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Sono le casse che determinano come suona il tuo sistema hi-fi. Non l’amplificatore, non il pre-amplificatore, non il lettore CD o DVD, ma solamente le casse.
Gli altoparlanti, anche i migliori, sono molto meno accurati in termini di “output rispetto all’input” di qualsiasi altro componente. Le casse sono invariabilmente l’anello debole della catena, l’anello che limita la qualità della riproduzione sonora.
Sono sempre cinicamente divertito quando un audiofili si porta a casa un amplificatore nuovo di pacca con le sue manine che scottano, lo connette trattenendo il respiro alle sue piccole e brutte casse, non più grandi di quanto sua moglie gli permetta, e finalmente fa partire la musica. Il suono è esattamente lo stesso di prima, con l’amplificatore più vecchio, più economico e meno bello da vedere, ma lui naturalmente non lo ammetterà mai. Se invece avesse speso i suoi soldi per un paio di casse migliori, il miglioramento del suono sarebbe stato indiscutibile.” [1]
Dunque, premessa: questo post nasce dalla discussione che potete trovare nei commenti al post “
cd o vinile” – quindi molte cose sono ripetizioni di argomenti già discussi lì, ma avevo promesso varie volte di fare un post specifico sull'argomento.
Le opinioni da me espresse qui sono, per quanto possibile, corredate da una giustificazione documentale tecnico/scientifica – nel tentativo di portare un po’ di razionalità ed oggettività in un campo dove sembra esisterne poca.
Poi, intendiamoci: se uno sente – o immagina, ma è lo stesso - ugualmente le differenze, anche dove è tecnicamente dimostrato che non esistono, va bene lo stesso: ognuno è libero di spendere i suoi soldi nella maniera che preferisce!
Da un forum in inglese: “Audiophilia isn't even about the sound, it's an obsessive compulsive disorder.”
Cioè “L’audiofilia non ha nemmeno a che fare con il suono, è un disordine ossessivo-compulsivo.”
Forse un po’ eccessivo come parere – però proviamo a partire da una divertente passeggiata tra le assurdità più evidenti (alcune al limite della truffa vera e propria) leggendo
questo articolo, completo di tutti i link necessari per farsi quattro sane risate sul mondo audiofilo.
Insomma, qui troviamo una manopola del volume in legno (!) da 485$ che è puro genio commerciale, oppure i mitici cavi della corrente da 13.400$, gli ultra tweeters da 1Ghz (!) di frequenza da 400$
(nella foto qui sopra), il demagnetizzatore di dischi in vinile da 418$, e via di seguito, di puttanata in puttanata :)
Questa branca della patafisica (o della magia) in inglese viene chiamata anche “Audiophoolery” [2] termine che purtroppo è impossibile tradurre…
Comunque, una volta finita l’edificante lettura reperibile al link citato prima, qualcuno potrebbe cominciare a chiedersi se, anche al di là di queste evidenti esagerazioni, magari anche le apparecchiature “audiofile” meno estreme non soffrano della stessa sindrome.
Perché cercando i nomi delle apparecchiature hi-fi citati da silvano si trovano sui siti presentazioni degli apparecchi (Meridian e Krell, da quanto ho capito, “audiofili” ma non di fascia estrema) che hanno più a che fare con la magia che con qualunque altra branca del sapere umano: come diavolo fa un lettore cd a “correggere gli errori fatti durante la registrazione o il mastering” o un pre-amplificatore ad avere “Una larghezza di banda che si estende a 300 khz [3], promuovendo una bassa distorsione [4] e una fase corretta [5] nella banda udibile”?
La prima è pura magia, la seconda è fuffa pseudo-scientifica.
Bene, cercando in rete si trovano vari e dettagliati studi scientifici [6] che dimostrano come le differenze tra, ad esempio, un amplificatore da 500$ ed uno da 5.000$ [7]
non sono percepibili in un test ABX [8] eseguito correttamente [9].
Qui mi permetto di sottolineare ancora una volta l’importanza di un test ABX eseguito correttamente.
La psicoacustica esiste, e dimostra alcune cose – ad esempio che tra due segnali audio di diverso volume, quello più alto sembrerà sempre migliore.
E state certi che il negoziante che sta cercando di vendervi un ampli da 5.000 euro questa cosa la sa, e o è stupido o la sfrutta a suo favore… o pensate davvero che abbia un qualsiasi interesse a dimostrarvi il contrario e vendevi un ampli da 500 euro? :)
E d’altronde le orecchie funzionano in modo curioso, l’effetto placebo (dato dal sapere cosa stai ascoltando o dal vedere l’apparecchiatura che sta suonando) esiste, ed è possibile essere perfettamente convinti che quello che “deve” suonare meglio suoni effettivamente meglio!
Proprio per questo un test ABX è l’unica maniera per togliere tutti gli elementi ambigui dalla valutazione comparativa.
Un generico test in un negozio (senti il Pioneer – e adesso il Meridian… Ah si come suona meglio il secondo!) non dimostra un bel nulla, con buona pace di tutti.
Poi si può scegliere, naturalmente: se uno crede, crede! Di fronte alla religione o alla magia, nessuna dimostrazione scientifica sarà mai riconosciuta valida :)
La stessa cosa si può dire, grossomodo, per tutti i componenti elettrici ed elettronici (siano essi analogici o digitali) nel percorso di un segnale audio, la cui realizzazione materiale è ragionevolmente vicina al 99,99% di accuratezza”.
Discorso diverso per le casse (o le cuffie) che sono il limite estremo del percorso di un segnale audio, fondamentalmente una massa vibrante che trasforma un impulso elettrico in uno spostamento di aria – e qualsiasi realizzazione in questo campo non può che essere – sempre – ben lontana da un accuratezza paragonabile a quella raggiunta in tutti gli altri anelli della catena.
Ma per gli audiofili tutto questo non ha significato – se hanno speso 10.000$ per un amplificatore che rispetto a quello di prima offre (a livello di specifiche tecniche) per esempio un miglioramento nel THD dello 0.01% - beh, allora
deve suonare diverso! Anche solo per l’effetto placebo, ma mica potrai ammettere con te stesso che hai buttato via 10.000$ e non senti nessuna differenza :)
Quindi ti auto convinci, cominci a credere ai fantasmi ed alle fate, “come non la senti la differenza? Ma dai, è chiarissima!”
E non esiste una sola prova documentale di un test in cui queste differenze siano state rilevate all’ascolto.
Poi, intendiamoci, le differenze nelle specifiche tecniche ci sono – solo che
nessuno può ascoltarle.
Note e links:
[1] Alla parola “casse” si può anche sostituire la parola “cuffie”, il risultato non cambia: questo più o meno riassume quello che io penso dell’argomento.
Tratto da "
The Audiocritic"
[2] Da “fool”, stupidotto, sempliciotto: in inglese il primo aprile è “Fool's Day”
[3] L’orecchio umano può arrivare a sentire frequenze fino a circa 20 khz, e il limite cala con il passare degli anni: un adulto normalmente arriva a 16/18 khz.
Gli ingegneri della Philips mica hanno scelto la frequenza di campionamento del CD a casaccio: 44,1 khz cioè, in base al Teorema di Nyquist-Shannon, il doppio della più alta frequenza riproducibile pari a 22,05 khz – cioè qualcosina in più di quello che un orecchio umano è in grado di sentire. La scelta della frequenza di 48 khz per il DAT (e poi dall’ADAT) è dipesa più da ragioni commerciali che da considerazioni psico-acustiche.
Tutte le altre frequenze di campionamento sono multipli di una di queste due di “base” (88 e 176 piuttosto che 96 e 192) ma
non servono a nulla.
Esauriente spiegazione matematica di quanto detto fin'ora
qui.
La bit-depht (16 o 24) invece rappresenta solo la gamma dinamica registrabile: a 16 bit la gamma dinamica (differenza tra il suono di volume più basso al suono di volume più alto) è di 96 db, a 24 bit è di 144 db teorici (limitati nel mondo reale a 120 db)
[4] La distorsione non ha evidentemente nulla che vedere con la risposta in frequenza.
[5] In un impianto audio la fase o è corretta oppure no, non esistono vie di mezzo. Dipende solo dal fatto di rispettare o meno la polarità dei connettori che vanno dall’ampli alle casse. E oltretutto l’orecchio umano la ignora quasi completamente: in studio di registrazione non è insolito registrare un cantante che ascolta la base non attraverso una cuffia ma attraverso due casse collegate in opposizione di fase – provare per credere, se il microfono è piazzato correttamente non c’è praticamente leak della base nella traccia del cantato, perché i due segnali in opposizione di fase si cancellano una volta registrati – ma il cantante sente lo stesso la base sulla quale canta.
[6] Ovvero svolti con metodologie e condizioni documentate e riproducibili.
[7] In particolare
questo studio sugli amplificatori.
[8] Ripeto la definizione tratta dal post sugli mp3: Il test ABX o doppio cieco consiste nel paragonare due fonti audio conosciute (A e B) ad una terza (X) selezionata di volta in volta a caso tra le prime due.
[9] Un altro mitico test in doppio cieco metteva a paragone un
cavo audio per collegare le casse da 10.000$ al metro con una stampella in metallo per abiti – indovinate un po’? Esatto, nessuna differenza percepibile…