sabato 30 gennaio 2010

File sharing


Siamo tutti ladri se facciamo uso del p2p? [1]

Risposta breve: sì.

Risposta lunga: sì, perchè se scarico dalla rete [2] una canzone (o un film o un libro o quello che volete voi) in una maniera non autorizzata dal suo autore, c'è un'unica maniera per definire il tutto: furto.
Tutte le scuse che si vogliono portare a giustificazione sono, per l'appunto, scuse, e non reggono ad un'analisi appena appena onesta. [3]
Rubare è rubare, io nel campo della musica lo faccio da anni, punto.

Perchè possiamo dire che scaricando una canzone non diamo i nostri soldi alle cattive multinazionali ed ai loro orrendi CEO, ma purtroppo così facendo non li diamo neanche a tutti gli altri che ci lavorano per i CEO, dalle segretarie ai fattorini - e indovinate chi saranno i primi ad essere lasciati a casa se le cose vanno male?

Ed è vero che così facendo non diamo i nostri soldi a quella tronfia rockstar da classifica che sarà purtroppo costretta a rinunciare alla sua nuova Ferrari annuale e a ripiegare sull'acquisto biennale - ma forse non se ne accorgerà nemmeno, quando parti da tantissimo un po' di meno non lo senti davvero - è quando parti da poco che anche pochissimo meno fa la differenza...

E' vero che magari poi andiamo a vedere il concerto di un artista che abbiamo conosciuto con il file-sharing, oppure lo sosteniamo comprando poi i supporti fisici, ma anche qui il furto rimane. [4]

E' un po' come nel '77 con gli "espropri proletari", che poi sono diventati giustamente una barzelletta: anche se gli cambi nome, un furto rimane un furto. E chi ne viene maggiormente danneggiato non è certamente la multinazionale - che i suoi soldi li ha già incassati dal rivenditore - e neanche il rivenditore, che può sempre ricaricare maggiormente i suoi clienti... eh già, il vero danneggiato alla fine è ancora il "consumatore finale"...

A questo proposito non è possibile ignorare la chiusura di tanti, troppi negozi specializzati di dischi negli ultimi anni - voi dite che il file-sharing non conta niente se ce ne sono sempre di meno in giro?

Perchè insomma: o io - musicista - decido che la mia musica deve essere disponibile gratuitamente per tutti, ed è perfetto, esistono modi e canali per permettere che questo si realizzi. [5]
Oppure io sono un musicista e lo faccio di mestiere, e con i dischi venduti ci devo pagare le bollette e la spesa al supermercato - o anche la Ferrari, per questo - e decido che la mia musica deve essere pagata da chi la vuole ascoltare, beh, ho il pieno diritto di non subire furti, così come il negoziante che vende pane o vestiti o lampadine.

E naturalmente il fatto che la merce elettronica sia per sua natura più "facile" da rubare (musica, film e software in particolare) non è mica una giustificazione :)

Detto questo, mi sembra giusto precisare che:
1. Non sono mai stato danneggiato da nessun tipo di furto elettronico, non avendo mai avuto da vendere nessun contenuto artistico/digitale.
2. Non smetterò per questo di approfittare di ogni opportunità per avere musica, film e software aggratis - mi dichiaro colpevole a prescindere, so che è sbagliato - ma nessuno è perfetto... ;)
3. Mi rimane l'ultimo dubbio: perchè posso prendere tutti i libri che voglio in una bibilioteca pubblica e va tutto bene, mentre con musica e film non è possibile?


Note e links:
[1] "Peer to peer", cioè il modo di distribuzione di contenuti digitali sul web usato in maniera più o meno illegale da Napster e da tutti i i suoi figli, nipoti, e pronipoti.
In una parola, "condivisione".

[2] Da Napster in poi insomma, passando per Audiogalaxy, WinMX, eMule, Soulseek, blog Mp3, bittorrents...

[3] Cosa che, d'altra parte, non ci si può aspettare da un ladro... ;)

[4] E poi chi l'ha mai detto che dietro un concerto non ci sia lo stesso tipo di organizzazione della multinazionale etichetta discografica?

[5] A partire dalla licenza "Creative Common" per arrivare alle net labels che offrono il download gratuito delle loro produzioni.

10 commenti:

romilar ha detto...

Uhm, questione spinosa.
NOn mi interessa se ci vanno di mezzo rockstar su major, mi interessa che non ci vadano di mezzo le band underground. Non scarico tanto ma sì scarico mediamente più di quel che compro ma:

1) spesso vado ai concerti delle band "scaricate" pago il biglietto, compro birra e compro il cd o anche più di uno che ho scaricato.
2) Parto alla ricerca dei dischi che mi sono piaciuti davvero della gente "scaricata", la ricerca può durare anche anni perchè mi pongo un limite al prezzo del cd, un limite mio tipo "non pagare più di 12 euro" e spesso usato o nuovo col tempo lo trovo.
Il problema caro Allelimo è il prezzo e niente altro.

Leandro Giovannini ha detto...

il futuro è quello tracciato dai radiohead; che le major se ne facciano una ragione. e poi, riguardo ai film, perchè qui in italia non li posso scaricare da ìtunes come noleggio mentre in usa è possibile farlo?
so che chi li scarica aggratis continuerà a farlo, ma dare la possibilità di noleggiare film in alta qualità per pochi euro credo che convenga anche alle major.

Lucien ha detto...

Per la musica ormai la strada è segnata. Per i film il problema è più complesso e sono d'accordo con Harmonica. Fra l'altro certi film non è proprio possibile vederli neanche al cinema perché spesso non vengono neanche distribuiti, come sta per capitare a "The Road". Perciò o aspettare (o volte anche anni il DVD) altrimenti... file sharing

DiamondDog ha detto...

Ehi, non fasciamoci la testa, io conosco una biblioteca dove prestano anche i CD.

Bastian Cuntrari ha detto...

E bravo, Allelimo! Io non scarico musica, perché non sono una musicofila. Ma tutte le serie di Fox Crime sì, perché sono una tele-dipendente dal genere thriller, giallo, legal, etc. E anche i film dello stesso genere mi scarico, pure quelli vecchi come il cucco. Sono una ladra perché anche questi prodotti sono coperti da copywrite?

L'esempio che fai della biblioteca pubblica è suggestivo, ma non propriamente calzante, perché - alla fine - il libro lo devi restituire e il "bene" non resta, per te, fruibile e disponibile.
Ma te ne propongo un altro: perché l'ultimo decoder di Sky (MySky HD) mi dà la possibilità di registrare sino a 140 ore di trasmissione, che restano tutte nella mia fruibilità e disponibilità? Un lasciapassare per ladri inveterati?

allelimo ha detto...

Romilar propone una soluzione che condivido in parte (anche se la birra...?) - per esempio non scarico niente delle piccole etichette diy (a meno che il disco non sia già esaurito)

Per quanto riguarda iTunes e il download legale a pagamento: in realtà perchè mai dovrei pagare 10 euro per scaricare un disco codificato in aac piuttosto che scaricare il flac illegalmente? Tra zero e qualsiasialtracifra, io scelgo zero... :)

Anche il discorso della distribuzione non vale solo per i film: senz'altro vi ricordate i negozi di dischi "di importazione"? Adesso è ancora più difficile trovare dischi particolari perchè i negozi di una volta sono chiusi o stanno chiudendo e la grande distribuzione al massimo arriva ad avere i Flaming Lips o i Radiohead...

Lo stesso discorso mi pare si possa fare per le biblioteche: è vero che alcune prestano anche i cd, ma qual è la disponibilità e l'assortimento rispetto ai libri?

Per i telefilm il problema è identico: sono prodotti coperti da copyright, e quindi anche lì siamo nel campo del furto (io per esempio ho scaricato per mio figlio la serie completa di Shaun the Sheep, innumerevoli cartoni Disney, etc.)

Mentre mi sembra molto appropriato il rilievo sulla disponibilità fisica del bene a proposito del prestito bibliotecario e del MySky HD :)

Ma rimane la domanda è "Siamo tutti ladri se..."?

Maurizio Pratelli ha detto...

il libro lo leggi e lo riporti e non ti fai le fotocopie.... :-) e cmq scarica oggi scarica domani, anche il cinema morirà. poi sulle major è lungo il discorso.

allelimo ha detto...

Si ma la fruizione "normale" di un libro non è la stessa di un disco - un libro viene raramente letto più di una o due volte, quindi dal punto di vista del "produttore" (casa discografica o editrice) che io prenda un libro in biblioteca o che io scarichi un disco dalla rete, il mancato introito è lo stesso: non ho comprato nè il libro nè il disco...

Se poi il discorso sulle majors è lungo, beh, facciamolo - magari non tutto oggi, ma non ci corre dietro nessuno :)

Webbatici ha detto...

Sarò anche un ladro ma l'industria lo è stata legalizzata per decine di anni, ha superato il limite e la tecnologia gli si è rivoltata contro. Se l'è meritata!
Devono capire tutti che i tempi sono cambiati e le regole oggi le facciamo noi consumatori: ad esempio io pago quando vado a vedere un gruppo dal vivo, e se sono soddisfatto compro anche la t-shirt :-))

allelimo ha detto...

Qui mi sembri un po' troppo autoindulgente - io capisco in teoria il discorso "l'industria se lo merita", però non posso scordare che chi ne fa le spese non sono i responsabili degli errori, ma le persone che non c'entrano nulla e sono semplicemente più giù nella scala gerarchica delle multinazionali...

Il che non mi impedisce, come già scritto, di continuare allegramente con il download - ma non ho mai detto di essere immune dalle contraddizioni :)