riconoscergli una capacità incredibile di "evocare" ricordi e di trascinartici dentro. Chapeau.

Oltre a questo c'è da dire che i nostri ricordi aumentano giorno dopo giorno ed ormai, statisticamente parlando, sono più "numerosi" della vita che ci resta da vivere.

Somma le cose e vedrai che le lacrime arrivano....

tony-face ha detto...

NO eh NOOOO !!!!
La nostalgia NO !!
NO !!! ehhhh !

allelimo ha detto...

CheRotto, ecco dove l'avevo già sentita e da dove mi veniva la vaga idea del pezzo, da "Marrakech Express"!

DiamondDog, l'hai detto benissimo: questo pezzo ha una capacità incredibile di evocare ricordi e trascinartici dentro, anche se non l'hai mai sentito prima.

tony-face, ma io non ho mai detto che la nostalgia in sè sia una cosa sbagliata!
E' quando vedo che la nostalgia porta a falsare ricordi e giudizi che mi vengono gli stranguglioni.
Qui non ho dato nessun giudizio nè sulle qualità artistsiche della canzone, nè sulla sua superiorità rispetto alla "musica moderna", nè su quanto fossimo bravi "noi" a giocare a pallone rispetto ai giovani d'oggi che sono solo capaci di giocare alla playstation...
:)

Lucien ha detto...

Anche a me faceva un po' quell'effetto (e non è l'unica sua).
"Storie di ieri" (ovviamente per altri motivi) "La storia" e "Sempre per sempre" (mi commuove sempre).

Una invece che non ho mai amato è la "La donna cannone".

Resto In Ascolto ha detto...

il cuore grande di Alle... ricordi calcistici in comune visto che anche noi giocavamo dove capitava: campo preferito una zona di pantano dove si piantavano tavoloni rubati nei cantieri per fare le porte.

(ehilà anche io ho accompagnato il "grande" della famiglia al suo primo giorno di scuola media, ma ero a piedi)

ciao Alle e grazie.

Webbaticy ha detto...

Ricordi a parte...Molti pezzi dei primi due album sono bellissimi, e Rimmel è di gran lunga il migliore che abbia mai fatto. Non a caso, il primo DG è la maggior influenza dichiarata di Vasco Brondi.

silvano ha detto...

De Gregori è traditore. Ti capisco, quell'impressionismo sa toccare a fondo. Consolati, mi ricordo che mi son messo a piangere durante il concerto di 3 anni fa in Arena quando ha attaccato la Donna Cannone con Dalla che gorgheggiava qui è là. ciao, silvano.

fuzz ha detto...

io collego SEMPRE l'ipod prima di accendere l'autoradio, cosi eviro le uscite a tradimento. Che comunque non avendo mai giocato a pallone trovo quel pezzo stucchevole e palloso (come tutto il De Gregori post rimmel). Avrei semplicemente accelerato la connessione dell'ipod imprecando sulla schifida programmazione delle radio.

allelimo ha detto...

Dico la verità, della qualità dei dischi di De Gregori poco mi importa: ce ne sono troppi, e quel poco che conosco mi porterebbe a dare ragione a fuzz: post Rimmel, stucchevole e palloso.

Però questo pezzo qui no.
Perchè certo, se come fuzz non avete mai giocato a pallone dalle quattro del pomeriggio (finiti i compiti) alle ultime luci della sera in un campetto di polvere e terra, allora non potete capirlo.

Ma in quell'immagine lì, quel sole sui tetti dei palazzi in costruzione c'è quasi tutta la mia vita fino ai quindici anni circa. Come si fa a non commuoversi?

enri1968 ha detto...

Bel ricordo, non è nostalgia, è un ricordo della memoria, può essere una specie di "madeleine"?

Anche avevamo rubato ai muratori dei cantieri ... solo che una volta ci hanno tirato un martello per fortuna mancandoci.

allelimo ha detto...

Sì, direi che è una classica madeleine proustiana: l'importante è non attribuire al catalizzatore (in questo caso, la canzone di De Gregori) valori che appartengono invece alle memorie da esso scatenate.

Noi avevamo avuto invece problemi con il contadino (giocavamo alla guerra con fortini e trincee fatte in mezzo ai campi di grano) che una volta ci aveva tirato il forcone, anche lui senza prenderci!

giusy ha detto...

Una canzone che appartiene ad uno dei momenti più "alti" della poetica di De Gregori: il calcio come metafora della vita; una melodia più dolce e delicata (meno monotona, secondo me, rispetto a "la donna cannone); il coraggio di vivere espresso nelle parole e il tutto confezionato per avere una grande forza evocativa. Una canzone bellissima.
De Gregori è senz'altro uno dei migliori autori di vecchia generazione ed anche uno dei peggiori cantanti: soprattutto quando tenta di fare il verso a Dylan ma poi gli esce fuori il verso di un asino che raglia: avete presente?

Leandro Giovannini ha detto...

LEI: Ma che cos\'è
quel nodo in gola che mi assale
che cos\'è
Sei qui con me
e questa assurda solitudine perché

LUI: Ma che cos\'è
se per gli aironi Il volo è sempre libertà
Perché per noi
Invece c\'è qualcosa dentro che non va
INSIEME: che non va

INSIEME: Nostalgia, nostalgia canaglia
che ti prende proprio quando non vuoi
Ti ritrovi con un cuore di paglia
e un incendio che non spegni mai
Nostalgia, nostalgia canaglia
di una strada, di un amico, di un bar
di un paese che sogna e che sbaglia
ma se chiedi poi tutto ti da

LEI: Chissà perché
si gira il mondo per capire un po\' di più

LUI: Sempre di più
tu vai lontano e perdi un po\' di ciò che sei

LEI: E poi perché
un\'avventura è bella solo per metà

LUI: Mentre si va
quel dolce tarlo All\'improvviso tornerà
INSIEME: tornerà

INSIEME: Nostalgia, nostalgia canaglia
Che ti prende proprio quando non vuoi
Ti ritrovi con un cuore di paglia
e un incendio che non spegni mai
Nostalgia, nostalgia canaglia
di una strada, di un amico, di un bar
di un paese che sogna e che sbaglia
ma se chiedi poi tutto ti da

giusy ha detto...

quoto Harmonica che cita Albano & Romina!
:-D

allelimo ha detto...

Gli ultimi due interventi non li ho davvero capiti.

giusy ha detto...

non li ho capiti nemmeno io, tranne per il passaggio brusco dalla nostalgia come arte del ricordo in Prout, alla nostalgia-canaglia demenzial-popolare di Albano & Romina. Qui si apprezza lo humor di harmonica e si va off topic.
(pardon) :o)

Leandro Giovannini ha detto...

giusy, tu si che mi capisci ;o)