giovedì 3 giugno 2010

Adolescenza


"Penso che si rimanga vivi nella misura in cui si riesce a mantenere l'atteggiamento che si aveva da adolescenti." [1]

Per me lo spirito dell'adolescenza (riferito ma non limitato alla musica) era la curiosità di scoprire un mondo che sembrava tutto nuovo.
E' lo spirito di cui ho già parlato in uno dei primi post di questo blog, quello per il quale si continua a cercare stimoli nuovi, a costruire un percorso, un filo che lega quello che ti piaceva prima a quello che apprezzi ora.
E' il motivo per il quale mi trovo spesso a polemizzare con chi invece la frase sopra l'ha capita come "rimanere eternamente adolescenti, senza cambiare mai".
E che di conseguenza continua ad anni di distanza a parlare bene e ad apprezzare solo quello che gli piaceva allora, senza distinguere da ciò che era buono in sè e ciò che semplicemente gli ricorda i suoi sedici anni.
Ci sarebbero troppi esempi da fare qui, dal feticismo per il vinile ai tanti dinosauri del rock di cui è vietato parlare male...

Questo l'ho scritto rispondendo su un altro blog, ma il discorso non interessava ed è stato lasciato cadere:
"Come mi sembra che troppe persone si fermino, senza accorgersi di ripetere le stesse critiche preconcette che venivano rivolte negli anni '30 al jazz (musica da negri) poi al rock'n'roll (musica da debosciati) poi alla psichedelia anni '60 (musica da drogati) etc.
Lo trovo preoccupante.
Ciclico, ma non per questo meno preoccupante: perdere la curiosità di scoprire cose nuove, di ascoltare cose inaspettate e spiazzanti, rifugiandosi nel comodo nido del già sentito e dei propri vent'anni.
Io, finchè ci riesco, preferisco continuare a muovermi."


E, sempre finchè ci riesco, cerco sempre di non parlare male "dei giovani d'oggi". Che sono più o meno, in percentuali più o meno costanti, come eravamo noi giovani di ieri, e come a loro volta erano i nostri bisnonni: nihil sub sole novi... [2]
Il giorno in cui comincerò a farlo, beh, allora sì che sarò diventato vecchio.


Note e links:
[1] Richard Hell, in un intervista con Lester Bangs del 1978, da "Guida ragionevole al frastuono più atroce".
Lester Bangs non è d'accordo e poi commenta: "L'adolescenza è uno dei momenti peggiori della vita, è la nube della non conoscenza e uno stato di goffaggine totale". Ma il punto non è l'adolescenza, è lo spirito dell'adolescenza. Anche il Lester mica sempre ci prendeva :)

[2] Se devo tirarmela con le lingue, che sembra faccia molto figo, rispolvero il latino. E prossimamente qualcosa in greco, così la metto giù dura anche con l'aver fatto il Liceo Classico, etc. :)

28 commenti:

Lucien ha detto...

"perdere la curiosità di scoprire cose nuove"
la cosa più tragica che potrebbe capitarmi, senza per questo buttare alle ortiche le cose che mi sono piaciute ieri.

sull’amaca.it ha detto...

Parole Sante! L'adolescenza è un periodo difficile, duro però formativo, se sono quello che sono è perché ... beh insomma avete capito, no?

sull’amaca.it ha detto...

Ah, scordavo proprio bella la scelta della foto dei Sonic Youth, il loro periodo che amo di più!

brazzz ha detto...

così è..si invecchia nel momento in cui si perde la curiosità di cercare,scoprire..di cambiare..e ci si rifugia nei ricordi,nel passato..

vittoriobond ha detto...

guarda, a volte mi capita di riascoltare musica che all'epoca mi piaceva e chiedermi come facessi (ma anche viceversa).
però è inevitabile che canzoni, film etc. mi ricordino eventi del passato perchè legati a determinate situazioni... d'altra parte il tempo passa e i ricordi aumentano. cancellarli non mi manterrebbe più giovane.
l'importante è non chiudersi in preconcetti (oggi come ieri) e non rifiutare a priori nulla di quel che l'oggi (o il ieri) mi propone(va).
sarò stato chiaro? mah!
ciao.

unwise ha detto...

gaudeamus igitur,iuvenes dum sumus

sull’amaca.it ha detto...

A proposito del post, questa mattina in auto andando al lavoro ho ascoltato A Ritroso di Massimo Zamboni e ci stava proprio
http://www.massimozamboni.it/scheda_cd.asp?ID=9

ciao

unwise ha detto...

scherzi a parte, l'ideale sarebbe mettere l'esperienza di un'età non più verde al servizio dell'entusiasmo, per evitare che questo prenda più di tante cantonate. non è che "nuovo è bello" per forza...anche il caffè col sale può essere una novità, ma fa schifo lo stesso

silvano ha detto...

Stavolta non ho nulla da polemizzare. Sembra fin impossibile. La curiosità è in un certo senso la vita, fin che c'è si rimane giovani in un qualche modo. Io non ho dei ricordi molto belli dell'adoloscenza, anzi più imbarazzanti e dolorosi che altro. M'hai fatto un po' intristire perchè in fondo temo il giorno che non dovessi più provare interesse e curiosità.

Simone ha detto...

Visto che tu non parli male dei giovani di oggi, ci penso io: ignoranti, superficiali, disinteressati, conformi, banali, vuoti, indifferenti, senza voglia di conoscere, di cercare, di mettere in discussione quello che viene proposto dai canali di comunicazione di massa nè di scoprire se c'è altro. Con qualche dovuta e fortunata eccezione, qui e lì.
Quindi, purtroppo, qualcosa di nuovo sotto il sole c'è, loro non sono come eravamo noi, altro modo di essere adolescenti e futuri adulti. Altri stimoli desiderati, che non hanno niente a che fare con la curiosità di scoprire, di conoscere e di emozionarsi veramente.
Colpa nostra che l'abbiamo fatto succedere.

ReAnto ha detto...

Simone ha descritto il modello "Moccia" del pianeta giovani A mio avviso non sono tutti così, ci sono anche delle belle realtà.(ecologia,volontariato,musicale ,artistico etc etc.).
Da padre di figlio diciassettenne e da adulto, faccio questa considerazione: essere adolescenti non è mai stato facile e lo è ancora meno nel 2010, e penso infine che sia inutile colpevolizzare del chi, del come e del perchè stia succedendo questo...guardiamo avanti e impegnamoci a far crescere questi figli con un cervello proprio ..non è facile,lo giuro :)

allelimo ha detto...

Simone: hai descritto perfettamente i "giovani d'oggi" visti dai "giovani di ieri".
Se ne era già parlato da Zio Scriba, quindi riciclo alcune cose già dette lì.
La prima testimonianza di questo tipo di cui io abbia notizia è in Giovenale (100 dc circa), che già rimpiangeva ed idealizzava un utopico "passato migliore", criticando costumi ed usanze dei "giovani".
Quando ero giovane io la generazione precedente ci diceva che eravamo merdine perchè loro avevano fatto il '68, e la generazione precedente diceva altro che '68, noi abbiamo vissuto sotto i bombardamenti, e quella prima diceva ma va là che noi abbiamo fatto la guerra, e quella prima erano i ragazzi del Piave del '99, altro che Seconda Guerra Mondiale, e via così fino ai Sumeri e ai Babilonesi...
Sono d'accordo con ReAnto: credo che i giovani d'oggi, come tutti i giovani in ogni tempo e luogo, siano composti da persone intelligenti, persone normali e stupidi, in percentuali che mi sembrano costanti nel corso dei secoli.
Una delle frasi peggiori che si possono dire è, a mio parere, "ai miei tempi...". Sono questi i miei tempi.

Simone ha detto...

Reanto, non faccio fatica a credere che tuo figlio sia una delle fortunate eccezioni, ma credo purtroppo che le regole classiche del confronto tra generazioni con questa attuale non valgano più. Allelimo, ci sono sempre le pecore bianche, ma la massa è purtroppo quella che ho descritto. Mai vista un'ignoranza e un disinteresse verso tutto quello che comporta impegno mentale come negli adolescenti di oggi. Ti farei leggere la gran parte degli che mi capitano in mano, ti garantisco che se superassi la difficoltà di capire che lingua hanno usato ti verrebbe da mandarli nelle miniere di sale per una decina d'anni per i concetti abominevoli e deprimenti che esprimono.
Non è colpa loro, questo dovrebbe farci sentire tutti in colpa.
Reanto posso solo immaginare quanto sia difficile.

allelimo ha detto...

Simone: ma scusa, ma le stesse cose identiche vengono dette ad ogni generazione.
Se fosse vero, non dico tanto tempo fa, ma solo un trecento anni orsono che minchia di geni c'erano in giro?
E comunque, quando ero adolescente io, la stragrande massa dei miei coetanei era formata dai famigerati "paninari", non esattamente un esempio di cultura.
Sono le percentuali che contano. A me sembrano sempre le stesse :)

ReAnto ha detto...

@simone-non ho detto che mio figlio sia una fortunata eccezione ,vatti a vedere questo mio post:
http://puntolineasuperficiereanto.blogspot.com/2010/05/il-motto.html
Stiamo vivendo un momento dove , i nonni non fanno più i nonni e si imbottiscono di viagra ser sentirsi giovani,vanno in motorino e non se ne perdono una, mamme procaci che si confondono per figlie e figlie che sembrano delle mamme, padri impazziti che a 50 anni, mollano tutto si danno agli aperitivi, piercing, discoteca ,iphone e macchina cabriolet,in cerca forse di una età che non hanno vissuto e non vivranno mai...è difficile per tutti vivere oggi, figuriamoci in un adolescente che lotta per chiarirsi le idee e "trovarsi" . i tempi sono questi,stop!
è inutile,andare a cercare i colpevoli :|

Zio Scriba ha detto...

Stavolta non entro nei particolari perché non mi va di riciclare cose già dette in un confronto dopo quel mio post, che fu al tempo stesso stimolante ed estenuante. Dico che mi sento giovane dentro, che amo i ragazzi e che non li accuso di niente, ma dico anche che se vogliamo dare uno sguardo alla situazione odierna da un punto di vista antropologico (e tutt'altro che nostalgico: ogni epoca ha le sue bellezze e le sue brutture) non posso che essere d'accordo al mille per cento con le cose che dice Simone. Le loro anime e i loro cervelli sono in grave pericolo, anche se la colpa non è loro ma, in gran parte, di vecchiacci le cui età vanno dalla nostra a quella di berlusconi...
Ma il punto è: se sarò smentito dai fatti farò festa, mi sbronzerò e danzerò dalla gioia, perché questi sono i classici argomenti su cui si spera di NON avere ragione (oltretutto sarebbe contro il mio interesse personale: uno scrittore ha ben poco da guadagnarci, dall'avvento di un'umanità superficiale, lobotomizzata e semianalfabeta, quindi spero di sbagliarmi, e di sbagliarmi di grossissimo!!!)

ReAnto ha detto...

Allelimo aveva i paninari, io avevo : I politicizzati: Lotta Continua ,Soviet, con Guccini ,Lolli e compagnia bella.I simpatizzanti ,modello americano ,"mettete i fiori nei vostri cannoni"
Poi c'erano i beoti, la stragande maggioranza,razza non estinta,il modello moccia di oggi

unwise ha detto...

io direi che un problema fondamentale è il numero: c'è più gente, quindi considerando che le percentuali restino le stesse, ci sono più stronzi. e gli stronzi, da che mondo è mondo, sono quelli che si notano di più...
e cmq non mi risulta che i palinsesti televisivi, per dirne una, siano stilati da 20enni. il problema semmai, è che per trovare un paio di jeans normali, sono dovuto andare in USA.... :))

ReAnto ha detto...

se mi permettete vorrei aggiungere anche questo ..una volta c'erano anche i modi e le mode. Quando un modo diventa una moda (cosa che sanno bene i nostri simpaticissimi stiliti più a la page)il modo è defunto.esmpio : io mi vestivo di nero ,andavo acomprare i vestiti all'usato perchè nei negozi "normali" non sitrovavano, ascoltavo dark e punk , ballavo la new wave in un locale chepoi sarebbe diventata una delle discoteche più famose d'Italia,e tutti mi guardavano in maniera strana ,era la mia maniera di protestare , io sto in questa società ,ma ci sto come cazzo voglio io... c'era la protesta. quando poi tutto questo è diventata una moda , basta è finita sei nel sistema...quanti ricordi mi avete fatto venire in mente

ReAnto ha detto...

Fermatemi!!! :D

ReAnto ha detto...

Vestirsi all'usato era da frekkettoni, punk, darkettoni,mia madre si incazzava come una scimmia.
Oggi si chiamano Vintage fa molto chic e ci vanno le mamme ,non le figlie/i.
Volevo fare un parallelo, nessuna lezione a nessuno qui siamo tutti intelligenti..quasi.
Colgo l'occasione,non poteva essere che qui in questo blog ,terra di confine e di saggezza per scrivere un disclaimer:
Chi dubitava di me, della mia sanità mentale, spero di aver fatto capire che anche io ho un cervello e riesco a parlare di argomenti seri e non solo di stronzate ;)
Ora basta perchè ti sei montato la testa (autocritica) fondamentale per vivere bene . a dopo

allelimo ha detto...

ReAnto: la differenza tra "modo" e "moda" è secondo me meglio definita dalla differenza tra controcultura e sottcoultura, e dall'inevitabile trasformarsi, via banalizzazione, della prima in seconda.
Argomento a mio parere interessante, gli si potrebbe dedicare un nuovo post.

ReAnto ha detto...

@Allelimo- Tu vuoi volare alto ed io ci sto . Siccome tu sei bravissimo a scrivere,al contrario di me che faccio ca'are...
Do iT!--infilaci anche Muzak ,ReNudo, Gong, Frigidaire..non deluderai ...sei bravo ..

allelimo ha detto...

Mah, sento un vago odore di presa per i fondelli... comunque il post lo scrivo lo stesso ;)

ReAnto ha detto...

Allelimo , da parte mia no, se sospetti qualcuno non sono io ..qui c'è qualcuno che mi conosce un
"pochinino" (alla toscana)e sa . Sono sincero ...queste discussioni mi prendono..preso dalla foga,potrei raccontare tutta la mia vita a 4 milioni di internauti... stigazzi... ;)ti comunico che sto ascoltando Confortably Numb dei Pink Floyd
Tiè!!

ReAnto ha detto...

Sei già a scrivere ...:D

allelimo ha detto...

...finito...

ReAnto ha detto...

non avevo dubbi :)