venerdì 14 maggio 2010

Audiofilia


Sono le casse che determinano come suona il tuo sistema hi-fi. Non l’amplificatore, non il pre-amplificatore, non il lettore CD o DVD, ma solamente le casse.
Gli altoparlanti, anche i migliori, sono molto meno accurati in termini di “output rispetto all’input” di qualsiasi altro componente. Le casse sono invariabilmente l’anello debole della catena, l’anello che limita la qualità della riproduzione sonora.
Sono sempre cinicamente divertito quando un audiofili si porta a casa un amplificatore nuovo di pacca con le sue manine che scottano, lo connette trattenendo il respiro alle sue piccole e brutte casse, non più grandi di quanto sua moglie gli permetta, e finalmente fa partire la musica. Il suono è esattamente lo stesso di prima, con l’amplificatore più vecchio, più economico e meno bello da vedere, ma lui naturalmente non lo ammetterà mai. Se invece avesse speso i suoi soldi per un paio di casse migliori, il miglioramento del suono sarebbe stato indiscutibile.
” [1]

Dunque, premessa: questo post nasce dalla discussione che potete trovare nei commenti al post “cd o vinile” – quindi molte cose sono ripetizioni di argomenti già discussi lì, ma avevo promesso varie volte di fare un post specifico sull'argomento.

Le opinioni da me espresse qui sono, per quanto possibile, corredate da una giustificazione documentale tecnico/scientifica – nel tentativo di portare un po’ di razionalità ed oggettività in un campo dove sembra esisterne poca.
Poi, intendiamoci: se uno sente – o immagina, ma è lo stesso - ugualmente le differenze, anche dove è tecnicamente dimostrato che non esistono, va bene lo stesso: ognuno è libero di spendere i suoi soldi nella maniera che preferisce!

Da un forum in inglese: “Audiophilia isn't even about the sound, it's an obsessive compulsive disorder.”
Cioè “L’audiofilia non ha nemmeno a che fare con il suono, è un disordine ossessivo-compulsivo.”
Forse un po’ eccessivo come parere – però proviamo a partire da una divertente passeggiata tra le assurdità più evidenti (alcune al limite della truffa vera e propria) leggendo questo articolo, completo di tutti i link necessari per farsi quattro sane risate sul mondo audiofilo.

Insomma, qui troviamo una manopola del volume in legno (!) da 485$ che è puro genio commerciale, oppure i mitici cavi della corrente da 13.400$, gli ultra tweeters da 1Ghz (!) di frequenza da 400$ (nella foto qui sopra), il demagnetizzatore di dischi in vinile da 418$, e via di seguito, di puttanata in puttanata :)

Questa branca della patafisica (o della magia) in inglese viene chiamata anche “Audiophoolery” [2] termine che purtroppo è impossibile tradurre…

Comunque, una volta finita l’edificante lettura reperibile al link citato prima, qualcuno potrebbe cominciare a chiedersi se, anche al di là di queste evidenti esagerazioni, magari anche le apparecchiature “audiofile” meno estreme non soffrano della stessa sindrome.
Perché cercando i nomi delle apparecchiature hi-fi citati da silvano si trovano sui siti presentazioni degli apparecchi (Meridian e Krell, da quanto ho capito, “audiofili” ma non di fascia estrema) che hanno più a che fare con la magia che con qualunque altra branca del sapere umano: come diavolo fa un lettore cd a “correggere gli errori fatti durante la registrazione o il mastering” o un pre-amplificatore ad avere “Una larghezza di banda che si estende a 300 khz [3], promuovendo una bassa distorsione [4] e una fase corretta [5] nella banda udibile”?
La prima è pura magia, la seconda è fuffa pseudo-scientifica.

Bene, cercando in rete si trovano vari e dettagliati studi scientifici [6] che dimostrano come le differenze tra, ad esempio, un amplificatore da 500$ ed uno da 5.000$ [7] non sono percepibili in un test ABX [8] eseguito correttamente [9].

Qui mi permetto di sottolineare ancora una volta l’importanza di un test ABX eseguito correttamente.
La psicoacustica esiste, e dimostra alcune cose – ad esempio che tra due segnali audio di diverso volume, quello più alto sembrerà sempre migliore.
E state certi che il negoziante che sta cercando di vendervi un ampli da 5.000 euro questa cosa la sa, e o è stupido o la sfrutta a suo favore… o pensate davvero che abbia un qualsiasi interesse a dimostrarvi il contrario e vendevi un ampli da 500 euro? :)

E d’altronde le orecchie funzionano in modo curioso, l’effetto placebo (dato dal sapere cosa stai ascoltando o dal vedere l’apparecchiatura che sta suonando) esiste, ed è possibile essere perfettamente convinti che quello che “deve” suonare meglio suoni effettivamente meglio!
Proprio per questo un test ABX è l’unica maniera per togliere tutti gli elementi ambigui dalla valutazione comparativa.
Un generico test in un negozio (senti il Pioneer – e adesso il Meridian… Ah si come suona meglio il secondo!) non dimostra un bel nulla, con buona pace di tutti.
Poi si può scegliere, naturalmente: se uno crede, crede! Di fronte alla religione o alla magia, nessuna dimostrazione scientifica sarà mai riconosciuta valida :)

La stessa cosa si può dire, grossomodo, per tutti i componenti elettrici ed elettronici (siano essi analogici o digitali) nel percorso di un segnale audio, la cui realizzazione materiale è ragionevolmente vicina al 99,99% di accuratezza”.
Discorso diverso per le casse (o le cuffie) che sono il limite estremo del percorso di un segnale audio, fondamentalmente una massa vibrante che trasforma un impulso elettrico in uno spostamento di aria – e qualsiasi realizzazione in questo campo non può che essere – sempre – ben lontana da un accuratezza paragonabile a quella raggiunta in tutti gli altri anelli della catena.

Ma per gli audiofili tutto questo non ha significato – se hanno speso 10.000$ per un amplificatore che rispetto a quello di prima offre (a livello di specifiche tecniche) per esempio un miglioramento nel THD dello 0.01% - beh, allora deve suonare diverso! Anche solo per l’effetto placebo, ma mica potrai ammettere con te stesso che hai buttato via 10.000$ e non senti nessuna differenza :)
Quindi ti auto convinci, cominci a credere ai fantasmi ed alle fate, “come non la senti la differenza? Ma dai, è chiarissima!”
E non esiste una sola prova documentale di un test in cui queste differenze siano state rilevate all’ascolto.
Poi, intendiamoci, le differenze nelle specifiche tecniche ci sono – solo che nessuno può ascoltarle.


Note e links:
[1] Alla parola “casse” si può anche sostituire la parola “cuffie”, il risultato non cambia: questo più o meno riassume quello che io penso dell’argomento.
Tratto da "The Audiocritic"

[2] Da “fool”, stupidotto, sempliciotto: in inglese il primo aprile è “Fool's Day”

[3] L’orecchio umano può arrivare a sentire frequenze fino a circa 20 khz, e il limite cala con il passare degli anni: un adulto normalmente arriva a 16/18 khz.
Gli ingegneri della Philips mica hanno scelto la frequenza di campionamento del CD a casaccio: 44,1 khz cioè, in base al Teorema di Nyquist-Shannon, il doppio della più alta frequenza riproducibile pari a 22,05 khz – cioè qualcosina in più di quello che un orecchio umano è in grado di sentire. La scelta della frequenza di 48 khz per il DAT (e poi dall’ADAT) è dipesa più da ragioni commerciali che da considerazioni psico-acustiche.
Tutte le altre frequenze di campionamento sono multipli di una di queste due di “base” (88 e 176 piuttosto che 96 e 192) ma non servono a nulla.
Esauriente spiegazione matematica di quanto detto fin'ora qui.
La bit-depht (16 o 24) invece rappresenta solo la gamma dinamica registrabile: a 16 bit la gamma dinamica (differenza tra il suono di volume più basso al suono di volume più alto) è di 96 db, a 24 bit è di 144 db teorici (limitati nel mondo reale a 120 db)

[4] La distorsione non ha evidentemente nulla che vedere con la risposta in frequenza.

[5] In un impianto audio la fase o è corretta oppure no, non esistono vie di mezzo. Dipende solo dal fatto di rispettare o meno la polarità dei connettori che vanno dall’ampli alle casse. E oltretutto l’orecchio umano la ignora quasi completamente: in studio di registrazione non è insolito registrare un cantante che ascolta la base non attraverso una cuffia ma attraverso due casse collegate in opposizione di fase – provare per credere, se il microfono è piazzato correttamente non c’è praticamente leak della base nella traccia del cantato, perché i due segnali in opposizione di fase si cancellano una volta registrati – ma il cantante sente lo stesso la base sulla quale canta.

[6] Ovvero svolti con metodologie e condizioni documentate e riproducibili.

[7] In particolare questo studio sugli amplificatori.

[8] Ripeto la definizione tratta dal post sugli mp3: Il test ABX o doppio cieco consiste nel paragonare due fonti audio conosciute (A e B) ad una terza (X) selezionata di volta in volta a caso tra le prime due.

[9] Un altro mitico test in doppio cieco metteva a paragone un cavo audio per collegare le casse da 10.000$ al metro con una stampella in metallo per abiti – indovinate un po’? Esatto, nessuna differenza percepibile…

20 commenti:

unwise ha detto...

il mio falegname con 30.000 lire la fa meglio! :))

silvano ha detto...

Non mi cimento. Solo sarebbe carino tu venissi a casa mia con un amplificatore di tua scelta da 500 euro e provassimo le mie Kef. Dopo si potrebbe discutere, ma prima dovresti provare di persona se vi sia o meno differenza. Non pretendo che tu mi creda sulla parola. Poi per quello che riguarda le esagerazioni nel mondo hi - fi vi sono eccome come vi sono prodotti truffaldini. Dipende dalla nostra intelligenza e dalla nostra cultura discernere. Non è così in tutti i campi? Se invece si vuole affrontare ideologicamente la discussione inutile stare qui a perdere tempo, ognuno di noi rimarrà sulle sue posizioni per di più convinto ed in buona fede.
ciao, silvano.

allelimo ha detto...

silvano, nessuna polemica ideologica, per carità.
Credo che la differenza la facciano le casse, il resto, mah...

Il post è più sugli eccessi che sul normale appassionato di hi-fi - anche se faccio fatichissima a capire come ci si possa appassionare al mezzo piuttosto che al contenuto, ma è un po' lo stesso discorso vinile/cd/files mp3.

Poi ci sono cose nel mondo audiofilo che sono sinceramente troppo divertenti: ma hai visto il demagnetizzatore di vinili? O l'attrezzo per rifilare i cd a 45°? O il pennarello anti-riflesso laser per colorare il bordo del cd? :)

silvano ha detto...

La differenza la fanno le casse, la sorgente, e l'amplificatore in ordine di rilevanza percettiva.
Gli eccessi sono ridicoli e a mio modo di vedere è ridicolo l'audiofilo che si appassiona all'impianto. In realtà audiofilia dovrebbe essere sinonimo di musicofilia, quando dovesse finire o venire a mancare questa corrispondenza l'audiofilia non servirebbe a nulla.
In altre parole dovessi scegliere io preferisco grande musica ascoltata con una radiolina a transistor che pessima musica ascoltata con il miglior impianto in circolazione...se poi fossi libero ascolterei grande musica con un grande impianto...
ciao, catalano.

Stefania248 ha detto...

Ti sei dato un pochino troppo alle cose serie.
Mi vuoi tagliare fuori?
:D

Stefania248 ha detto...

Se ti interessa, ha vinto l'Inter.
Mi sembrano tutti fuori di testa....
:D

Simone Cavatorta ha detto...

Ooooh, un po' di sano illuminismo su una materia resa (volutamente) nebulosa dai produttori e venditori di hi-fi.
Devo dire che queste conclusioni confermano alcuni miei sospetti di vecchia data.
In particolare, sono sempre rimasto basito per il costo MOSTRUOSO di alcuni cavi audio, il che mi ha fatto apprezzare particolarmente la nota numero [9]. XD
Nella mia città d'origine c'è un rivenditore di stereo costosissimi, un tipo molto snob, che una volta ha definito il mio dignitosissimo impianto Pioneeer (completo di casse Kef) un "elettrodomestico", facendomi sentire una merda deambulante. Ora, lui vende soprattutto amplificatori (dei valvolari per gente impaccata di soldi) ed effettivamente, se li ascolti nel suo negozio, in una stanzetta adibita, il suono è impressionante anche per un profano come me. Tuttavia, è abbastanza evidente - o perlomeno, il sospetto è forte - che tale suono sia dovuto più che altro all'eccellente acustica della stanzetta (che il paraculo ha reso ottimale) e al perfetto posizionamento delle casse, oltre che alle casse stesse, e che quindi l'amplificatore contribuisca più o meno per lo 0,001% al risultato finale, pur richiedendo un mutuo per essere acquistato! :)

allelimo ha detto...

Simone, ho aggiunto un link alla nota 9 - ma basta cercare "coat hanger" e "monster cable" su google e si trovano più di 7.000 links :)

Simone Cavatorta ha detto...

Beh, dal punto di vista imprenditoriale 'sta roba è puro genio. Sto seriamente pensando di mettermi a produrre anch'io un monster cable da 25.000 euro (mi sa che più lo fai pagare più te lo comprano): rapporto fra costo di produzione e prezzo di vendita: approssimativamente 1 a 25.000 :)

Maurizio Pratelli ha detto...

le casse fanno una differenza incredibile, non c'e' dubbio. Ma ho sentito suonare diversi lettori cd sulle stesse casse.... Ma non riesco ad essere un fanatico della materia... Sul fanatismo mi fermo al supporto. Per gli mp3 mi bastano anche due casse kevler attacccate al mio pc... :-9

allelimo ha detto...

Simone: ma guarda che c'è anche di meglio, hai visto il "Genesis 1.0 Power Cable" da 13.400$? E' un cavo della corrente, eh... :)
Comunque non è una brutta idea, se vuoi mettere su un'impresa io ci sto!
Potremmo pure dargli un tocco in più di "eleganza made in Italy" (basta una firma di un finto stilista) e vendere i cavi sul mercato USA a 20.000$ al metro, ne vendiamo una decina di metri all'anno e per quanto mi riguarda, io sono a posto così...
Maurizio: beh, meno male, ci mancava che fossi pure fanatico di hi-fi :)
Poi mi piacerebbe tanto farti fare una "vera" prova ABX con un cd, un vinile e un mp3...

silvano ha detto...

'mazza Ale, mi hai fatto venire voglia di scrivere un post sull'hi-fi. Devo trattenermi. Devo assolutamente trattenermi. Quello che sostieni non è sbagliato ma hai fatto di tutte le erbe un fascio. Come già detto vi sono delle esagerazioni incredibili nel mondo hi-end, degli eccessi da malati mentali, ma non tutto è eccesso nè bufala. Dire che tutti i cdp suonano uguali è una sciocchezza (certo se si ascoltano a confronto con delle casse che non valgono niente è vero che son tutti uguali), quasi come sostenere che tutti i giradischi suonano uguali. A parità di denaro speso (diciamo da 500 euro in su) mediamente i giradischi suonano meglio dei cdp. Che poi i cdp per l'utente medio diano meno problemi, che i cd siano meno critici per la manutenzione o che non presentino fruscii o si degradino nel tempo è altrettanto vero. Il cdp ha dalla sua che è più comodo, infnitamente più comodo (il 90% dei miei ascolti lo effettuo con cd) e meno critico.
Per tutti gli altri discorsi bisognerebbe avere l'umiltà di fare dei confronti diretti. Un discorso invece che si può fare da subito, senza bisogno di sedute d'ascolto, è che vi è una grande ed apprezzabile differenza tra un cdp da 300 euro ed uno da 2000 (che i 1700 di differenza valgano o meno la spesa è poi una valutazione personale), mentre tra un cd da 2000 ed uno da 6000 la differenza è meno apprezzabile e per poterla sentire nettamente, come nel primo caso dell'esempio, bisogna confrontare il cdp da 2000 con una macchina che ne costa 15 o 20.000. La domanda è: ne vale la pena? Secondo me no, perchè si viene a rompere il rapporto qualità/prezzo, ed il costo diviene una specie di variabile indipendente.
Infine per le amplificazioni è senz'altro il componente meno evidente all'ascolto. Però diventa evidente, e anche molto, non appena si sia superata una soglia minima di qualità delle casse (banalmente tanto meglio sono le casse tanto meglio di sentirà la qualità dell'amplificazione sia verso l'alto sia verso il basso, supponendo che la qualità delle casse sia acquisita e costante nel tempo).

ciao-ciao, silvano.

Simone Cavatorta ha detto...

Allelimo: ... è un cavo della corrente??!! O_O
Beh, ma in effetti è logico: se costa così tanto condurrà molta corrente in più, e tutti sanno che più corrente riceve lo stereo più aumenta la qualità del suono (l'unico problema è il rischio di ritrovarsi un hi-fi flambè). :)
Comunque, per l'impresa è ok. Potremmo iniziare con un capitale sociale di 20 euro, che dovrebbero bastare per produrre i primi 10/15 metri di cavo. :)

silvano ha detto...

@Simone: che modello di Kef hai?

Simone Cavatorta ha detto...

Silvano: al momento non te lo so dire, perchè l'impianto di cui parlo sta a Parma a casa dei miei, mentre io adesso vivo a Roma. Comunque, le mie Kef sono piuttosto vecchiotte visto che quello stereo mi fu regalato quando avevo 15 anni (quindi 21 anni fa!). Oh, comunque funziona benissimo ancora adesso.

Simone ha detto...

Caro Allelimo, avendo un fratello audiofilo avrei da raccontarne di episodi compulsivi e di soldi buttati su cavetti.
Non sono però daccordo che la qualità del suono dipenda quasi esclusivamente dalle casse. La giusta via è come sempre nel mezzo.
Ho comprato un Rotel 920ax, pagato meno di 300 euro e quando sento suonare il Maestro che mio fratello ha pagato dieci volte di più, continuo a preferire il timbro del mio.

silvano ha detto...

Simone per avere la vera hi fi non occorre spendere cifre folli. Se si ha orecchio e buon gusto con poche centinaia di euro si possono avere apparecchi che danno la polvere a "mostri" multimilionari, non a tutti magari ma a tanti.
Il tuo Rotel suona divinamente, come tutte le elettroniche Rotel: http://www.tnt-audio.com/ampli/rotel.html
Ai suoi tempi era forse il migliore nella sua classe di prezzo, dello stesso livello c'era solo il piccolo Nad e qualcosina della Denon.
Se il Maestro di tuo fratello è quello della Audio Analogue...fagli le mie condoglianze, mi dispiace per lui. (ma forse è solo gusto mio che le elettroniche della AA le ho sempre trovate malsuonanti...ma tanto).

Simone ha detto...

Esattamente quello.
Ti dico che solo toglierlo dalla confezione e sistemarlo è stata un'impresa visto che pesa quanto un frigorifero. Bello eh, esteticamente niente da dire, fa la sua porca figura, ma a livello di suono non sono mai riuscito a notare queste prestazione da gigante, tranne forse un pò sui bassi, li suona molto bene a tutti i volumi.
Sono d'accordo con te, basta scegliere con calma e cercare le cose giuste per avere un buon impianto senza spenderci una fortuna. Ma purtroppo in questo campo c'è la convinzione che sotto certe cifre si resta a livello dilettantistico.

allelimo ha detto...

Io, con tutta la mia buona volontà, non riesco a sentire differenze di suono tra un amplificatore ed un altro.
Ce la faccio tra due chitarre, tra due riverberi, tra due ampli per chitarra (che è un'altra cosa, eh, qui si intende l'amplificatore + la cassa).

E gli amplificatori valvolari meriterebbero un post a parte: dal punto di vista tecnico/numerico, qualsiasi transistor suonerà sempre "meglio" di una valvola.
Il "suono delle valvole" può avere un minimo di senso in un amplificatore per chitarra - ma solo quando usato in distorsione, perchè la valvola in teoria ha una distorsione più "morbida" del transistor.
Per tutto il resto, boh - anche se capisco che un ampli valvolare con le valvole a vista è "bello" da vedere, purtroppo le mie orecchie ci vedono pochissimo.

E anche sulle casse, una cosa curiosa è che in studio di registrazione non si usano casse hi-fi. Perchè tutte, indistintamente, "colorano" il suono. Cercano di renderlo "più gradevole", e quindi non riproducono quello che è registrato nella sorgente, ma una sua versione piscoacusticamente "migliorata".
Le casse da studio invece sono tendenzialmente "neutre", per permettere di capire esattamente cosa è stato registrato, senza colori aggiuntivi.

Per quanto riguarda tutti i discorsi di paragone tra (quello che volete voi), io ero sinceramente convinto che un file mp3 suonasse molto peggio dell'originale su cd.
Facendo un confronto "alla buona", mi convincevo ogni volta che il cd suonasse meglio, e che la differenza fosse macroscopica.
Poi ho provato a fare un confronto ABX serio, con Foobar2000 (i link sono già in tutti gli articoli "tecnici" precedenti).
La differenza tra un mp3/v0 e l'originale cd, beh, non c'è. Per me almeno. Non sono stato capace di sentirla.
Fate questo test, poi ne riparliamo.

Leandro Giovannini ha detto...

conosco gente con impianti da capogiro che ci ascoltano la pausini e ligabue. hai ragione, conta quello che si ascolta, non come si ascolta.